Il nuovo piano di Uber per contrastare le aggressioni e i comportamenti molesti, di cui sono vittime sia le passeggere che le guidatrici, prevede l’introduzione di corse riservate alle sole donne. Il progetto pilota a Los Angeles, San Francisco e Detroit
La proposta è nata dalle stesse autiste di Uber: creare un servizio di corse destinato alle sole donne, per tutelare sia la sicurezza delle passeggere che quella di chi è al volante. La piattaforma di trasporti inizierà a sperimentare questa nuova funzione ad agosto in alcune città degli Stati Uniti, e la estenderà progressivamente anche ad altri Paesi. Le utenti potranno selezionare un veicolo con una donna alla guida, sia per prenotare un Uber nell’immediato che per riservarlo in anticipo. Analogamente, anche le conducenti possono scegliere di trasportare solo passeggere.
La nuova misura nasce in risposta alle numerose segnalazioni di molestie, culminate in oltre duemila cause legali intentate da passeggere o guidatrici che denunciano aggressioni, avances sgradevoli e comportamenti inappropriati, accaduti specialmente durante le corse nelle ore notturne.
La notizia è stata diffusa dal colosso della mobilità anche sui social, generando commenti molto aspri, specialmente maschili. C’è chi vede nell’iniziativa un femminismo esasperato e chi scade in polemiche sessiste, affermando che il vero pericolo per la circolazione siano le donne alla guida. Dall’altro lato, alcune donne si chiedono se verranno effettivamente tutelate, visto che potranno accedere al servizio anche uomini che si identificano come donne e persone non binarie. «Se un uomo può identificarsi come una donna, questa funzione non renderà più facile per gli aggressori trovare le donne?» si legge in alcuni commenti su X.
Can a man request another male driver? We don’t want to support feminist, and we want only male drivers because they drive better than women
— Task Force Studio (@131Taskforce) July 23, 2025 ” style=”min-height:200px”>
Can I request a man? I’d rather not have a woman driver if given the choice.
— Liberty Freeman (@TXLibertyFella) July 23, 2025 ” style=”min-height:200px”>
L’iniziativa aiuterà a far crescere il numero delle conducenti
Il timore è che al momento non vi sia un numero sufficiente di autiste per far fronte alle prenotazioni da parte delle utenti della piattaforma. Le conducenti infatti sono circa il 20% del totale degli autisti di Uber. Le donne alla guida sono più preoccupate quando si tratta di andare a prendere sconosciuti, soprattutto di notte. Scelgono di non lavorare in alcuni orari e di non coprire alcune tratte, per questo il compenso delle conducenti è mediamente più basso rispetto alle loro controparti maschili. Le guidatrici sono inoltre più propense degli uomini a lasciare il lavoro in Uber entro i primi sei mesi di lavoro. Uber auspica che la nuova funzione renda il lavoro delle donne più sicuro, e col tempo contribuisca a far crescere il numero delle conducenti.
Scrive Camiel Irving, il vicepresidente delle operazioni di Uber negli Stati Uniti e in Canada in un comunicato stampa: «In tutti gli Stati Uniti passeggere e autiste ci hanno detto di volere la possibilità di essere abbinate ad altre donne durante i viaggi. Le abbiamo ascoltate e ora stiamo introducendo nuovi modi per dare loro ancora più controllo sulle modalità di guida e di spostamento». Sondaggi svolti internamente all’azienda indicano che circa il 75% delle passeggere è favorevole a una funzione che consenta loro di entrare in contatto con autiste donne.
Prima negli Stati Uniti, progressivamente negli altri Paesi
L’azienda ha annunciato che il programma pilota partirà da Los Angeles, San Francisco e Detroit ad agosto. L’opzione «Women Preference» è disponibile per le autiste in Arabia Saudita dal 2019, poco dopo che il Paese ha posto fine al divieto di guida per le donne. Da allora la funzione per le conducenti è stata estesa ad altri quaranta Paesi, come Australia, Messico e Canada. Mancava però la possibilità che fossero le passeggere a scegliere di essere trasportate da altre donne. Nel comunicato stampa si legge: «La maggior parte dei conducenti sono uomini, quindi abbiamo lavorato per garantire che questa funzione fosse realmente utilizzabile in diversi luoghi del mondo. Abbiamo testato, ascoltato e perfezionato la funzione in mercati come la Germania e la Francia, adattandola ai comportamenti reali di conducenti e guidatori».
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25 luglio 2025 ( modifica il 25 luglio 2025 | 16:45)
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