Passato, presente e futuro: la Formula vincente. La nona edizione dell’Historic Minardi Day supera ogni aspettativa e si afferma come l’edizione dei record. Oltre 20.000 presenze e più di 700 vetture storiche presenti in Autodromo nel corso della kermesse motoristica, che si consolida sempre di più appuntamento di riferimento internazionale.
La forza del ricordo nel motorsport è più viva che mai e le cifre lo dimostrano. L’esponenziale crescita nel numero di spettatori, ben 3000 in più rispetto allo scorso anno, riflette un coinvolgimento sempre maggiore anche da parte di un pubblico di giovanissimi, che nel corso del weekend hanno riempito paddock e tribune.
È lo stesso Gian Carlo Minardi a spiegare come il passato riesca a mantenere intatto il suo fascino e a trasmetterlo alle nuove generazioni. «Per i giovani è sempre più difficile avvicinarsi all’ambiente ormai elitario ed esclusivo della Formula Uno. Il Minardi Day rappresenta perciò un’occasione unica per toccare con mano l’atmosfera delle corse e viverne la loro essenza più pura».
Un successo certificato anche dal numero di vetture presenti. Nei due giorni dell’evento sono state 721 le vetture scese in pista durante le quindici sessioni giornaliere, di cui 570 auto storiche, 131 equipaggi del Raduno Terre di Romagna e le 20 macchine del Circuito Stradale del Mugello. Con le due manifestazioni, organizzate da ACI storico, che hanno contribuito ad arricchire l’intenso programma del weekend.
Nel corso dell’evento non sono poi certamente mancati i momenti iconici. A partire dalla sua inaugurazione, con il giro di pista di Gian Carlo Minardi a bordo della Lotus Elane del 1960 guidata da Roberto Farneti, seguita dalla McLaren realizzata da CRESPI – azienda argentina con un’esperienza pluriennale nella costruzione di vetture – per la serie “SENNA” e portata in pista da Luciano Crespi indossando tuta e casco originali dell’indimenticato Ayrton Senna, facendo rivivere emozioni incredibili e riportando tutti gli appassionati al Campionato del Mondo 1990.
Numerosa, come sempre, la partecipazione dei personaggi che hanno scritto pagine importanti del motorsport mondiale e da sempre legati al mondo Minardi. Tra questi, ingegneri del calibro di Aldo Costa, che ha iniziato la sua carriera proprio come capo progettista della Scuderia Minardi, per poi diventare direttore tecnico in Ferrari, Mercedes e oggi in Dallara, Gabriele Tredozi, Nigel Cowperthwaite, Alessandro Mazzali, Luca Furbatto e Giorgio Piola. Non hanno fatto mancare la loro presenza all’Historic Minardi Day anche numerosi piloti, che hanno intrecciato la loro storia sportiva con quella della Scuderia faentina. Ivan Capelli, Arturo Merzario, Pierluigi Martini, Riccardo Patrese e Thierry Boutsen sono stati solo alcuni tra gli ospiti d’onore presenti in autodromo.
La nona edizione della kermesse ha, infatti, rappresentato, anche il momento per celebrare i 40 anni di Mondiale di Formula 1 del Minardi Team. La scuderia faentina per l’occasione ha utilizzato gli spazi del Museo Checco Costa per la realizzazione della mostra “40 anni della Formula 1 di Faenza”. Un’esposizione unica, che ha permesso ai tanti appassionati accorsi di viaggiare tra il passato e il presente del Minardi Team, ammirando le sette monoposto simbolo dei quattro decenni della Scuderia: dalla Minardi M185 del 1985 alla Racing Bulls VCARB 02 del 2025 passando per la M189, M192, M193, e le Toro Rosso STR03 e STR05.
Nessuna anticipazione in merito alla prossima edizione, la decima della kermesse, a cui spetterà l’arduo compito di battere i numeri da record del 2025. Le attese sembrano però non destare preoccupazione in Gian Carlo Minardi, che afferma: «Qualche giorno di riposo e poi sarà già tempo di mettersi al lavoro sull’edizione 2026 in ottica di miglioramento. Ci confronteremo con i piloti, che non mancano mai di dimostrare il loro entusiasmo verso la manifestazione, e cercheremo di implementare la già crescente partecipazione di pubblico straniero, per farne un nostro punto di forza»,