Fedez torna a La Zanzara di Giuseppe Cruciani dove, inevitabilmente, è stato ‘interrogato’ sui suoi recenti legami con il centro destra italiano. Nel corso dell’estate, infatti, il rapper è stato immortalato sulla barca della ministra Daniela Santanché in compagnia del presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Faccio un podcast, e devo avere relazioni con le persone per trovare ospiti – ha ribadito Lucia, come già aveva spiegato giorni fa -. La Russa sarà ospite della prossima edizione di Pulp che inizierà lunedì 22 settembre”. 

“Amico di tutti quelli di destra”

Il rapper di Rozzano ha spiegato al conduttore che quel giorno in barca non aveva “portato l’erba da fumare, lo avrei fatto volentieri ma sapevo che La Russa era suscettibile al tema così abbiamo iniziato un dibattito. Tenterò di convertirlo perché lui chiaramente è contrario pure alle droghe leggere”. E sulla battuta del conduttore in merito all’ipotesi che il presidente del Senato possa portarsi il famoso busto di Mussolini in studio per cui è tanto criticato, Fedez ribatte: “Ma chissenefrega, è solo un busto, facesse il ca**o che vuole”. Per David Parenzo, Lucia è diventato amico di tutti quelli di destra: “Mi dicono che invito solo gente di destra a Pulp ma è falso – risponde il rapper di Rozzano -, invito anche tutta la sinistra ma nessuno ci risponde. Anche la Schlein è invitata, stiamo aspettando una risposta. Non vogliono confrontarsi”. 

Il caso Charlie Kirk

Per Fedez, Kirk – l’esponente Maga vittima di un attentato negli Usa – è morto per un’idea. “La sinistra ha fatto finta di nulla su un avvenimento importante, era una figura non marginale e non hanno avuto nemmeno i co*****i di prendere posizione. Oggi chi sta dando la democrazia in mano alle destre è la sinistra, siamo partiti con il free speech e oggi i più grandi censori e non aperti al dibattito sono quelli di sinistra”. 

In Palestina genocidio, ma chi ne parla ora fa self branding

Sulla questione palestinese Fedez ha le idee chiare, si tratta di genocidio: “Lo penso ancora e ne parlo da molto prima del 7 ottobre, è in atto un genocidio, una repressione del popolo palestinese. Oggi se ne parla molto di questo tema, questo è un bene ma coloro che si dichiarano oggi pro Palestina credo lo facciano più per loro stessi, per fare self branding e additare, dandogli dello stronzo, chi non lo fa. Sono curioso di vedere se oggi degli artisti italiani celebri si toglieranno da Spotify. Sospendere atleti israeliani come i russi? Atti di mera propaganda politica che non servono a niente”.