Un Circus a due ruote
Il paddock della MotoGP sembra destinato a popolarsi sempre di più di figure bene note al mondo della Formula 1. Gunther Steiner – ex team principal della Haas – sarà dal prossimo anno il CEO del team Tech3; si vocifera con sempre maggiore insistenza dell’interessamento di Lewis Hamilton e Max Verstappen nell’acquistare presto o tardi anche loro una scuderia della top-class; e poi ovviamente c’è stato l’avvento di Liberty Media, che dopo aver fatto crescere esponenzialmente la popolarità del Circus ha l’obiettivo di fare altrettanto con le due ruote. Chi era stato precursore di questa tendenza è Massimo Rivola, che dopo un decennio in Ferrari e dopo aver ‘svezzato’ Charles Leclerc nella Ferrari Driver Academy, è diventato dal 2019 CEO di Aprilia.
Da Ezpeleta al Made in USA
Nel corso di una lunga intervista realizzata con FormulaPassion.it durante il weekend di Misano abbiamo chiesto a Rivola cosa ne pensi di questa ‘formulizzazione’ della MotoGP e quale potrà essere secondo lui l’impatto concreto di Liberty Media nel futuro del Motomondiale: “Sicuramente di questa americanizzazione – o per meglio dire spettacolarizzazione – possiamo beneficiarne – ha spiegato Rivola – ma non si potrà fare un copia-incolla di quello che c’è in Formula 1 perché abbiamo culture molto differenti. Sicuramente l’arrivo di certi personaggi che sono famosi, come per esempio Gunther [Steiner], fa bene alla visibilità del nostro mondo. Può portare persone che normalmente non seguono la MotoGP ad avvicinarsi, anche solo per curiosità, al Motomondiale. In questi anni è stato fatto un bellissimo lavoro da parte di Dorna e di Carmelo Ezpeleta per realizzare delle belle gare. Perché se anche in questo momento c’è uno solo che domina, le gare sono belle e ci sono molte lotte in pista. Sta solo alla regia televisiva riuscire a mostrarle. Ora spetta a Liberty alzare il livello e andare a commercializzare il pacchetto MotoGP, quello è il loro mestiere. Oggi la Formula 1 è un brand, mentre la MotoGP lo deve ancora diventare, almeno con quel tipo di forza”.
I piloti al centro di tutto
L’idea, secondo Rivola, dovrà essere quella di un Motomondiale ancora più ‘MotoGP-centrico’, con Moto 2 e Moto 3 sempre più relegate al ruolo che F2 e F3 hanno per la Formula1: “Passeremo a dare ancora più importanza a quelli che sono i piloti MotoGP rispetto alle altre categorie – ha spiegato il manager italiano – la MotoGP alla fine dovrà diventare ancora di più l’aspirazione di tutti, come è stato per la Formula 1. Per arrivarci bisognerà spingere ancora di più il ruolo di pilota come ‘supereroe’. E al tempo stesso il pilota deve sapere che fa parte del suo mestiere non solamente parlare con la stampa, ma dedicare più attenzione all’essere personaggio. Oggi i piloti, a differenza di una volta, sono tutti dei superatleti. Hanno calendari già molto fitti con tutti i loro allenamenti ma dovranno aggiungerci un’attenzione ancora maggiore alle pubbliche relazioni. Ma se tutto questo è utile a vendere il prodotto MotoGP, alla fine ne beneficeranno anche loro. Anche perché vendendo meglio il prodotto si alzerà anche il livello degli sponsor della MotoGP, che è una delle differenze più grosse che c’è con il mondo della F1“.