Nuovo appuntamento con La Volta Buona e Caterina Balivo: nella puntata del 17 settembre del popolare talk show, un’ampia parentesi dedicata a dieta e benessere, con le testimonianze di Clizia Incorvaia e Nadia Rinaldi, e il toccante racconto della giornalista Carmen Lasorella.
La storia di riscatto di Pietro Parisi e Nadia Rinaldi. Voto 8
Nella parentesi di apertura dello show, i riflettori sono tutti puntati sulla salute a tavola: insieme agli ospiti in studio, Caterina Balivo ha affrontato i pro e contro del digiuno intermittente, un regime alimentare molto amato dalle star e non solo. A raccontare la sua “Volta Buona” è stato lo chef Pietro Parisi, che è riuscito a perdere ben 130 kg: “A 25 anni pesavo 210 kg, ma nonostante non mi piacessi avevo accettato quello che ero. Lavorando in cucina, poi, mi rifugiavo nel cibo come sfogo. Era diventata talmente una droga che io e un mio amico, soprannominato Gigino “lo sciupato”, di notte andavamo in cerca di ristoranti e cornetterie aperte”, ha raccontato l’ospite.
Un passatempo che non ha tardato a rivelare i suoi rischi: “Il cibo è carburante, ma può togliere anche la vita. Una notte ebbi un forte calo ipoglicemico, sbandai con l’auto e mi ritrovai in ospedale. A questo punto mi dissi che dovevo dimagrire. I medici inizialmente erano contrari a sottopormi ad un intervento perché troppo rischioso. Io però non avevo scelta se volevo cambiare la mia vita”, ha spiegato ancora lo chef. Una decisione coraggiosa e risoluta che si è rivelata vincente, nonostante i grandi sacrifici affrontati, e che ha portato Parisi ad elaborare una considerazione molto importante: “Tutti dovremmo avere la possibilità di accedere a un paniere di prodotti di qualità. Questo dovrebbe essere il programma di qualunque politico, ancor più che il lavoro”.
Anche l’attrice Nadia Rinaldi ha avuto un percorso di vita simile: da giovanissima ha dovuto fare i conti con diversi kg di troppo, arrivando a pesarne 150 dopo la gravidanza. Come Parisi, anche lei si è sottoposta ad un intervento per perdere peso, che ha richiesto un grande impegno sotto molti punti di vista: “Ho avuto un sostegno psicologico addirittura prima di scegliere l’operazione a cui mi sarei sottoposta. Quando si prende questa decisione ci sono sempre un nutrizionista, un endocrinologo e un gastroenterologo, e con il percorso psicologico si decide quale è per te e per la tua patologia l’operazione migliore. Va seguito un iter. Anche dopo l’intervento c’è bisogno di essere presa per mano”, ha raccontato l’attrice. Una testimonianza, la sua, che potrà sicuramente aiutare e far riflettere.
La scommessa di Mary Segneri. Voto 7
Un’altra storia positiva è quella di Mary Segneri: in vista del suo matrimonio, l’inviata de I fatti vostri e il suo compagno Salvatore si sono imposti un traguardo molto particolare, ovvero perdere 22 kg in due (8 per lei e 14 per lui). Una piccola sfida per la conduttrice, che già in passato aveva combattuto contro l’obesità: “Sono arrivata a portare la taglia 62, ma avevo molti complessi. Quando entravo in un ristorante cercavo sempre sedie senza braccioli perché avevo paura di non entrarci. Oggi ho capito che devo essere me stessa e non somigliare a nessuno. Farò quel passo in più in vista delle nozze per essere la parte migliore di me”, ha spiegato.
Nel suo intervento, non c’è spazio per lamentele, nonostante i sacrfici a tavola: “Non la chiamo dieta ma alimentazione del sorriso”, ha raccontato ancora. Un vero e sempio di resilienza.
Il toccante raccondo di Clizia Incorvaia. Voto 9
Il rapporto malsano col cibo può comunque assumere diverse forme: nel caso di Clizia Incorvaia, ad esempio, si è trasformato in un disturbo alimentare. “Quando facevo la modella cambiò il mio rapporto con la mia figura, con cui avevo sempre avuto un buon rapporto. In agenzia mi pesavano ogni settimana, e iniziai a fare una cosa malsana: a contare le calorie e a saltare i pasti. Cosa sbagliatissima perchè mi si bloccò il metabolismo: arrivai a mangiare una mela al giorno per non prendere peso. Mi ricordo una volta buttai dei biscotti e li ripresi dalla spazzatura perchè erano l’unica cosa che avevo mangiato in una giornata. 7 biscotti”, ha raccontato commossa l’ex gieffina.
A salvarla, sono stati la famiglia e i progetti professionali: “Avevo altri obiettivi, stavo studiando all’università. Se avessi vissuto solo di moda forse sarei caduta in anoressia. Io dico che i miei erano solo problemi alimentari, ma ancora oggi son passati tanti anni e faccio fatica a pesarmi sulla bilancia. La mia immagine estetica era condizionata da quel numero, ma è importante amarsi oltre quei chili in più”. Un pensiero che non si può non condividere.
Carmen Lasorella, il ricordo del suo giorno più difficile. Voto 10
Signora del giornalismo italiano, Carmen Lasorella ha segnato un’epoca con i suoi reportage di guerra per la Rai. Proprio durante una delle sue trasferte, in Somalia, fu vittima di un attentato: a Mogadiscio, nel 1995, rimase coinvolta in un attacco in cui perse la vita il suo operatore Marcello Palmisano. “Sono rimasta 38 minuti in una macchina colpita dal fuoco e dai proiettili. Eravamo riparati, io nel vano anteriore e Marcello dietro, ma ogni tanto tiravo fuori la testa, come in un sottomarino, per vedere cosa stesse succedendo. Marcello fu colpito, ma non me ne accorsi: con lui ho perso un collega e un amico. Eravamo vicini 30 cm: lui muore e io sopravvivo. Oggi mi sento una persona che in quel momento non aveva ancora trovato la sua ora”, ha confidato a Caterina Balivo la giornalista.
Lei stessa, fu sequestrata per diverse ore: un’esperienza che, ha ammesso, l’ha segnata profondamente. “Per un periodo ho avuto paura dal fuoco, ma poi è passata. Si superano molte cose. La vita è meravgliosa perchè quando sei testimone e narratore della guerra assisti a delle atrocità inaudite ma cogli anche la resilienza. Riuscire a metabolizzare tutto l’orrore che incontri richiede tempo, ma poi impari ad amministrarlo meglio”. Curiosamente, quell’esperienza dolorosa le era stata in qualche modo annunciata in tempi non sospetti: “Anni prima un indovino mi anticipò che non avrei avuto ancora 40 anni e mi sarebbe successo qualcosa di tremendo, che avrebbe cambiato il mio rapproto con l’esistenza”, ha confessato ancora.
Il suo ultimo pensiero? “Per i miei genitori. Devo molto a loro perché mi hanno insegnato tante cose. Mia madre ha 106 anni ed è ancora una donna molto forte. Subito dopo essere stata rilasciata, la prima telefonata la feci a loro. Mentre ero in quella macchina mi sono vista passare davanti la mia vita. Ma bisogna scegliere se guardare avanti o restare prigionieri del passato”. E non c’è dubbio su quale sia stata la sua scelta.