Proseguono le operazioni delle Idf nella Striscia, all’indomani dell’inizio dell’offensiva su Gaza City.

Secondo al Jazeera, l’esercito israeliano avrebbe sganciato ordigni vicino agli ospedali e causato 83 morti dall’alba. I terroristi di Hamas hanno immediatamente parlato di “crimini di guerra”. E secondo il Wall Street Journal, il presidente americano Trump si sentirebbe “fregato” da Netanyahu.


18 settembre 2025 – 15:33


Media: salgono a 42 i morti in attacchi di Israele oggi a Gaza

Fonti ospedaliere affermano ad Al Jazeera che il numero dei palestinesi uccisi a Gaza dall’alba è salito a 42. Il bilancio delle vittime include 35 persone uccise a Gaza City, mentre l’esercito israeliano continua a colpire il principale centro urbano con attacchi aerei e mentre truppe e carri armati avanzano. L’attacco a Gaza City fa parte del piano ampiamente condannato da Israele per conquistarla e occuparla.



18 settembre 2025 – 15:09


A Ravenna bloccati container di esplosivi diretti a Haifa

Due container di esplosivi diretti ad Haifa sono stati bloccati nel porto di Ravenna dopo una segnalazione di alcuni lavoratori portuali. Ne dà notizia il sindaco della città romagnola, Alessandro Barattoni che insieme alla presidente della Provincia di Ravenna, Valentina Palli e al presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha inviato una lettera ai vertici di Sapir, la società che gestisce in Darsena San Vitale il principale terminal operator del porto di Ravenna, chiedendo di impedire il transito di armi destinate a paesi in conflitto.



18 settembre 2025 – 14:30


Un israeliano morto e un altro ferito in un attacco al valico di Allenby

Un cittadino israeliano è morto e un secondo è rimasto gravemente ferito in seguito all’attacco avvenuto al valico di Allenby, controllato da Israele, tra la Cisgiordania centrale e la Giordania. Lo ha reso noto la Stella Rossa di Davide. Secondo i primi resoconti dei media ebraici il presunto aggressore sarebbe giunto dalla Giordania a bordo di un camion di aiuti umanitari diretto alla Striscia di Gaza. L’uomo – riporta Channel 12 – era coinvolto nel trasferimento di aiuti umanitari alla Striscia e aveva un permesso israeliano. Stando a quanto emerso, è stato ucciso dalle forze di sicurezza.



18 settembre 2025 – 13:51


Erdogan: “I sionisti non raggiungeranno mai i loro obiettivi”

“I piani per mantenere instabile la nostra regione falliranno, gli autori di massacri imperialisti e sionisti non raggiungeranno i loro obiettivi nascosti”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, come riferisce Anadolu. “Abbiamo governato per secoli su terre dove coloro che ci sfidano sono arrivati ;;solo 2 o 3 generazioni fa, eravamo la spada della giustizia, portando l’ordine nel mondo”, ha aggiunto il leader turco rivolgendosi al premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Non siamo né ospiti né occupanti in questa regione, siamo stati i suoi padroni di casa per mille anni e rimarremo qui fino alla fine dei tempi”, ha detto Erdogan, aggiungendo che “la risposta più forte a questo genocidio durato 23 mesi, a cui ha assistito tutta l’umanità, arriverà di nuovo dalla Turchia e dalla sua nazione”.



18 settembre 2025 – 12:11


Idf: smantellato un deposito di armi di Hamas a Gaza

L’Idf ha comunicato di aver colpito ieri un deposito di armi di Hamas a Gaza City, che conteneva ordigni esplosivi destinati a colpire le truppe israeliane. Prima dell’attacco sono state adottate misure per ridurre al minimo i rischi per i civili, tra cui avvisi preventivi, sorveglianza aerea, uso di munizioni di precisione e ulteriori raccolte di intelligence. Secondo l’esercito, le operazioni continuano nell’ambito dell’operazione ‘Carri di Gideon II’, con l’eliminazione di terroristi e lo smantellamento di infrastrutture militari. Le attività si estendono anche alle zone di Khan Yunis e Rafah, nel sud della Striscia, dove le truppe hanno neutralizzato combattenti e distrutto decine di obiettivi militari, tra cui postazioni di osservazione e pozzi di tunnel.



