di
Aldo Grasso
Il sospetto è che le grandi case di produzione approfittino dell’inesperienza della Direzione Rai Intrattenimento Prime Time per rifilarle fondi di magazzini
È tornata la tv dei ragazzi; non so quanto intenzionalmente ma è tornata. Avete presente quelle feste per bambini dove alcuni adulti si camuffano da clown, pittura in faccia e palloni che scoppiano, per rallegrare i marmocchi? Avete presente quando i grandi si divertono tornando bambini e si travestono (pubblico compreso) da buffoni? Ebbene «Freeze. Chi sta fermo vince» è più o meno questa cosa qui, uno di quei divertimenti che suscitano infinita tristezza, un «LOL» ancora più stiracchiato: ai tempi di «Giochi senza frontiere» erano più avanti.
Il sospetto, ripeto è solo un sospetto, è che le grandi case di produzione approfittino dell’inesperienza della Direzione Rai Intrattenimento Prime Time per rifilarle fondi di magazzini, format giapponese senz’anima e senza scrittura, progetti inespressi.
Lo show di Rai2 presentato con molto impegno da Nicola Savino, e da Rocío Muñoz Morales (ma fatico a capire quale sia il suo ruolo, certo per colpa mia), è di una banalità sconcertante: otto «celebrità» chiuse in una stanza dei giochi si sfidano a restare immobili qualunque cosa accada. Nella prima puntata si sono confrontati Francesco Arienzo, Herbert Ballerina, Paola Di Benedetto, Nathalie Guetta, Enzo Miccio (si presenta come «wedding planner»), Francesco Paolantoni (bivacca in tv), Sabrina Salerno ed Ema Stokholma (non c’era Gino Gastaldo perché occupato con Pierluigi Diaco, ma lo aspettiamo nelle prossime puntate).
La giuria era composta dall’esordiente Mara Maionchi (io la chiamerei più spesso in tv, perché sa come occupare il suo posto), dal telecronista Alberto Rimedio (ha confuso la trasmissione con un pranzo al sacco) e Ubaldo Pantani travestito da Massimo Giletti.
Non ho più niente da dire (ma devo pur arrivare al fondo di questa nota), se non esprimere preoccupazione per questa ondata infantilista. Il bambinismo protratto (childism) è uno stordimento per una popolazione sempre più anziana che può manifestarsi sia nei girotondi politici sia in trasmissioni regressive come «Freeze». Mai dimenticare, però, che i bambini, quando giocano, lo fanno con molto più impegno e serietà.
17 settembre 2025
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