capital-gate-edificio-piu-inclinato-del-mondo Il Capital Gate ad Abu Dhabi, via Wikicommons

Il Capital Gate di Abu Dhabi è l’edificio più inclinato del mondo: a differenza di quello che si può pensare, quindi, questo primato non spetta alla Torre di Pisa. Il Capital Gate, infatti, è un grattacielo alto 160 metri e inclinato di ben 18°, oltre quattro volte il campanile toscano (che, alto 56 metri, si ferma a circa 4°). Completato nel 2011, è uno degli edifici più alti della città emiratina ed è entrato nel Guinness World Records come “farthest manmade leaning building”, sfilando il titolo al torre campanaria pendente della chiesa di Suurhusen, in Germania. Con i suoi 5,19° di pendenza, dovuti al cedimento delle fondazioni lignee su un terreno paludoso, quest’ultima è il caso più estremo di “crooked building” accidentale.

La struttura del Capital Gate di Abu Dhabi, il grattacielo più inclinato del mondo

Progettato  dallo studio di architettura RMJM e di proprietà dell’ADNEC (Abu Dhabi National Exhibitions Company), il Capital Gate è un grattacielo di 35 piani, per un totale di oltre 53.000 metri quadrati di superficie, che ospita uffici e l’hotel a cinque stelle Hyatt Capital Gate. Se l’altezza di 160 metri non è memorabile nello skyline della capitale degli Emirati Arabi Uniti, a spiccare è, come anticipato, l’inclinazione estrema ottenuta grazie a un’ingegnosa concezione strutturale a solai sfalsati. Fino al dodicesimo piano i livelli sono allineati, mentre dal tredicesimo al trentacinquesimo vi è uno slittamento progressivo che va dai 30 a 140 cm, generando 18° di pendenza verso ovest. Ma come è possibile che un grattacielo così inclinato resti in piedi in tutta sicurezza?

Innanzitutto, il Capital Gate si erge su 490 pali di fondazione infissi nel terreno fino a 30 metri di profondità. Su questa solida base si innalza un nucleo centrale pre-incurvato in cemento armato, realizzato con la tecnica del “pre-cambering”: è stato cioè gettato volutamente fuori centro, con un’inclinazione iniziale opposta a quella finale, così che, con l’aggiunta progressiva dei piani e l’aumento del peso, potesse raddrizzarsi gradualmente fino a raggiungere la posizione desiderata. All’interno del nucleo corrono 146 cavi d’acciaio post-tesi, che pre-comprimono la struttura e ne garantiscono la stabilità.

Immagine Struttura interna del Capital Gate di Abu Dhabi.
L’esoscheletro in acciaio del grattacielo Capital Gate

A contrastare il tiro gravitazionale della pendenza contribuisce anche il poderoso esoscheletro in acciaio, la cosiddetta struttura a “DiaGrid”: una maglia di travi diagonali, già impiegata in edifici iconici come il 30 St Mary Axe di Londra (il celebre “Gherkin” di Norman Foster), che ingabbia l’edificio formando un guscio rigido autoportante in facciata. Nel caso del Capital Gate di Abu Dhabi, però, tale espediente trova una delle sue applicazioni più estreme: per via dell’inclinazione sono state infatti necessarie ben due DiaGrid. La prima, esterna, che da luogo a 720 sezioni romboidali diverse chiuse da 12.500 pannelli triangolari di vetro, definisce la silhouette della torre; la seconda, interna, è invece collegata al nucleo centrale tramite otto elementi strutturali. In questo complesso sistema, la griglia esterna ha il compito di sostenere i solai, mentre quella interna, ad essa collegata, di trasferirne i carichi al nucleo centrale eliminando la necessità di inserire pilastri intermedi.

Immagine Esoscheletro in acciaio del Capital Gate.

La facciata con doppio vetro a bassa emissività, progettata per mantenere gli interni freschi ed eliminare i riflessi senza compromettere la trasparenza, integra diverse soluzioni sostenibili: pre-raffredda l’aria di scarico tra le due “pelli” dell’edificio, riducendo i consumi energetici, e lavora in sinergia con la struttura ondulata in acciaio inox ad esso sovrapposta. Nota come “the splash”, questa cascata metallica scende dal 19° piano, dove si trova la piscina a sbalzo panoramica, per poi sporgere orizzontalmente e trasformarsi in una grande pensilina. Oltre a caratterizzare l’estetica del grattacielo, riduce del 30% il guadagno termico solare e funge da schermo per ombreggiare l’ingresso dell’hotel, contribuendo al raffreddamento passivo dell’edificio.