Malato da tempo, si è spento la sera del 16 settembre, a 67 anni, al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato. E’ stato rappresentante pontificio in Angola e São Tomé e Príncipe, poi in Honduras, e dal 2019 in Nuova Zelanda e nelle Isole del Pacifico. Si è distinto per la sua disponibilità al dialogo e l’attenzione pastorale verso le comunità locali, in particolare i migranti, i poveri e i carcerati
Vatican News
Si è spento ieri sera, 16 settembre, a Roma, al Policlinico Gemelli, l’arcivescovo tanzaniano Novatus Rugambwa, 67 anni, titolare di Tagaria e nunzio apostolico, che era ricoverato al Policlinico Gemelli. Nato a Bukoba, in Tanzania, l’8 ottobre 1957, dopo gli studi teologici e l’ordinazione sacerdotale nel 1986, era entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 1991. Nel corso della sua missione ha prestato servizio in diverse nunziature nel mondo – in America Latina, Africa, Asia e Oceania – fino a essere nominato da Benedetto XVI, nel 2010, arcivescovo e nunzio in Angola e São Tomé e Príncipe.
Successivamente, Papa Francesco lo ha inviato come rappresentante pontificio in Honduras. Nel 2019 è stato nominato nunzio apostolico in Nuova Zelanda e delegato apostolico nell’Oceano Pacifico nonchè, nei mesi successivi, anche nunzio apostolico nelle Figi, a Palau, nelle Isole Marshall, nelle Kiribati, a Nauru, nelle Tonga, nelle Samoa, nelle Isole Cook e negli Stati Federati di Micronesia.
In ogni incarico monsignor Rugambwa si è distinto per la sua disponibilità al dialogo e per l’attenzione pastorale verso le comunità locali, in particolare i migranti, i poveri e i carcerati. Nel maggio 2019 il governo honduregno lo ha insignito della Gran Croce con Stella d’Argento dell’Ordine di Francisco Morazán, riconoscendone il sostegno al popolo. Colpito da un ictus nell’ottobre 2023, nel marzo del 2024 ha lasciato la Nuova Zelanda per proseguire le cure a Roma.