La Vuelta a España 2025 potrebbe aver cambiato molto dell’impostazione generale di Tom Pidcock nei confronti della multidisciplinarietà. L’inglese è grandissimo interprete della Mountain Bike e va fortissimo nel ciclocross, ma il terzo posto ottenuto nella classifica finale del Grande Giro spagnolo potrebbe indurre lui e la sua squadra, la Q36.5, a fare delle scelte nette, quantomeno nel futuro a breve termine. Già durante lo scorso inverno Pidcock aveva di fatto saltato la stagione del ciclocross, che si dipana principalmente nel periodo di sosta di quella su strada, e la cosa potrebbe ripetersi a cavallo di 2025 e 2026.
“Non voglio fare dichiarazioni definitive, ma a un certo punto un corridore ha bisogno di riposarsi – le parole di Kurt Bogaerts, allenatore di Pidcock alla Q36.5, riportate da WielerFlits – La necessità di conciliare il riposo con il calendario su strada rende la presenza nel ciclocross sempre più difficile. Tom ha iniziato a gareggiare a gennaio e adesso farà le Classiche autunnali italiane, compreso Il Lombardia (sabato 11 ottobre – ndr). Il giorno dopo sarà al Mondiale Gravel e lì chiuderà la sua stagione”.
Bogaerts aggiunge: “È un periodo davvero molto lungo, considerando che Mathieu van der Poel ha chiuso la sua annata su strada già da qualche settimana e Wout van Aert non proseguirà tanto più in là. C’è bisogno di riposare. Tom andrà avanti di più su strada e quindi pensare al ciclocross diventa molto più difficile. Fare solo il Mondiale? Partirebbe molto indietro in griglia e sarebbe difficile avere una buona partenza. Non è una cosa facile da pensare”.
Nel dettaglio, Pidcock, dopo aver affrontato il Mondiale su strada di Kigali, ha in agenda il Giro dell’Emilia, la Coppa Bernocchi, la Tre Valli Varesine e, appunto Il Lombardia. E la Mountain Bike? “Quella specialità è più significativa per Tom – ancora Bogaerts – In più, il calendario ha appuntamenti durante la stagione su strada e quindi si adatta meglio alle sue esigenze, se i viaggi non sono troppo lunghi. Poi, in ottica Giochi olimpici di Los Angeles 2028 bisognerà pensarci in maniera più approfondita”.