18 settembre 2025 – 12:10


Arrestati tre palestinesi che si trovavano vicini a Smotrich

La polizia ha arrestato tre palestinesi senza permesso di soggiorno provenienti dall’area di Hebron che si trovavano a pochi metri dal ministro israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich durante il suo intervento ieri a una conferenza in un hotel di Tel Aviv. Lo riferiscono i media israeliani. L’episodio è avvenuto mentre Smotrich teneva il discorso in cui ha definito Gaza un “eldorado immobiliare” nel quadro della sua visione per il dopoguerra. Secondo i primi accertamenti, i tre sarebbero stati impiegati dalla ditta che ha allestito il palco dell’evento, riuscendo così ad aggirare tutti i controlli di sicurezza dell’unità Magen e a sostare accanto al ministro mentre parlava davanti al pubblico.



18 settembre 2025 – 11:30


Principe Turki al-Faisal: “Meloni condanni l’occupazione di Gaza”

“La premier Giorgia Meloni dovrebbe unirsi a noi per arrivare alla pace in tutto il Medio Oriente. Meloni ha condannato l’occupazione della Russia in Ucraina e allora dovrebbe condannare anche l’occupazione di Gaza da parte di Israele”. L’ha detto il principe e diplomatico saudita Turki al-Faisal, presidente del King Faisal center for research and Islamic Studies, parlando durante l’incontro “Palermo, crocevia del Mediterraneo” che si tiene a Villa Igiea.



18 settembre 2025 – 11:18


Wafa: ucciso a Gaza cameraman della tv Al-Quds

Il fotoreporter palestinese Mohammed Alaà Al-Sawalhi è stato ucciso in un attacco aereo israeliano sulla città di Gaza. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha espresso il suo cordoglio per la morte di al-Sawalhi, un cameraman della TV Al-Quds Al-Youm, ucciso a Gaza City in un attacco aereo israeliano.



18 settembre 2025 – 11:15


Tajani: “Aderiamo a dichiarazione Onu su Stato di Palestina”

“Il 22 settembre a New York aderiremo con convinzione a una dichiarazione nell’ambito delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di costruire uno Stato palestinese e far cessare le ostilità”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri, nel corso di una iniziativa a Palermo, confermando l’adesione dell’Italia ad un percorso politico e diplomatico per la costruzione di uno Stato palestinese.



18 settembre 2025 – 10:58


Media Usa: “Il vero piano Blair per Gaza non è una riviera”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha autorizzato Tony Blair a riunire le parti interessate regionali e internazionali attorno alla proposta dell’ex primo ministro del Regno Unito di istituire un organismo di transizione postbellico per governare la Striscia di Gaza finché non potrà essere consegnata all’Autorità Nazionale Palestinese. Lo hanno riferito fonti a conoscenza del dossier al Times of Israel che rivela i dettagli, mai resi noti finora. La proposta effettiva – scritta – dell’ex premier britannico non fa alcun accenno allo sfollamento dei palestinesi da Gaza o a costruire una ‘Trump Rivierà. Prevede invece l’istituzione di una “Property Rights Preservation Unit”, volta a garantire che qualsiasi partenza volontaria dei cittadini di Gaza non comprometta il loro diritto a tornare nell’enclave o a mantenere la proprietà immobiliare. “Non abbiamo un piano per trasferire la popolazione di Gaza fuori da Gaza. Gaza è per i suoi abitanti”, ha affermato una fonte coinvolta nelle discussioni sul piano Blair. Il funzionario statunitense che ha parlato con Times of Israel ha osservato che il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich non è a conoscenza della decisione di Trump di usare il ‘piano Blair’ che nulla ha a che vedere con ‘la miniera d’oro immobiliarè di cui ha parlato ieri il ministro di ultradestra. La proposta, la cui bozza è stata ottenuta dal Times of Israel, prevede l’istituzione dell’Autorità internazionale di transizione di Gaza (GITA) insieme a una serie di strutture subordinate per governare la Striscia di Gaza finché non potrà essere consegnata all’Autorità Nazionale Palestinese. La proposta di Blair si è evoluta in questi mesi in un piano per porre fine effettivamente alla guerra, poiché l’amministrazione Trump è giunta alla conclusione che l’accordo tra i principali attori interessati riguardo all’organismo che sostituirà Hamas a Gaza è essenziale per garantire un cessate il fuoco permanente e un accordo per il rilascio degli ostaggi, hanno affermato un funzionario statunitense e una seconda fonte a conoscenza della questione.



