Monza da Milano è a solo una manciata di chilometri, ma la distanza è siderale. Non è questione di traffico, ma di filosofia. A differenza della sua ingombrante vicina, costantemente sotto i riflettori, Monza preferisce vivere defilata e ama la tranquillità. Fatta eccezione per un’unica settimana l’anno, la prima di settembre, in cui tutti gli occhi del mondo sono puntati sul suo Autodromo per il Gran Premio d’Italia.
Ma di ragioni per andare alla scoperta di Monza ce ne sono parecchie a parte la Formula 1: un parco tra i più grandi recintati al mondo, un centro storico bomboniera con un biscottificio, Il dolce cortile, che vale da solo il viaggio e più in generale un panorama gastronomico in pieno fermento. Lo confermano le segnalazioni della guida Michelin che un tempo in città si limitava all’istituzionale Derby Grill e oggi ospita un poker d’assi: accanto al ristorante dell’Hotel de Ville, il vicino Saint Georges Premier immerso nel verde del parco, Il Circolino di Sadler e il recentissimo Silvestro. A cui aggiungiamo si possono aggiungere un altro tris…
Derby Grill
Il ristorante dell’Hotel de Ville è un’istituzione e fa da quinta scenica al Gran Premio di Monza per la posizione strategica: si trova di fronte al parco all’angolo della Villa Reale, come si vede nei tavoli della veranda esterna.
Per questo e la privacy che assicura è la base logistica preferita da piloti, team e giornalisti al seguito durante la settimana di prove e gara.
Tutto il team dell’Hotel de la Ville riunito nella veranda esterna del Derby Grill.
Cucina continental-creativa ma anche piatti della tradizione, dalla mitica cotoletta al risotto bianco con salsiccia luganega, detto appunto alla monzese. Nella settimana del GP lo chef Fabio Silva studia menù speciale ad hoc per i piloti di Formula 1, che coniuga gusto e leggerezza e punta su primi leggeri, come l’arrabbiata che tanto piace a Hamilton, e la griglia, nomen omen per il Derby Grill.
Il Circolino
Il locale aperto da Claudio Sadler è entrato subito nel cuore dei monzesi, basta chiedere ai vicini d’isolato, i Meregalli, distributore di vini e spiriti pregiati che proprio dietro l’angolo hanno la sede storica con la cantina nell’edificio storico del convento della monaca di Monza. Il resident chef Lorenzo Sacchi ha trovato la formula giusta per comquistare l’esigente parterre cittadino.
L’ingresso del bistrot del Circolino aperto da Claudio Sadler a Monza.
Funziona bene anche la formula del caffè-bistrot che accoglie fronte strada dalla colazione del mattino al cocktail d’aperitivo prima di passare alla saletta del ristorante più raccolta comment il faut per un Circolino, appunto.
Il Moro
La sala del ristorante di pesce Il Moro dei fratelli Butticè.
Il locale dei fratelli Butticè è tra i più amati dai monzesi per la cucina di pesce e la rilettura sofisticata della tradizione siciliana. Non a occasione a Il Moro di Monza è stata affidata la cena ufficiale a Palazzo Marino per le celebrazioni del centenario del Gran Premio di Monza.
Gli chef Salvatore e Vincenzo Butticè attingono ai ricordi dell’infanzia vissuta a Raffadali, una Sicilia collinare nell’agrigentino, vicina alla Vigata immaginaria inventata da Andrea Camilleri per il suo commissario Montalbano. Ma si fidano e affidano anche a un rete solida di piccoli produttori locali come ben trasmette e racconta la sorella Antonella in sala.
Ristorante Silvestro
via Lecco 160 – tel. 389.5649903
Ex Cracco e Trattoria del Nuovo Macello di Milano, Giuseppe Silvestro per metterci la faccia e soprattutto il nome ha scelto Monza e la movimentata via Lecco.
Per scoprire la sua mano si può scegliere tra il percorso di sei portate A mano libera (a 90 euro, con abbinamento di calici 65 euro) e quello Degustazione di 4 portate ispirato dalle esperienze e dei ricordi dello chef.
Ma che il menù di Silvestro punti verso Sud si nota a prima vista, nelle proposte estive per esempio si trovamo piatti come Risotto napoletano, cozze e gamberi rossi, Ravioli alla genovese campana, Pagro e zucchine alla scapece e dessert come Fichi e basilico. Invitante, e conveniente, la carta del business lunch che cambia ogni giorno.
Ristorante Tokyo
Anche a Monza come a Milano si ama il sushi e il ristorante, aperto nel 2003 in via Galileo Ferraris, è un punto di riferimento. Nel menù del Tokyo si fa notare la carta dei vini con un’ampia selezione di etichette e di bollicine.
Ancora più ricca la selezione di Spirits con oltre 200 etichette di whisky giapponese, che ben rispecchia passione e preparazione di Alessandro Zhao, patron e sommelier del locale.
Saint Monza
I tavolini all’aperto con vista sulla Basilica del Saint in Piazza Duomo a Monza.
Un salotto aperto su piazza del Duomo, con vista privilegiata sulla facciata bianconera della basilica, questo fine dining informale si è già guadagnato un posto nel cuore del monzesi e nelle guide degli addetti ai lavori.
Aperto da mattina a sera, dalla colazione al bicchiere della staffa, il Saint è il posto giusto per fare l’aperitivo e indugiare fino a cena, grazie all’ampia scelta di cocktail pairing (la miscelazione è il loro punto forte).
Saint Georges Premier
Partner hospitality del Gran Premio di Monza, il Saint Georges Premier si trova all’interno del Parco di Villa Reale (ingresso da via Enzo Ferrari) ed è il place to be durante il Gp. Per la logistica, naturalmente, ma anche per l’atmosfera che si respira.
Gli appassionati di Formula 1 apprezzeranno il parco auto, che funge da navetta per il circuito, e i biglietti premium per seguire la gara dalla tribuna. Per non perdersi nulla neanche durante la pausa pranzo, c’è a disposizione un maxi schermo per seguire prove e gare. Ciliegina sulla torta il simulatore per provarsi in prima persona su curve e paraboliche.
La regia in cucina è affidata al resident chef Giuliano Fusaro con la consulenza dello chef Roberto Conti. Una cucina d’ispirazione mediterranea con piatti che partono dalla tradizione regionale che si è meritata una segnalazione della Guida Michelin, grazie alle creazioni come Risotto mantecato al Fine Champagne, parmigiano e foglia d’ostrica, Tortello di baccala`, prezzemolo, limone e olive e il Fagiano come una porchetta, salsa al passito e verdure baby al burro. (Riproduzione riservata)
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