Stop dal 23 luglio al 21 agosto. Il 15 luglio la banca guidata da Andrea Orcel ha chiesto all’esecutivo Meloni di avviare un confronto per attuare le prescrizioni del Tar sul decreto Golden Power

La Consob ha deliberato di sospendere per una seconda volta l’offerta di scambio di Unicredit su Banco Bpm per 30 giorni.  Lo scorso 21 maggio l’authority guidata da Paolo Savona aveva deliberato un primo stop  dell’offerta a seguito della necessità per piazza Gae Aulenti e la stessa Banco Bpm di fornire informazioni chiare agli investitori a seguito dell’esercizio del Golden power da parte del governo italiano.  «La situazione di incertezza creatasi per effetto» delle decisioni del Tar del Lazio e della valutazione preliminare della Commissione europea «non consente, allo stato» ai risparmiatori «di pervenire a un fondato giudizio sull’offerta» di Unicredit relativa a Banco Bpm. Lo si legge nella delibera con cui la Commissione per la Borsa ha messo in stand by l’offerta. Ed è per questo che, scrive ancora la Consob, che «si rende necessario disporne la sospensione per il tempo massimo consentito» dal Testo unico sulla finanza «ossia 30 giorni di calendario decorrenti dalla data della presente delibera», cioè da mercoledì 23 luglio al 21 agosto. 
La sentenza del Tar e la lettera della Commissione Ue costituiscono infatti dei «fatti nuovi o non resi noti in precedenza» che non consentano ai destinatari dell’offerta di farsi un’idea su di essa.

I dettagli

A pagina 2 della delibera si legge inoltre che il 15 luglio Unicredit ha chiesto,  con una lettera, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al dipartimento Golden Power di «avviare un contradditorio in merito alle prescrizioni imposte dal Decreto, al fine di dare seguito alle indicazioni contenute nella Sentenza del Tar del Lazio finalizzate all’instaurazione di idonee (ed auspicabilmente virtuose) modalità di interlocuzione tra la pubblica Autorità e Unicredit». Il ceo Andrea Orcel quindi prosegue spedito sul terreno legale per sbloccare l’impasse con il governo.



















































La risposta della Ue al governo

Una settimana fa la Commissione Europea ha messo per iscritto, in una missiva indirizzata al governo italiano, che il decreto Golden Power in via preliminare violi l’articolo 21(4) del Regolamento Concentrazioni. Per la Commissaria europea alla concorrenza Teresa Ribeira la prescrizione su prestiti e depositi indicate da Roma all’ops su Banco Bpm «costituisce una restrizione alla libera circolazione dei capitali, che non è giustificata nell’interesse della pubblica sicurezza», così come quella sul Project Finance e sugli investimenti in emittenti italiane cioè sui titoli gestiti da Anima, la sgr acquisita dal Banco. L’obbligo di uscita dalla Russia costituisce invece «una restrizione dei poteri di vigilanza attribuiti alla Bce».

22 luglio 2025 ( modifica il 22 luglio 2025 | 17:13)