18 settembre 2025 – 10:52


Hamas: 79 morti e 228 feriti a Gaza nelle ultime 24 ore

Il ministero della Sanità di Hamas riferisce che nelle ultime 24 ore sono arrivati negli ospedali della Striscia 79 morti e 228 nuovi feriti. Secondo il comunicato, numerose vittime si trovano ancora sotto le macerie e nelle strade, poiché le squadre di soccorso non riescono a raggiungerle. Dallo scoppio della guerra il 7 ottobre 2023, il bilancio complessivo fornito dal ministero è salito a 65.141 morti e 165.925 feriti. Il ministero invita inoltre le famiglie dei morti e dei dispersi a completare la registrazione dei dati personali attraverso la piattaforma ufficiale online.



18 settembre 2025 – 10:13


Il Papa: “Genocidio a Gaza? La Santa Sede per ora non si pronuncia”

“La parola genocidio viene usata sempre più spesso. Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che si possa fare alcuna dichiarazione in merito in questo momento”. Lo dice il Papa nel libro-intervista che esce oggi in Perù (Penguin), a firma di Elise Ann Allen. ” Esiste una definizione molto tecnica di cosa potrebbe essere il genocidio, ma sempre più persone sollevano la questione, tra cui due gruppi per i diritti umani in Israele che hanno rilasciato questa dichiarazione”, ha aggiunto Papa Leone.



18 settembre 2025 – 10:13


Il Papa: “Neanche gli Usa riescono a fare pressioni su Israele”

Sulla situazione a Gaza, Israele non risponde neanche agli appelli degli Stati Uniti. Lo dice il Papa in una intervista alla giornalista Elise Ann Allen per il libro “León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI”, per Penguin, che esce oggi in Perù. “Anche con una certa pressione, non so quanto grande sia stata dietro le quinte, ma anche dagli Stati Uniti, che sono ovviamente la terza parte più importante che può esercitare pressioni su Israele. Nonostante alcune dichiarazioni molto chiare del governo degli Stati Uniti, recentemente del presidente Trump, non c’è stata una risposta chiara in termini di ricerca di modi efficaci per alleviare le sofferenze della popolazione, degli innocenti di Gaza – dice il Papa -, e questo è ovviamente motivo di grande preoccupazione”. Papa Leone parla di un futuro “molto difficile”, “soprattutto per i bambini”, che soffrono non solo la povertà ma “addirittura anche la fame” e non basterà dare loro solo del cibo. “Avranno bisogno di molto aiuto, assistenza medica e aiuti umanitari, per ribaltare davvero la situazione, e al momento sembra ancora molto, molto grave”.



18 settembre 2025 – 09:57


Oms: “A Gaza ospedali sull’orlo del collasso”

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato l’allarme giovedì per la massiccia offensiva dell’esercito israeliano nel nord di Gaza, affermando che gli ospedali sono “sull’orlo del collasso”. “I feriti e i disabili non possono raggiungere la salvezza, mettendo le loro vite in grave pericolo. Gli ospedali, già sovraffollati, sono sull’orlo del collasso, mentre la crescente violenza blocca l’accesso e impedisce all’OMS di consegnare forniture vitali”, ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus su X.



18 settembre 2025 – 09:39


La Spagna apre un’inchiesta su presunti crimini di guerra a Gaza

Il procuratore generale dello Stato spagnolo, Alvaro Garcia Ortiz, ha autorizzato l’apertura di un’indagine preliminare sulle presunte “gravi violazioni del Diritto internazionale dei Diritti Umani e del Diritto Internazionale Umanitario” commessi dall’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. La decisione del PG è stata sollecitata dal capo della Procura per i Diritti umani e la Memoria Democratica, Dolores Delgado, che ha confermato l’apertura dell’indagine, in base al principio di giurisdizione universale, in dichiarazioni alla radio Cadena Ser.



