Thomas Gloag nuovo innesto della Q36.5 Pro Cycling.  Passato professionista nel 2023 con la maglia della attuale Visma | Lease a Bike, il 24enne britannico è considerato un talento quando la strada sale, ma ha avuto sinora una carriera sfortunata fra i professionisti, dove era arivato con grandi ambizioni dopo aver brillato tra i dilettanti nelle più importanti e dure corse del panorama internazionale come Ronde de l’Isard, Giro Valle delle Aosta, Giro NextGen e Tour de l’Avenir. Un brutto infortunio nell’agosto del suo primo anno, dopo aver corso il Giro d’Italia grazie alla fiducia del team, lo ha tenuto lontano dalle corse per undici mesi, ma al suo rientro alle corse subito si prese una vittoria importante, conquistando la tappa regina del Giro della Repubblica Ceca. Ad oggi rimane il suo unico successo, anche perché neanche un mese dopo un nuovo incidente in allenamento lo costrinse a saltare il resto della stagione (durata per lui dunque appena 11 giorni di gara).

Il 2025 è stato così il unico anno completo e se non ha vinto ha comunque ottenuto alcuni piazzamenti di livello come il secondo posto di tappa al Tour of Britain due settimane fa e due top10 di tappa al Tour Down Under, che gli sono valse l’ottavo posto nella classifica finale. Spesso impiegato come gregario, non ha poi trovato molto spazio nella corazzata neerlandese, approdando così ora nella ambiziosa formazione professional elvetica, con la quale cercherà di rilanciarsi, trovando anche alcuni corridori con cui ha corso in passato o con cui si allena in patria come Fred Wright e Tom Pidcock.

“La mia carriera ha avuto alti e bassi – ricorda – Dopo quell’incidente sono stato fuori gioco per un anno e da quando sono diventato professionista ho faticato a mantenere una certa costanza. Finora ogni anno ha avuto i suoi momenti positivi, ma anche quelli negativi, con altri incidenti e una frattura al gomito. In questa squadra cerco una crescita e uno sviluppo regolare. Mi piacciono davvero tutti i tipi di salite, sia quelle più brevi come Jebel Jais nell’UAE Tour o Willunga Hill, sia quelle più lunghe come ad esempio nel Czech Tour. Sto ancora cercando di capire come funziona. Il primo obiettivo sarà la classifica generale nelle gare a tappe più piccole con quelle salite e poi, spero, con il tempo, un Grand Tour. Mentirei se dicessi che non è un obiettivo a lungo termine”.

A commentare il suo arrivo è il general manager Doug Ryder: “Tom è sempre stato un corridore entusiasmante, fin dai suoi esordi, e abbiamo già avuto modo di ammirare lampi del suo talento nella sua carriera professionistica. Purtroppo, la sfortuna lo ha frenato nei momenti chiave, ma sono convinto che abbia un potenziale inespresso che il mondo del ciclismo deve ancora scoprire. Ciò che ci entusiasma è la voglia di Tom di dare il massimo in ogni singola gara e la sua disponibilità ad accettare la struttura e il supporto di cui ha bisogno per ottenere prestazioni ai massimi livelli”.