Dalla pista alla leadership: Laura Villars, la 28enne svizzera che si candida per guidare la FIA, scrivendo una pagina storica del motorsport

Un fulmine a ciel sereno scuote la FIA: per la prima volta nella storia, una donna ha deciso di candidarsi alla presidenza della Federazione Internazionale dell’Automobile. Non una figura politica di lungo corso, ma una protagonista della pista, con tanto di tuta, casco e numeri in pista.

Dietro questa sfida c’è Laura Villars, nata il 29 agosto 1997 in Svizzera. Pilota automobilistica e imprenditrice, Villars rappresenta la nuova generazione di leadership: indipendente, moderna, responsabile. “La FIA deve tornare a essere la federazione dei club e delle licenze”, ha spiegato nel presentare il suo programma, fatto di trasparenza, sostenibilità e inclusione.

Una carriera da pilota internazionale

Nonostante la giovane età, Villars ha già accumulato 58 partenze in campionati di rilievo: dalla Ultimate Cup Series F3R, dove nel 2023 ha chiuso quinta assoluta alla sua prima stagione completa, fino alle avventure più recenti in F4 UAE, F4 Arabia Saudita e Ferrari Challenge Europe. Oggi gareggia nella Ligier European Series JS P4 con il Team Virage.


Risultati che parlano chiaro: non solo presenza simbolica, ma competitività e dedizione. Una figura che porta in sé il doppio volto di chi vive il motorsport in prima persona e di chi intende cambiarlo dall’interno.

Laura Villars FIA F1Laura Villars – Ferrari Challenge – Crediti immagine: Racers-BehindtheHelmet.com
L’imprenditrice dietro la pilota

Non c’è solo la velocità. Nel suo profilo LinkedIn, Laura si definisce una “imprenditrice appassionata e pilota impegnata con un background unico che fonde business, lusso e sport ad alte prestazioni”. Una laurea in Business Management e la direzione di due aziende da lei fondate confermano una visione imprenditoriale chiara, centrata su eccellenza e indipendenza.

Un mix che, applicato al governo della FIA, potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri di potere.

Una sfida senza precedenti

La sua candidatura va a scontrarsi con figure ben più consolidate: l’attuale presidente Mohammed Ben Sulayem e l’ex commissario F1 Tim Mayer. Ma al di là dei nomi, il vero terremoto sta nel fatto che, per la prima volta, una donna corre per la poltrona più alta del motorsport mondiale.

Un gesto che da solo basta a scrivere la storia. E che apre una domanda inevitabile: il futuro della FIA passerà attraverso una rivoluzione generazionale?

Leggi anche: F1 | Ferrari può puntare alla vittoria a Baku? Hamilton frena ancora l’entusiasmo

Seguici anche sui social: TelegramInstagramFacebookTwitter

Crediti immagine copertina: PRNewswire.com