A partire dal primo gennaio 2026, per migliaia di lavoratori italiani affetti da malattie oncologiche, croniche o invalidanti e per i genitori di figli minorenni nelle stesse condizioni, qualcosa cambierà. Non si tratta di una promessa generica, ma di una misura concreta: entrerà in vigore la Legge 106/2025, una normativa attesa da tempo che introduce nuovi strumenti di tutela e riconosce, finalmente, la fragilità come condizione meritevole di protezione. Attenzione: non si tratta della Legge 104/1992. Questo punto è fondamentale: la 106/2025 è una legge nuova, autonoma, che si applica specificamente alle malattie gravi.

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Legge 104 e Legge 106: le differenze

Pur parlando di tutele e congedi, le due leggi hanno ambiti e destinatari diversi, la 104 è la legge storica che tutela le persone con disabilità e chi le assiste. Prevede permessi lavorativi retribuiti, congedi straordinari e agevolazioni fiscali, ed è rivolta in generale alle disabilità riconosciute dalla normativa.

La Legge 106/2025, si rivolge, invece, a chi convive con patologie gravi, sia personalmente che all’interno del proprio nucleo familiare, offrendo nuove tutele sul fronte lavorativo. Introduce congedi fino a due anni e permessi aggiuntivi retribuiti, oltre a procedure digitali semplificate. In altre parole, la 106/2025 non sostituisce né modifica la 104, ma aggiunge strumenti specifici per un’altra casistica, molto delicata, legata alle malattie gravi.

Più permessi per visite e cure

Grazie alla nuova legge, i lavoratori potranno usufruire di 10 ore aggiuntive all’anno di permesso retribuito per visite, esami e terapie, previa certificazione medica. Strumenti che permetteranno di seguire le cure senza sacrificare ferie o permessi ordinari. Le patologie incluse sono:

  • le malattie oncologiche in fase attiva o in follow-up precoce;
  • le patologie croniche o invalidanti (anche rare) con grado di invalidità pari o superiore al 74%
  • I genitori di figli minorenni affetti dalle stesse patologie, hanno diritto agli stessi permessi aggiuntivi

Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore la Legge 106/2025, che introduce congedi fino a due anni e permessi retribuiti extra per lavoratori affetti da malattie gravi (Getty Images)

Congedo straordinario fino a due anni

La Legge 106 introduce anche un congedo fino a 24 mesi, continuativo o frazionato, durante il quale il lavoratore conserva il posto di lavoro. Durante il congedo, però, il salario non viene corrisposto; non è possibile svolgere altre attività lavorative; al termine del periodo, è previsto un accesso prioritario allo smart working. Il periodo di assenza non entra nell’anzianità di servizio né nei contributi previdenziali, ma può essere riscattato versando i contributi mancanti.

Procedure semplificate e tutela anche per autonomi

Ottenere il congedo sarà anche più semplice grazie al certificato elettronico rilasciato dal medico tramite il Sistema tessera sanitaria, eliminando gran parte della burocrazia tradizionale e rendendo più rapido l’accesso ai diritti previsti dalla legge. Anche i lavoratori autonomi, che spesso affrontano difficoltà nel conciliare salute e lavoro, potranno usufruire di strumenti specifici. Sarà possibile sospendere temporaneamente, senza dover chiudere, la propria attività fino a 300 giorni all’anno, senza percepire compenso, per dedicarsi alle cure e al recupero. La legge riconosce così la complessità di chi lavora in proprio, rendendo il percorso di cura meno pesante dal punto di vista economico e organizzativo.

Legge 106, una legge attenta alle persone

La 106/2025 si ispira al modello sociale della disabilità, secondo cui la disabilità o la malattia diventano ancora più critiche soprattutto quando la società non offre strumenti per affrontarle. L’obiettivo è rendere il lavoro uno spazio inclusivo, che sappia accogliere le fragilità e offrire strumenti concreti per affrontarle. Non si tratta solo di permessi o congedi: è una tutela concreta per chi ha bisogno di tempo per curarsi, senza anche la paura di perdere il proprio posto di lavoro.