18 settembre 2025 – 08:07


Niova ondata di attacchi israeliani su Gaza: 83 morti dall’alba

Le forze israeliane hanno scatenato una nuova ondata di attacchi su Gaza, colpendo aree vicine ad alcuni dei pochi ospedali ancora funzionanti, mentre prosegue l’ attacco via terra su Gaza City. Fonti sanitarie riferiscono ad Al Jazeera di almeno 83 palestinesi uccisi oggi dalle forze israeliane. Missili hanno colpito le aree intorno agli ospedali di al-Shifa e al-Ahli, tra i pochi ancora funzionanti: almeno 15 persone sono state uccise fuori da al-Shifa, mentre altre quattro sono morte in un altro attacco vicino ad al-Ahli.

Hamas ha condannato gli attacchi vicino agli ospedali come un “crimine di guerra a tutti gli effetti” e “un palese messaggio di sfida e palese disprezzo per la comunità internazionale”. Ieri era stato attaccato tre volte anche un ospedale pediatrico, quello di al-Rantisi. L’Onu, nell’inchiesta che ha condotto a dichiarare le azioni di Israele a Gaza un genocidio, ha anche evidenziato la distruzione da parte di Israele del centro di fecondazione in vitro di Al Basma, che ha distrutto 4.000 embrioni e 1.000 campioni di sperma e ovuli, definendola “una misura volta a impedire le nascite tra i palestinesi di Gaza”, e uno degli atti definiti di genocidio dalla Convenzione del 1948. Le Nazioni Unite affermano che queste azioni si inscrivono in una campagna sistematica per smantellare il settore sanitario di Gaza, che descrivono come “medicidio”: l’uccisione di operatori sanitari e la distruzione di ospedali per eliminare l’assistenza medica nell’enclave. Ieri è stato ucciso, tra gli altri, un operatore di Medici senza Frontiere, il tredicesimo dall’inizio della guerra.



18 settembre 2025 – 06:39


Onu: “Le donne di Gaza costrette a partorire per strada”

“L’offensiva israeliana a Gaza costringe le donne a partorire per strada, senza ospedali, medici o acqua pulita”. Lo ha dichiarato ieri sera il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, citando il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa). “L’Unfpa afferma che 23.000 donne sono prive di cure e circa 15 bambini nascono ogni settimana senza assistenza medica”, ha aggiunto Dujarric in una conferenza stampa citata dai media internazionali. Il portavoce Onu ha sollecitato l’immediata protezione dei civili, affermando che la situazione sul campo “sta peggiorando di ora in ora”. Ha sottolineato che “l’emissione di ordini di sfollamento non esonera le parti in conflitto dalle loro responsabilità di proteggere i civili nella conduzione delle ostilità”.



18 settembre 2025 – 05:00


Wsj: “Trumpe pensa che Netanyahu lo stia fregando”

Il presidente americano Donald Trump avrebbe recentemente dichiarato ai suoi principali collaboratori che il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo sta “fottendo”, secondo un articolo del Wall Street Journal che afferma però che nonostante le frustrazioni è improbabile che il tycoon rompa pubblicamente con Bibi. Un alto funzionario israeliano citato nell’articolo afferma che Trump e Netanyahu hanno ottimi rapporti e che qualsiasi idea contraria è una “fake news”. Funzionari statunitensi hanno dichiarato al giornale che il presidente americano è orgoglioso del suo stretto rapporto con Bibi e del forte sostegno Usa a Israele.



18 settembre 2025 – 04:04


Siria: “A breve risultati da colloqui con Israele sulla sicurezza”

Il presidente siriano Ahmed al-Sharaa ha dichiarato ieri sera che i negoziati in corso con Israele per raggiungere un patto di sicurezza potrebbero portare a risultati “nei prossimi giorni”. Lo riportano i media internazionali. Ai giornalisti a Damasco, Sharaa ha detto che il patto di sicurezza con lo Stato ebraico è una “necessità” e che dovrà rispettare lo spazio aereo e l’unità territoriale della Siria ed essere monitorato dalle Nazioni Unite. In un briefing prima del suo previsto viaggio a New York per partecipare la prossima settimana all’Assemblea generale dell’Onu, il presidente siriano ha aggiunto che gli Stati Uniti stanno svolgendo un ruolo di mediazione tra Damasco e Israele in tale trattativa.