Una svolta storica per il futuro di TikTok negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, sarebbe stato raggiunto un accordo che trasferisce il controllo delle operazioni americane del popolare social network a un consorzio di investitori a stelle e strisce.

L’intesa, ancora non ufficiale, prevede la creazione di una nuova società indipendente che gestirà TikTok sul suolo americano. La proprietà sarà ripartita in modo da garantire il predominio statunitense: l’80% delle quote andrà a un gruppo di investitori guidato da colossi come Oracle, Silver Lake e Andreessen Horowitz, mentre il restante 20% sarà detenuto da azionisti cinesi.

Come sarà la nuova app

Per assicurare il rispetto degli interessi nazionali sulla sicurezza dei dati, la governance rifletterà questa struttura: il consiglio di amministrazione sarà a maggioranza americana e, aspetto senza precedenti, un membro sarà nominato direttamente dal governo degli Stati Uniti. Questo accordo, se confermato, rappresenterebbe la soluzione alla lunga disputa sulla sicurezza nazionale che per mesi ha tenuto TikTok nel mirino dell’amministrazione Trump.

Il piano per salvare TikTok negli USA prevede un’operazione tecnologica senza precedenti. Gli utenti statunitensi dovranno scaricare una nuova applicazione, ancora in fase di test, per continuare a utilizzare il servizio. Il cuore dell’accordo sulla sicurezza ruota intorno a Oracle, che sarà formalmente incaricata di gestire e ospitare i dati degli utenti nei suoi server situati in Texas, rimuovendo così ogni dubbio sul controllo delle informazioni sensibili.

Intanto, gli ingegneri di TikTok sono al lavoro per ricreare da zero il suo algoritmo di raccomandazione dei contenuti, il vero “segreto” del successo dell’app. Questo asset, di straordinario valore, è stato l’ostacolo principale nelle trattative. La soluzione trovata prevede l’utilizzo di una tecnologia base concessa in licenza da Bytedance, ma implementata in modo autonomo dalla nuova entità USA.

Trump posticipa il blocco di TikTok

Sul fronte politico, la Casa Bianca ha ufficialmente prorogato la scadenza per la cessione o il ban dell’app al 16 dicembre. L’annuncio arriva in parallelo alle dichiarazioni del Presidente Trump, che ha confermato di aver raggiunto un “accordo in principio” con la Cina.

“Venerdì parlerò con il presidente cinese Xi per confermare tutto”, ha affermato Trump, definendolo “un accordo molto diverso da quelli fatti in passato” e promettendo di svelare presto il gruppo di “grandissime aziende americane” coinvolte.

Le preoccupazioni Usa sulla sicurezza nazionale

La disputa su TikTok affonda le sue radici nell’era Trump, quando già nel 2020 l’allora presidente tentò di imporre la vendita dell’app adducendo motivi di sicurezza nazionale. Al centro delle preoccupazioni vi sono due rischi principali: l’eventuale accesso del governo cinese ai dati dei milioni di utenti americani e la possibilità che l’algoritmo venga manipolato per influenzare l’opinione pubblica negli Stati Uniti.

Questi timori hanno trovato nuova forza nel 2024, con l’approvazione bipartisan del Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act. La legge obbliga ByteDance, la società madre cinese, a cedere entro una scadenza prestabilita la gestione e la proprietà di TikTok negli USA, pena l’esclusione definitiva dagli store digitali americani.

TikTok e ByteDance hanno sempre respinto le accuse, sostenendo di non aver mai condiviso informazioni con le autorità di Pechino. Hanno inoltre richiamato gli investimenti miliardari nel progetto ‘Texas’, sviluppato con Oracle per tenere separati i dati americani. Nonostante ciò, le rassicurazioni non hanno convinto il Congresso, che oggi spinge per una soluzione radicale: la vendita completa della piattaforma.