Gli scienziati ammettono: i vaccini Covid potrebbero essere meno efficaci di quanto affermato
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Gazzetta Express
18/09/2025 20:17
Un nuovo studio giapponese fa luce sull’efficacia dei vaccini contro il Covid, dimostrando che la protezione immunitaria potrebbe diminuire più rapidamente di quanto si pensasse in precedenza.
Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che la vaccinazione abbia salvato oltre 14 milioni di vite solo nel primo anno, la nuova analisi mostra che quasi la metà degli adulti perde una protezione significativa entro nove mesi dalla dose di richiamo di Pfizer o Moderna.
STUDIO
Gli scienziati dell’Università di Nagoya hanno analizzato i dati di 2,526 partecipanti a Fukushima che avevano ricevuto due dosi e un richiamo. Hanno identificato quattro diversi modelli di risposta immunitaria dopo il richiamo:
Risposte sostenibili: mantenere alti livelli di anticorpi nel tempo.
Caduta rapida: Inizialmente avevano un’elevata protezione, ma i livelli di anticorpi sono rapidamente diminuiti.
Risposte deboli: Hanno prodotto pochi anticorpi, la cui efficacia è diminuita rapidamente.
Risposta media: il livello di anticorpi era moderato e gradualmente diminuito.
Insieme, i rapidi abbandoni e i cattivi responsivi costituivano circa la metà dei partecipanti, perdendo la protezione nel giro di nove mesi.
Aumento dei contagi
Gli scienziati hanno segnalato un modesto aumento delle infezioni in questi gruppi. Mentre solo il 5.2% dei soggetti con risposta stabile si è infettato, il tasso è salito al 6% tra i soggetti con risposta rapida e debole.
Entro tre mesi dalla dose di richiamo, uno su cinque in queste categorie aveva contratto il Covid, mentre entro sei mesi questa percentuale ha raggiunto il 50%, rispetto a circa il 20% del gruppo stabile.
Cosa raccomandano gli scienziati?
I ricercatori suggeriscono che per questi individui potrebbero essere necessari:
Dose di richiamo aggiuntiva
terapia anticorpale
Tuttavia, gli scienziati riconoscono che le ragioni per cui alcune persone rispondono meno bene non sono ancora chiare, il che sottolinea la necessità di strategie vaccinali personalizzate.
Ulteriori sfide e discussioni
Questo studio arriva mentre alcuni ricercatori parlano di “sindrome post-vaccinazione”, associata principalmente ai vaccini a mRNA come quelli di Pfizer e Moderna. I sintomi segnalati includono:
Nebbia cerebrale
Vertigini
Ronzio nelle orecchie (tinnito)
Difficoltà nell’esercizio fisico
Alcuni pazienti hanno mostrato evidenti cambiamenti biologici, tra cui cellule immunitarie alterate e tracce di proteine del coronavirus nel sangue, anche anni dopo la somministrazione del vaccino.
Gli scienziati sottolineano che questi risultati sono ancora preliminari, non sono stati sottoposti a revisione paritaria e fanno parte di un lavoro di ricerca in corso.
conclusione
Sebbene i vaccini a mRNA siano estremamente importanti per prevenire malattie gravi e la morte, questo studio evidenzia che la protezione non è la stessa per tutti, evidenziando la necessità di un monitoraggio continuo e di strategie di vaccinazione personalizzate per garantire la sicurezza della popolazione. /GazetaExpress/