di
Aldo Grasso

Dopo il successo delle prime tre stagioni, Stefano Massini è tornato con «Riserva indiana», venti nuovi appuntamenti in onda ogni giorno su Rai 3

Dopo il successo delle prime tre stagioni, Stefano Massini è tornato con «Riserva indiana», venti nuovi appuntamenti in onda ogni giorno su Rai 3. Il cuore del programma di Rai Cultura e Ruvido produzioni è costituito dall’incontro tra musica e parole, i monologhi originali di Massini e gli ospiti che rappresentano il meglio della musica italiana (nella sua generosità Massini ospita anche Piero Pelù, un bambinone ultrasessantenne che gioca ancora a fare il ribelle senza mai rinunciare alle presenze televisive).

Vorrei tanto sbagliarmi ma credo che questa sarà l’ultima edizione. L’indizio principale è che la Commissione consultiva per il teatro del Ministero della Cultura ha deciso di declassare la Fondazione Teatro della Toscana, diretta appunto da Massini (ne fanno parte il Teatro della Pergola e quello di Rifredi, a Firenze, e l’Era di Pontedera, in provincia di Pisa), togliendogli il riconoscimento di teatro nazionale (significa meno soldi).



















































Un po’ ingenuamente, il commediografo ha pensato di far valere le sue ragioni in un incontro pubblico con il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, un collega del mondo dello spettacolo (produttore televisivo, organizzatore del Festival di Sanremo, direttore artistico dell’Arena di Verona…). 

La destra, come in passato anche la sinistra, declina il concetto di «egemonia culturale» occupando tutti i luoghi del «potere culturale» e facendo coincidere la nuova supremazia con una semplice e abituale occupazione dei posti offerti dal pallottoliere dello spoils system.

Il ministro Alessandro Giuli ha sottolineato l’importanza della storica sala fiorentina, riconosciuta anche a livello internazionale: «Voglio ribadire che il Teatro della Pergola è troppo importante per essere percepito come un teatro locale, ma va salvato da tutte le criticità che ne hanno eroso reputazione, finanziamenti e proiezione internazionale».

Anche la Rai va salvata «da tutte le criticità» e sono sicuro che a Stefano Massini, come a tanti altri, non verrà rinnovato il contratto.

Quando si riuscirà a parlare di egemonia della cultura, senza destra o sinistra?

18 settembre 2025 ( modifica il 18 settembre 2025 | 21:15)