Ha creato grande imbarazzo la presentazione del libro “I partiti politici di destra” che si tiene domenica mattina alle 11 a Villa Mussolini da parte dell’autore, Maurizio Abbate, presidente nazionale di Enac, Ente nazionale attività culturali. Tanto imbarazzo da costringere il gruppo dirigenziale locale dell’Enac a prendere le distanze immediatamente e dare le dimissioni in massa e irrevocabili.

Il problema riguarda soprattutto la location e la coincidenza di date: il luogo è “Villa Mussolini” a Carpena e l’evento si tiene due giorni prima dell’anniversario della nascita del Duce, ricorrenza per la quale, solitamente, molti nostalgici raggiungono Predappio e le zone più rappresentative di Mussolini per celebrarlo.

E’ vero che l’evento non è a nome dell’Enac, ma secondo molti membri dell’ente Maurizio Abbate, essendo il presidente nazionale dell’ente, non può non sentirsi rappresentante, anche quando partecipa in modo privato, dei 90 mila soci che aderiscono all’ente culturale in tutta Italia. Lui parla anche per loro. E loro, quelli della Romagna, hanno detto di no. Che non ci stanno. Le dimissioni, hanno spiegato dalla dirigenza locale, erano l’unica risposta possibile all’evento. L’onestà intellettuale dei dirigenti Enac Romagna è saldamente radicata nella neutralità dei propri componenti che da subito hanno espresso il loro dissenso.

Ma cos’è successo? L’invito ad Abbate per presentare il libro “I partiti politici della destra” è arrivato da un suo amico e lui avrebbe pensato di non fare nulla di sconveniente visto che lo faceva a titolo personale, come autore del libro, e non come presidente dell’Enac. Così, però, non l’hanno intesa i 15 dirigenti del gruppo Enac Romagna (componenti di Forlì, Rimini, Ravenna e Cesena) che, dopo essersi consultati, non hanno potuto che dissociarsi dal presidente e dare il proprio dissenso a una situazione così imbarazzante con una connotazione troppo politica che cozza pesantemente con la neutralità dell’ente.

Sempre secondo la dirigenza locale, sarebbe stato sufficiente cambiare luogo della presentazione. Sarebbe andato benissimo il Palazzo del Ridotto di Cesena o qualsiasi altro luogo che non si prestasse a speculazioni di alcun tipo e a richiami simbolici per tutti quei nostalgici richiamati dalla ricorrenza dell’anniversario. “E gli altri soci Enac italiani? Sono al corrente di ciò che è capitato?”, si chiede il gruppo dei dirigenti locali che è pronto a tutto pur di prendere le distanze da una situazione che potrebbe rivelarsi veramente imbarazzante.