di
Clara Valenzani
Con più di 120 mila fan su Instagram, Sandro Castro è un content creator che non si preoccupa di nascondere il suo stile di vita opulento. I cubani: «Satira grottesca del castrismo»
Cuba ha da qualche mese un influencer inaspettato: si chiama Sandro Castro e, sì, è proprio il nipote di Fidel. Sul profilo Instagram @sandro_castrox la rivoluzione a base di socialismo e guerriglia lascia il posto a reel con filtri da gatto, balletti con in mano la popolare birra Cristal (ripresi e riproposti da ragazze con movenze sensuali), foto con sangue finto stile vampiro agli angoli della bocca, mutandine rosse intorno al collo per la festa della donna e discorsi pro pace dal taglio caricaturale, tenendo in mano una colomba.
L’autore è sempre Sandro, che sul suo account si descrive come “content creator” ed è seguito da oltre 120 mila followers. Le reazioni ai video e alle foto sono contrastanti, i commenti numerosi: alcuni lo incitano a diventare presidente, altri ironizzano sul legame famigliare, stupiti dalla leggerezza dei contenuti. Il pubblico online si divide; e se c’è chi vede il nipote come la prova di un progetto sociale che a Cuba non ha attecchito («Uno dei simboli più potenti del declino della Rivoluzione» ha scritto El Pais), di sicuro Sandro e le sue apparizioni sono molto chiacchierati.
Chi è Sandro Castro
Il 33enne è nato nel 1992 quando Fidel aveva 65 anni ed era ancora politicamente attivo: si era nel pieno di quello che venne definito “periodo speciale” cubano, una fase storica in cui non mancavano razionamenti, tagli energetici e misure volte a fronteggiare la grave crisi economica. In quel frangente le relazioni con la Russia si sgretolarono, si ruppero i rapporti con gli amici di un tempo e si intrecciarono nuove alleanze diplomatiche.
Oggi, il quadro politico è cambiato, ma lo scenario generale continua a rimanere complesso. E negativo: a Cuba i blackout sono frequenti, i medicinali difficili da reperire, l’inflazione è altissima, la benzina manca o ha costi spropositati, e la questione dei migranti un tema aperto.
In questo scenario, il profilo di Sandro non può che incuriosire, soprattutto considerato che Fidel, quando era in vita, aveva sempre cercato di mantenere una certa privacy per sé e la famiglia. Il nipote è figlio di Rebecca Arteaga e di Alexis Castro Soto del Valle, ingegnere delle telecomunicazioni nato da Dalia Soto del Valle, seconda moglie dalla quale Fidel ebbe cinque figli.
Gli yacht del figlio di Fidel
La figura di Fidel ha sempre attirato pareri controversi, e non sono in pochi ad averlo additato come un dittatore che ha portato il Paese alla rovina (accusa che viene perpetrata anche tramite certi commenti sotto i post di Sandro); si passa da racconti di vita opulenta a storie di scarpe bucate, come quelle che racconta lo scrittore Norberto Fuentes, vicino alla famiglia.
I discendenti di Fidel, invece, hanno trasmesso un’immagine diversa, che lascia poco spazio ai dubbi sul tenore di vita. Antonio, uno dei figli, era stato fotografato su uno yacht in Turchia, e aveva dichiarato di aver prenotato cinque suite in uno degli hotel più esclusivi. Il figlio Tony, che secondo le indiscrezioni sarebbe un modello (e ha una spiccatissima somiglianza fisica con il nonno), ha un profilo social privato, ma ricco di foto trapelate in cui si vedono barche di lusso, cene di alto livello, macchine costose e viaggi; e poi ci sono gli altri famigliari avvistati con aragoste sul piatto e borse Louis Vuitton sotto il braccio.
Sandro, con il suo account pubblico e le foto in posa davanti a belle auto, è quello che finora ha permesso l’accesso più completo alla sua vita privata, consentendo non solo di seguire da vicino le sue giornate e i suoi interessi, ma anche di — letteralmente — ricondividerli. Ecco quindi feste notturne, eventi privati durante la pandemia, compleanni ostentati con poca discrezione. Tutto questo, mentre nel Paese i cittadini sono senza elettricità o in serie difficoltà economiche.
La Cuba di Sandro è profondamente diversa dalla Cuba di Fidel: El País riporta i commenti di alcuni cubani che, intervistati, evidenziano i privilegi di un’élite non condivisi dai residenti comuni, che faticano a vivere dignitosamente. «Queste persone sono la dimostrazione di una classe che ha utilizzato la scusa della giustizia sociale solo per stabile un proprio privilegio dinastico — riferisce al quotidiano spagnolo Juan Pablo Peña — Mio padre un giorno mi disse: “Cuba è diventata esattamente ciò che Fidel non avrebbe mai voluto, quella che vediamo è una satira grottesca del castrismo”. Ora, ho capito che stava cercando di difendere qualcosa che era guasto fin dal principio».
22 luglio 2025
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