Il “Jimmy Kimmel Live”, lo show curato dal comico e conduttore televisivo più famoso di Hollywood, verrà interrotto con effetto immediato sulle reti di Abc e per un “futuro prevedibile” a causa dei commenti di Kimmel relativi alla morte di Charlie Kirk. Lo segnalano i media americani, dopo che nel corso dello show di lunedì scorso, il comico aveva detto: “Abbiamo raggiunto nuovi minimi durante il fine settimana con i Maga che hanno cercato di caratterizzare il ragazzo che ha ucciso Charlie Kirk come qualcosa di diverso da uno di loro e hanno fatto di tutto per ottenere punti politici su questo”. Soddisfazione espressa dalla Casa Bianca, secondo cui l’Abc “sta facendo un favore ai suoi telespettatori” sospendo indefinitamente lo show di Jimmy Kimmel. Il parere è arrivato tramite l’account dell’amministrazione Usa “Rapid Response” su X. Tra l’altro, quando di recente Stephen Colbert aveva annunciato la fine del suo show serale, il presidente americano Donald Trump aveva fatto espliciti riferimenti a quello di Jimmy Kimmel. “Dicono sarà il prossimo”, aveva detto.
La decisione di Trump su Antifa
Intanto lo stesso Trump ha deciso di designare Antifa, il gruppo antifascista di estrema sinistra, come una della maggiori organizzazioni terroristiche. Lo ha comunicato lo stesso tycoon sul suo social Truth, specificano che “coloro che finanziano Antifa siano indagati a fondo in linea con i più alti standard legali”. Trump ha definito Antifa come “un disastro radicale di sinistra, pericoloso e malato”. La misura, anche in questo caso, è arrivato dopo l’omicidio dell’attivista vicino a Trump, avvenuto lo scorso 10 settembre. Non è stato comunque chiarito quale meccanismo sarà utilizzato per effettuare questa designazione, anche considerando che Antifa è una rete molto decentralizzata negli Usa e che riunisce attivisti che si definiscono anarchici, anticapitalisti o comunisti. Il tutto senza una leadership ben definita. Il presidente americano ha accusato questa rete in numerose occasioni di incitare alla violenza, compresi i disordini seguiti alla morte di George Floyd nel 2020 durante il suo primo mandato, e aveva espresso più volte il desiderio di designarla come gruppo terroristico. E proprio dal giorno in cui Kirk è stato ucciso nello Utah, il presidente Usa ha attribuito nelle sue apparizioni pubbliche alla “sinistra radicale” la responsabilità della violenza politica che sta vivendo in questo periodo storico il Paese.
Giudice ordina l’espulsione del leader delle proteste pro-Pal
In queste ore di grande tensione arriva anche il provvedimento di un giudice della Louisiana, che ha ordinato l’espulsione in Algeria o in Siria di Mahmoud Khalil, dopo che il noto leader della protesta filopalestinese negli Usa ha omesso di rivelare informazioni sulla sua domanda di green card. E’ quanto emerso dai documenti del tribunale depositati di recente. “Con la presente si ordina che il convenuto venga espulso dagli Stati Uniti in Algeria o, in alternativa, in Siria”, ha scritto il giudice Jamee Comans. L’ordinanza afferma che la mancata completa compilazione della domanda di green card di Khalil “non è stata una svista da parte di un richiedente disinformato e ignorante”, piuttosto la corte “ritiene che il convenuto abbia intenzionalmente travisato fatti sostanziali”. In una dichiarazione all’ong American Civil Liberties Union (Aclu), Khalil ha dichiarato in risposta all’ordinanza: “Non sorprende che l’amministrazione Trump continui a vendicarsi di me per il mio esercizio della libertà di parola. Il loro ultimo tentativo, attraverso un tribunale per l’immigrazione farsa, rivela ancora una volta la loro vera natura”. Khalil, residente negli Usa e sposato con una cittadina americana, oltre che padre di un figlio nato negli Usa, è stato trattenuto dall’ufficio immigrazione per tre mesi a partire da marzo e ha già rischiato l’espulsione. E’ uno dei leader più in vista delle proteste pro-palestinesi nei campus universitari a livello nazionale: era stato rilasciato a giugno ma ha subito ugualmente minacce di espulsione da parte delle autorità federali.

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