Capitano e stella della Germani, reduce dal bronzo europeo nel 3 contro 3, la guardia fa capire che ci sono contatti in corso con Gallinari: «Lo conosco, può dare ancora qualcosa in un contesto totalmente diverso come questo. Io gli ho detto che per me deve giocare, la scelta è sua ma penso che l’esperienza valga assolutamente la pena»

Tutti utili e nessuno indispensabile nel basket. Ma la Germani ormai è Amedeo Della Valle e lui è il simbolo della Pallacanestro Brescia: questa sarà la quinta stagione in città per il capitano, reduce dal bronzo europeo con l’Italia nel tre contro tre (sport olimpico).
 
Come hai trovato la squadra?
«Nuova ma vecchia. Ho trovato i ragazzi carichi dopo una stagione dispendiosa, c’è voglia di fare bene per la Supercoppa, vogliamo arrivare pronti. Questo è un momento già cruciale per l’annata, non dobbiamo nasconderlo».
Aver confermato tutti può essere un vantaggio? La Germani è una mosca bianca.
«Può essere un vantaggio confermare tutti, ma il traino è confermarsi ad alto livello: la vera chiave è restare in alto, con qualunque roster. Il nostro è un lavoro, siamo qui per vincere anche se è vero che stiamo bene assieme: se poi non vinci, però, ripartire da tante conferme conta poco».
E ci si può confermare?
«Spero di sì, è sempre più difficile. Il livello si alza, però abbiamo ancora qualcosa da dire. Le conferme saranno un punto di vantaggio all’inizio, con le altre ancora in rodaggio: dovrà essere un traino e non un appiattimento».
La Supercoppa può essere subito un’occasione?
«Bisogna trattare innanzitutto la semifinale con Trento come se fosse una finale. Il nostro focus ora non è alzare il trofeo, ma pensare a come battere loro. Noi dobbiamo concentrarci su noi stessi e non sugli altri: serve trarre forza da quello che siamo».
Correre di più può diventare un’arma nuova?
«Si va sempre più verso un basket veloce, il gioco evolve. Lo scorso anno siamo stati molto forti a difesa schierata, devi farti trovare pronto. Giocavamo estremamente bene, una finale scudetto è magica, non so dove potremo arrivare. Penso però che il nostro obiettivo sia riuscire a giocarsela con tutte, lo scorso anno ci siamo riusciti: poi i dettagli faranno la differenza».
Progetto azzurro nel 3 contro 3 con Gallinari: sta germogliando qualcosa? Qualche messaggio c’è stato…
«Siamo molto amici da sempre, spero possa avere voglia di giocare ancora perché so che potrebbe togliersi ancora delle grandi soddisfazioni. Lo conosco, può dare ancora qualcosa in un contesto totalmente diverso come questo. Io gli ho detto che per me deve giocare, la scelta è sua ma penso che l’esperienza valga assolutamente la pena».
Bargnani e Belinelli invece?
«Penso che loro abbiano chiuso con il basket, però non li ho sentiti. Non so ancora».
La porta per la nuova nazionale può però riaprirsi?
«E’ sempre bello giocare in azzurro, ma non si conosce ancora il nome del nuovo allenatore: pertanto in questo momento è un po’ una chiacchiera da bar. Vedremo…».
Quanto ti dispiace non poter più giocare in Europa con la Germani?
«Andrò un po’ controcorrente, a me non dispiace troppo: ho una bellissima vita qua a Brescia con i miei compagni, ci divertiamo, siamo consci che giocare l’Eurocup per il nostro contesto non ha senso in questo momento. Appoggio pertanto la scelta della società: si può sempre fare di più ma bisogna anche apprezzare quanto stiamo facendo».



















































17 settembre 2025 ( modifica il 17 settembre 2025 | 15:57)