Sarà inaugurata oggi alle 15, in frazione Mombello a Masserano, la Casa Museo di Tiberiano Marilli, primo passo di un percorso di valorizzazione e conoscenza della sua arte avviato dalla figlia Morena, artista lei stessa.
Nato l’11 ottobre del 1947 a Massafra (Taranto), Marilli è stato tra gli allievi prediletti di Renato Guttuso e ha girato il mondo (Venezia, Milano, Roma, Barcellona, Madrid, Zurigo, Parigi, Pechino) prima di arrivare nel Biellese. A Masserano ha trascorso gli ultimi anni di vita proprio nella piccola casa di frazione Mombello che ora, a tre anni dalla sua scomparsa (il 14 settembre del 2022), diventa un museo.
«Masserano è il paese dei miei nonni materni – spiega Morena Marilli –, lo frequentavamo quando ero bambina e, da una decina di anni, papà lo aveva scelto come luogo in cui vivere e continuare a creare. In questa frazione quasi disabitata, ma piena di storia, aveva deciso di dare forma alla sua casa, realizzandola con le sue mani e decorandola con i suoi dipinti. Caratterizzata dai colori bianco e azzurro, porta un angolo di Puglia nel contesto alpino del borgo, creando un legame con il suo paese d’origine e connettendo due mondi apparentemente lontani».
Tiberiano Marilli
Fuori da ogni corrente, lontano dai meccanismi del modo dell’arte e dalla ricerca del consenso, Marilli è stato un artista schivo e solitario. Fu definito inizialmente «pittore maledetto», per la durezza e l’urgenza del suo segno, ma in seguito i critici corressero quella definizione parlando, per contrasto, di «pittura benedetta», a sottolineare l’invenzione vitale, la libertà espressiva e la capacità di trasformare il dolore in forma e il caos in armonia. Molteplici sono state le invenzioni formali e contenute che seppe produrre, rinnovandosi continuamente.
Ed è proprio per valorizzare la ricca produzione di un artista a tutto tondo, che dipingeva, affrescava e scolpiva, che la figlia ha voluto realizzare la casa museo.
«È un nuovo omaggio – commenta – che segue altri che gli ho fatto nei due precedenti anniversari della scomparsa. Nel 2023 ho aperto lo studio d’arte MoMarte Marilli con l’idea di valorizzare insieme la mia e la sua arte. L’anno scorso ho realizzato un’installazione per il paese di Masserano: un cubo di ferro con documenti e testimonianze che raccontano il suo percorso artistico. Quest’anno apro la casa museo, che ho rimesso a posto con l’aiuto di due persone stupende, il fabbro Elvin Martini e il muratore Bruno Zezza. L’inaugurazione di oggi rappresenta l’inizio di qualcosa di più preciso e articolato che porterà a successivi sviluppi. Partendo da questa casa, che custodisce la sua eredità artistica, desidero far conoscere il suo talento silenzioso. L’idea è di valorizzare le opere presenti nella casa stessa, ma anche quelle che al momento custodisco e che sono per lo più sconosciute».
Presente soprattutto in collazioni private, l’arte di Tiberiano Marilli affiora in altri contesti del territorio biellese. Sono sue, per esempio, le decorazioni sulle pareti della Locanda del Gallo Storto a Masserano, che accoglie nelle sale anche alcuni dipinti dell’artista.