Anche Abc, come Cbs, si piega a Donald Trump. L’emittente, controllata da Disney, ha annunciato la sospensione a tempo indeterminato del Jimmy Kimmel Live, il popolarissimo show di seconda serata condotto da 23 anni dal celeberrimo comico, diventato quest’anno italiano “per fuggire da Donald Trump”.

La decisione ha riscosso l’immediato plauso del tycoon, che ora ha chiesto a Nbc di cancellare le trasmissioni di altri due comici a lui ostili: Jimmy Fallon e Seth Meyers. A costare il programma a Kimmel sono state le sue parole sul caso Kirk, dopo che l’amministrazione Trump ha lanciato una campagna per epurare gli autori di commenti controversi sulla vicenda e perseguire le organizzazioni della sinistra radicale, come Antifa, che il presidente ha designato come organizzazione terroristica. Il benservito a Kimmel ha indignato Hollywood e l’opposizione, che ha evocato la censura e la repressione del dissenso, suscitando timori più generalizzati per la libertà di parola. Per Barack Obama l’amministrazione Trump “sta portando la ‘cancel culture’ a un livello nuovo e pericoloso”, mentre per l’anchor di ultradestra Tucker Carlson essa sta usando l’uccisione di Kirk per calpestare il primo emendamento.

Nella puntata di lunedì sera, il comico aveva detto che “abbiamo toccato nuovi minimi lo scorso fine settimana, con la gang Maga che sta disperatamente cercando di descrivere questo ragazzo che ha ucciso Charlie Kirk come qualcosa di diverso da uno di loro e sta facendo di tutto per ottenere vantaggi politici dall’accaduto”. Kimmel aveva anche preso in giro il modo in cui Trump aveva compianto Kirk: “Questo non è il modo in cui un adulto elabora il lutto per l’omicidio di qualcuno che chiama amico, è il modo in cui un bambino di quattro anni piange un pesciolino rosso”, aveva ironizzato mostrando una clip del tycoon che, subito dopo la sparatoria, parlava della costruzione di una sala da ballo alla Casa Bianca.

Il presidente trumpiano della Federal Communications Commission (Fcc), Brendan Carr, di cui ora i dem chiedono le dimissioni, aveva criticato l’intervento di Kimmel e minacciato la revoca delle licenze tv. Una intimidazione che ha spinto alcuni proprietari di emittenti affiliate ad Abc, tra cui i grandi gruppi Nexstar Media Group e Sinclair, a comunicare che avrebbero smesso di trasmettere lo show, inducendo la rete a congelare il programma. “Affermazioni offensive e inaccettabili”, ha spiegato Nexstar, che però ha anche bisogno dell’approvazione della Fcc per la sua acquisizione da 6,2 miliardi di dollari dell’emittente Tegna. Alcuni sospettano che lo stop al programma sia un “dazio” pagato per il disco verde all’operazione, analogamente alle precedenti mosse di Cbs in vista della fusione della sua casa madre Paramount con Skydance: i 16 milioni pagati per risolvere una causa con Trump riguardo un’intervista di 60 Minutes con l’ex vicepresidente Kamala Harris e la cessazione dal 2026 (ufficialmente per motivi economici) del Late Show di Stephen Colbert, un altro famoso comico anti-Trump.

La decisione di sospendere lo show di Kimmel – dove lavorano 200 persone – è stata presa dai vertici di Disney e di Abc, emittente che aveva già accettato lo scorso dicembre di pagare 15 milioni di dollari a Trump per risolvere una causa per diffamazione contro la rete e l’anchor George Stephanopoulos. Il tycoon si è congratulato su Truth con Abc “per aver finalmente avuto il coraggio di fare ciò che andava fatto. Kimmel non ha nessun talento e ha ascolti peggiori persino di Colbert”. Accuse ripetute nella conferenza stampa con Keir Starmer, dove lo ha accusato di aver detto “cose orribili su un gentleman come Charlie Kirk”, uno che “un giorno avrebbe potuto diventare presidente”.

“Questo lo potete chiamare libertà di parola o no. Ma è stato licenziato per mancanza di talento”, ha ribadito Trump, che aveva già profetizzato la cacciata di Kimmel quando fu sospeso il Colbert Show. Ora, ha scritto, restano altri “due perdenti assoluti” su Nbc, “Jimmy” Fallon e “Seth” Meyers. Kimmel è descritto come “fottutamente furioso” con Abc e intenzionato a “rompere per sempre la sua relazione con la rete”, preparando anche un’apparizione come ospite al talk show di Colbert prima che venga cancellato.

Nel frattempo The Donald dichiara organizzazione terroristica Antifa, sollecitando indagini contro chi la finanzia, convinto che la violenza che ha generato l’uccisione di Kirk stia solo a sinistra, e non ad esempio anche nei gruppi paramilitari che hanno partecipato all’assalto del Capitol. Una mossa comunque dalla difficile applicazione perché il movimento, che si mobilita – a volte violentemente – contro razzismo, suprematismo e altre ideologie di destra, è decentralizzato, senza leader o quartier generale.

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