A Milano è stata inaugurata la scultura “Il Quarto d’Ora” della giovane artista Giulia Scognamillo, nell’ambito di Match your art (Mya). L’opera è esposta all’ingresso delle docce pubbliche di via Pucci 3. Il progetto è promosso dall’Accademia di Belle Arti di Brera e Confcooperative Lombardia in partnership con tre cooperative del territorio: CCL – Consorzio Cooperative Lavoratori, Detto Fatto Società Cooperativa Sociale, La Fucina Cooperativa Sociale.

L’opera richiama nel titolo il tempo che ciascun utente ha a disposizione per lavarsi: un momento breve ma essenziale per la cura di sé e la dignità di ogni persona, un gesto quotidiano che acquista un valore nuovo e condiviso. È stata commissionata dalla cooperativa Detto Fatto, che gestisce il servizio per conto di Caritas Ambrosiana, nell’ambito della coprogettazione del sistema di contrasto della grave marginalità con il Comune di Milano. L’idea di collocarla all’ingresso dell’edificio di via Pucci acquista un significato particolare, perché porta con sé l’obiettivo di condividere arte e bellezza in un luogo prezioso dedicato alle persone più fragili.

Scultura docce pubbliche

La scultura davanti alle docce pubbliche

La scultura si compone di due elementi: un busto maschile in argilla refrattaria nera e un supporto in legno scolpito, fusi in un unico flusso visivo. L’opera misura circa 170x30x30 cm e richiama lo scorrere dell’acqua: le superfici, modellate ed erose, evocano la trasformazione continua del corpo e della materia. Questo intervallo di tempo – i quindici minuti evocati dal titolo – diventa simbolo di una pausa sospesa, in cui il corpo si riappropria di sé attraverso l’acqua, restituendo dignità e intimità a un gesto essenziale. Il processo creativo ha incluso un coinvolgimento diretto e rispettoso dello spazio e dei suoi utenti: l’artista ha scelto di vivere in prima persona l’esperienza della doccia nel luogo stesso dell’opera, trasformando quell’atto di condivisione in forma scultorea.

Il servizio docce pubbliche

Le docce pubbliche di via Pucci sono un servizio molto richiesto e apprezzato dai senza dimora: sono in media 300 al giorno gli accessi di persone che usufruiscono delle docce. A questi si aggiungono circa 25 persone che usufruiscono del servizio lavanderia mentre, due volte alla settimana, un centinaio di persone usufruiscono del servizio di colazione.

“I percorsi di fuoriuscita dalla condizione di marginalità che caratterizza le persone senza dimora che frequentano le docce pubbliche devono necessariamente contemperare le dimensioni dell’inclusione e della solidarietà e quella della bellezza – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé –. Per questo motivo abbiamo scelto di accogliere in via Pucci questa scultura che, ricordando l’importanza della cura quotidiana per noi stessi, ci richiama tutti al valore imprescindibile della dignità umana”.