Il cambiamento regolamentare in arrivo nel 2026 sarà di tale portata che non dovremmo vivere una stagione all’insegna di una “Formula Motore”. Il condizionale è d’obbligo, perché la power unit è indubbiamente il singolo elemento che vivrà il cambiamento più radicale. Per la maggiore potenza elettrica prodotta – 475 cavalli, pari a metà della potenza di sistema -, per l’importanza del recupero energetico, per l’introduzione dei carburanti sintetici e il minor quantitativo di benzina disponibile.
Non sarà l’unico fattore della prestazione. Aerodinamica e telaio continueranno – con altrettanto grandi novità progettuali – a incidere eccome. James Vowles, Nick Tombazis, Adrian Newey sono state alcune delle voci che, di recente, hanno indicato quanto sarà ancora il pacchetto complessivo della monoposto a contare e non unicamente la power unit.
Competitivi anche con il nuovo ciclo tecnico
Mercedes, su questo fronte, è indicata unanimemente, delle indiscrezioni emerse, come il motorista destinato a essere il riferimento del prossimo ciclo tecnico. Valutazioni che attendono la prova della pista, a inizio 2026. “Ho molta fiducia, senza dubbio, nella power unit. Negli ultimi 10 anni, o anche più a lungo, non ricordo quando Mercedes non abbia avuto la migliore power unit. Forse nel 2019, vero, ma c’erano altre ragioni allora”, dice George Russell, nelle dichiarazioni a Motorsport Week.
Il 2019 a cui fa riferimento è legato alla competitività della power unit Ferrari, spesso oggetto delle richieste di chiarimento alla FIA, avanzate soprattutto da Red Bull. Il risultato è consegnato alla storia, con l’accordo riservato tra la Scuderia e la Federazione, negoziato a inizio 2020, il passo indietro della power unit e la conseguente stagione fallimentare che ne venne fuori, per un progetto calibrato su ben altri livelli di potenza del V6 turbo ibrido.
Non basterà la power unit con tre team clienti
“Anche prima del cambio regolamentare, anche nell’era dei V8 penso che il motore Mercedes fosse il più competitivo dello schieramento”, prosegue Russell, indicando come una power unit all’altezza della sfida 2026 non sia però sufficiente, vista la medesima fornitura a McLaren, Williams e Alpine.
“Non vorrà dire che, pur essendo molto fiduciosi, con una power unit competitiva e un buon carburante con Petronas, saremo la squadra da battere. Non puoi permetterti di rilassarti, ci sono tante squadre con il tuo stesso motore. Dovremo stare all’erta, il motivo per cui non abbiamo vinto il mondiale negli ultimi 4 anni non è stato il motore e ne siamo assolutamente consapevoli”.