La Ferrari guarda oltre Imola: non aspettiamoci all’Enzo e Dino Ferrari un pacchetto di novità importante, come avranno Red Bull e Mercedes, perché nella Gestione Sportiva si è varato un piano di rilancio che dovrebbe portare la SF-25 a essere competitiva nella seconda parte della stagione. Non per lottare per il mondiale, ma per ridare stimoli positivi alla squadra che è già molto impegnata nella progettazione della 678, vale a dire la monoposto del 2026 con tutti i cambiamenti regolamentari.
Nel GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna vedremo degli adeguamenti aerodinamici, in attesa che in Spagna faccia il debutto la nuova ala anteriore che sarà in linea con le nuove e più stringenti verifiche nella deflessione degli elementi: nel Reparto Corse sono convinti che la rossa perderà meno prestazione di McLaren e Mercedes, ma la modifica più attesa riguarderà la sospensione posteriore per consentire un setup meccanico più estremo, tale da abbassare l’altezza da terra del retrotreno alla ricerca di quella downforce che manca.
La scatola del cambio della Ferrari SF-25 non sarà rifatta
Foto di: Giorgio Piola
Chiariamo subito che non cambia lo schema: era pull rod e resta con il tirante. I limiti di spesa impongono solo degli interventi mirati, visto che il grosso del budget è destinato alla vettura 2026 e la disponibilità per lo sviluppo della SF-25 è molto contingentata. Non è vero che sarà modificata la scatola del cambio, perché c’è un margine per asolare gli attacchi dei bracci e cambiare, quindi, il disegno dei cinematismi.
La modifica, coraggiosa per essere fatta in piena stagione, potrebbe apparire sulla rossa nella seconda metà di giugno, nel periodo compreso fra il GP del Canada a Montreal e quello dell’Austria al Red Bull Ring, avendo poi tre appuntamenti (Gran Bretagna, Belgio e Ungheria) prima della sosta estiva per valutare la portata dei cambiamenti e l’effettivo salto di qualità che sarà abbinato a un pacchetto aerodinamico che seguirà gli aggiornamenti nel retrotreno.
La Scuderia, quindi, non ammaina la bandiera bianca e insiste nel credere sulla SF-25 che in più di un’occasione ha mostrato un potenziale che quasi mai si riesce ad estrarre. I due piloti hanno invocato delle modifiche per veder crescere la rossa: in particolare Charles Leclerc che, meglio di Lewis Hamilton, si è adattato a metterci del suo guidando spesso sopra ai problemi della macchina, non ha fatto mistero che senza evoluzioni è possibile raschiare solo il fondo del barile.
Lewis Hamilton, Ferrari
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
La Ferrari non si arrende e, dopo un pessimo avvio di campionato, rispetto alle aspettative molto alte, ha l’ambizione di rimettersi in corsa per dare almeno delle soddisfazioni parziali ai propri tifosi: la SF-25 ha un buon comportamento nei tratti veloci, ma è deficitaria nel lento. Peccato che le porzioni di circuito a bassa velocità siano maggiori e la necessità di avere carico aiuta a ridurre l’endemico sottosterzo di queste monoposto a effetto suolo.
Un buon inserimento non basta se poi c’è un retrotreno troppo ballerino che non sta giù e rende la rossa difficile da controllare, stringendo la finestra di funzionamento delle gomme, spesso condannate al surriscaldamento nel momento in cui la Pirelli, coraggiosamente, ha scelto di puntare sulle mescole più morbide: a Imola, infatti, vedremo il debutto della C6, una novità assoluta che sarà a tutti gli effetti una gomma da qualifica.
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