Fermo, 27 luglio 2025 – Un’altra vittima dei Bts, insomma non proprio del gruppo musicale coreano che ha fan in tutto il mondo, ma della banda che con piani ingegnosi riesce a spacciarsi per le pop star in questione e a truffare la vittima di turno facendosi versare ingenti somme di denaro. Dopo la fermana di 53 anni che, tramite il suo legale, l’avvocato Lucia Lupi, e la polizia, è riuscita a far smascherare e far condannare uno dei componenti del sodalizio, un nigeriano di 35 anni residente a Domodossola, è spuntata un’altra vittima che, con lo steso modus operandi, si è fatta soffiare 20mila euro. Nella rete della banda dei finti cantanti pop, questa volta, è finita una donna sangiorgese di 70 anni, agganciata dai truffatori su Facebook.

“Sono una grande fan del gruppo musicale Bts – racconta la vittima – ed in particolar modo di uno dei componenti, chiamato Suga. Per tale motivo seguivo e tutt’ora seguo, le pagine dei sociale network del gruppo ed in particolare la pagina Facebook. Ero anche solita esprimere la mia specifica preferenza per il cantante Suga, mettendo il mi piace a tutti i suoi post. A seguito di ciò, a fine agosto 2023, ho ricevuto un messaggio tramite la piattaforma messenger da parte di un account associato al nominativo ’Suga-Bts live’. Incuriosita da tale messaggio ho risposto e da quel momento è iniziata una conversazione giornaliera con il titolare di tale account che io credevo essere proprio Suga dei Bts. Durante le nostre conversazioni, parlavamo della nostra vita, della nostra situazione personale ed abbiamo iniziato a conoscerci sempre più in profondità. Confesso di essermi sentita lusingata dalle attenzioni che mi dava e dal suo interesse per me. A poco a poco, pertanto, ho iniziato a provare per il mio interlocutore un sentimento che andava oltre la semplice ammirazione di una fan. Durante le nostre conversazioni infatti si riferiva a me chiamandomi con gli appellativi: ’honey’, ’my princess’ e addirittura dicendomi ’I love you’. Nonostante la mia età dunque, e l’irragionevolezza di tale rapporto, mi sono sentita lusingata dalle sue costanti attenzioni e assolutamente entusiasta delle sue promesse di venire a trovarmi nel mio Paese”.

Ma la truffa era dietro l’angolo e, con il pretesto di farle avere una carta gold appositamente creata per i fan più importanti, il finto cantante dei Bts è riuscito a farsi versare in più occasioni decine e decine di migliaia di euro. “Dopo un po’ ho iniziato ad insospettirmi – racconta la 70enne sangiorgese – perché le richieste di denaro diventavano sempre più insistenti e la famosa carta non arrivava mai. Poi ho letto un articolo sul Resto del Carlino, in cui si parlava di una donna vittima di un raggiro amoroso da parte del cantante dei Bts, Kim Tae Hyung, e ho deciso di rivolgermi allo stesso legale, l’avvocato Lupi, per sporgere denuncia alla polizia di Perugia, dove mi trovo da alcune settimane”. Gli inquirenti sono convinti che si tratti di una banda specializzata che agisce a colpo sicuro e che sceglie le sue vittime tra le ammiratrici del gruppo musicale Bts.