Negli ultimi anni la bicicletta non è più solo un mezzo per gli appassionati delle due ruote, ma una scelta quotidiana per milioni di cittadini europei. Lo conferma l’Indice Eco-Counter 2025, che ha analizzato i flussi ciclistici nella prima metà dell’anno in dodici Paesi europei.

Un aumento costante nell’uso della bicicletta

Tra gennaio e giugno 2025, l’uso della bicicletta è cresciuto in media del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato che racconta molto: significa che la bici è sempre più vista come mezzo di trasporto pratico e sostenibile.

  • Nei giorni feriali la crescita è stata del 6%, segno che sempre più persone la usano per spostarsi da casa al lavoro o a scuola.
  • Nei fine settimana l’aumento è più contenuto (+2%), ma comunque significativo, a conferma della bici come scelta anche per il tempo libero.

I Paesi leader: Belgio, Irlanda e FranciaEcoCounter grafico confronto tra primo semestre 2024 vs. primo semestre 2025Confronto tra primo semestre 2024 e primo semestre 2025 per Paese (fonte Eco-Counter)

Tra i dodici Paesi monitorati, quasi tutti mostrano numeri positivi. Ma a svettare sono Belgio (+14,55%), Irlanda (+13,65%) e Francia (+9.9%), tre nazioni che negli ultimi anni hanno puntato forte sulla mobilità ciclistica.

Belgio: verso BeCyclist 2.0

Il Belgio si prepara a varare BeCyclist 2.0 (entro la fine del 2025, ndr), il nuovo piano nazionale per la mobilità in bicicletta. Il precedente programma aveva introdotto incentivi fiscali e un registro nazionale contro i furti, ma era manchevole dal punto di vista del coordinamento. Ora si punta più in alto:

  • ci sarà l’obbligo di registrazione per le nuove biciclette;
  • previste agevolazioni uniformi su tutto il territorio;
  • implementazione di migliori infrastrutture nelle stazioni ferroviarie;
  • promozione del cicloturismo come leva turistica ed economica.

Irlanda: una rete ciclabile nazionale da record

L’Irlanda raccoglie i frutti di anni di investimenti nella ciclabilità. Nel 2024 il Dipartimento dei Trasporti ha annunciato un progetto ambizioso: 3.500 km di corridoi ciclabili sicuri, collegando 200 città e villaggi.

La rete servirà 2,8 milioni di persone, sarà per lo più separata dal traffico automobilistico e ha già un budget di 677 milioni di euro per completare 1.000 km entro il 2030.

Francia: un trend che non si ferma

In Francia l’aumento dell’uso della bici non è una novità. Dal 2019, complice la pandemia, i successivi Piani Nazionali per la Bicicletta e una crescente sensibilità ambientale, il numero di ciclisti è cresciuto in modo stabile.

All’inizio del 2025 anche il meteo ha dato una mano, con condizioni favorevoli che hanno incoraggiato gli spostamenti quotidiani su due ruote.

E l’Italia? L’uso della bici cresce più della media

Come si piazza il nostro Paese in questa classifica? Al sesto posto, dunque a metà. Rileviamo che l’Italia – confrontando i dati del primo semestre 2024 con il primo semestre 2025 – ha registrato una crescita complessiva dell’uso della bici (giorni feriali + weekend) del 5,65%: si tratta di un dato leggermente superiore alla media complessiva dei 12 Paesi monitorati da Eco-Counter. Questa crescita è dovuta principalmente all’aumento dei ciclisti nel corso della settimana (+9,34%) mentre nei weekend l’uso della bici evidenzia una flessione dello 0,97%, come riportato nel grafico sottostante.

Insomma: per il Belpaese, nonostante tutto, il bicchiere è mezzo pieno. Chissà qual è il margine di miglioramento: questo risultato è stato ottenuto, infatti, in un contesto urbano generalmente “sfavorevole” dove la bicicletta non viene valorizzata come mezzo di trasporto. Con azioni mirate per la promozione della ciclabilità e la sicurezza di chi si muove in bicicletta i numeri sarebbero destinati a crescere, come dimostrano i dati dei Paesi che hanno portato avanti in questi anni politiche attive pro-bici.

Uno sguardo più ampio: dal 2019 a oggi

Guardando al lungo periodo, i dati Eco-Counter mostrano che rispetto al 2019 il traffico ciclistico è cresciuto in media dell’8%.

Nel 2020 c’è stato un boom, complice la crisi pandemica e la ricerca di attività all’aria aperta.

Negli anni successivi c’è stata una lieve flessione, ma i numeri restano più alti rispetto al periodo pre-Covid.

Il Regno Unito mostra una tendenza simile, mentre l’Irlanda – come visto – si distingue per la crescita più recente, legata a nuove politiche nazionali.

La bicicletta come futuro della mobilità europea

Questi dati raccontano una storia chiara: la bici non è più solo sport o svago, ma una parte integrante della mobilità urbana. Belgio, Irlanda e Francia guidano il cambiamento, ma il trend è comune a tutta Europa.

Più infrastrutture, più sicurezza, più consapevolezza ambientale: la strada è tracciata. E le due ruote sembrano destinate a diventare sempre più protagoniste nelle città europee.

[Fonte]

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