L’esercito israeliano ha lanciato un’ondata di attacchi aerei anche contro obiettivi di Hezbollah in Libano. Sulla Striscia, i raid hanno ucciso oltre 80 palestinesi

Gli ostaggi israeliani «sono distribuiti nei quartieri di Gaza City e non ci cureremo delle loro vite finché Netanyahu deciderà di ucciderli». Con queste parole Hamas ha fatto sapere a Israele che non ha intenzione di tutelare alcun ostaggio rimasto vivo durante gli attacchi che l’Idf sta effettuando in questi giorni nella Striscia. Dal canto suo, l’esercito israeliano ha annunciato di aver avviato un’ondata di attacchi aerei contro obiettivi del movimento filo-iraniano Hezbollah nel Libano meridionale. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. Un’ora prima, l’esercito israeliano aveva intimato agli abitanti delle città del Libano meridionale di evacuare diversi siti prima degli attacchi. «L’Idf ha iniziato a effettuare attacchi contro obiettivi militari di Hezbollah nel Libano meridionale», ha affermato in una nota.

Hamas: «Non ci cureremo degli ostaggi»

«L’inizio dell’operazione criminale a Gaza City e la sua espansione significano che il nemico non otterrà un solo prigioniero, vivo o morto», hanno detto le Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, riprese da Al Jazeera. «Il nemico sta entrando in una guerra di logoramento che gli costerà un numero aggiuntivo di morti e prigionieri catturati», hanno aggiunto e hanno concluso ribadendo che «Gaza non sarà un bersaglio facile per il vostro esercito». 

Il cardinale Pizzaballa: «Non riesco a capire come si possa tollerare quello che Israele sta facendo a Gaza»

«Non è tutto nero o bianco: questo è ovvio. È evidente che ci sono delle strumentalizzazioni; è evidente che Israele ha delle ragioni. Tuttavia non possono in alcun modo giustificare quello che accade a Gaza. Questo va detto. C’è una sproporzione reale, quindi, tra quanto è accaduto il 7 ottobre e la risposta da parte di Israele…Credo che sia evidente, e non si può tacerlo. Ne pago le conseguenze e il prezzo, anche in termini di relazioni e di amicizie. Però bisogna riconoscerlo». Lo dice il Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, al Sir in cui spiega di essere «affranto” per “tutto l’odio».

La Spagna apre un’inchiesta su presunti crimini di guerra a Gaza

Il procuratore generale dello Stato spagnolo, Alvaro Garcia Ortiz, ha autorizzato l’apertura di un’indagine preliminare sulle presunte «gravi violazioni del Diritto internazionale dei Diritti Umani e del Diritto Internazionale Umanitario» commessi dall’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. La decisione del PG è stata sollecitata dal capo della Procura per i Diritti umani e la Memoria Democratica, Dolores Delgado. Quest’ultima ha confermato l’apertura dell’indagine, in base al principio di giurisdizione universale, in dichiarazioni alla radio Cadena Ser.

Ministero Esteri palestinese: «Gaza non è proprietà immobiliare»

Trattare la Striscia di Gaza come una «proprietà immobiliare» significa «riconoscere ufficialmente i piani di genocidio e sfollamento» della popolazione dell’enclave palestinese. È quanto affermano dal ministero degli Esteri palestinese, come riporta l’agenzia Wafa. Il ministero afferma di guardare «con estrema preoccupazione» agli «appelli provocatori israeliani a considerare la Striscia di Gaza come una proprietà che può essere venduta, divisa o assegnata». Per il ministero significa «insistere» su «crimini di genocidio e sfollamento» e si tratta di una «ammissione ufficiale delle intenzioni dell’occupazione di distruggere completamente la Striscia di Gaza e trasformarla in un territorio inabitabile».

Oms: «A Gaza ospedali sull’orlo del collasso»

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato l’allarme giovedì per la massiccia offensiva dell’esercito israeliano nel nord di Gaza, affermando che gli ospedali sono «sull’orlo del collasso». E poi ancora: «I feriti e i disabili non possono raggiungere la salvezza, mettendo le loro vite in grave pericolo. Gli ospedali, già sovraffollati, sono sull’orlo del collasso, mentre la crescente violenza blocca l’accesso e impedisce all’OMS di consegnare forniture vitali», ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus su X.

Almeno 83 i palestinesi uccisi

Continuano gli attacchi delle forze israeliane su Gaza City. Dopo aver emesso un ulteriore ordine di evacuazione verso Sud, oggi l’Idf ha colpito delle aree vicine ad alcuni dei pochi ospedali ancora attivi all’interno della Striscia. I missili sono stati indirizzati intorno agli ospedali di al-Shifa e al-Ahli, provocando la morte di almeno 15 persone nel primo e di quattro nel secondo. Delle fonti sanitarie riferiscono ad Al Jazeera che sarebbero almeno 83 i palestinesi uccisi oggi, 18 settembre, dalle forze israeliane.

Gli attacchi israeliani agli ospedali

Gli attacchi di oggi agli ospedali da parte degli Israeliani arrivano dopo il raid condotto ieri nei confronti dell‘ospedale pediatrico di al-Rantisi. Hamas ha definito gli attacchi un «crimine di guerra a tutti gli effetti» e un «un palese messaggio di sfida e palese disprezzo per la comunità internazionale». Nell’inchiesta condotta dalla commissione indipendente Onu che definisce le azioni di Israele come genocidio, viene sottolineata l’azione sistemica di Israele nei confronti delle strutture sanitaria. In particolare, la distruzione del centro di fecondazione in vitro di Al Basma, che ha distrutto 4.000 embrioni e 1.000 campioni di sperma e ovuli, definendola «una misura volta a impedire le nascite tra i palestinesi di Gaza», e uno degli atti definiti di genocidio dalla Convenzione del 1948. Per l’Onu queste azioni sono anche definibili «medicidio», ossia l’uccisione di operatori sanitari e la distruzione di ospedali per eliminare l’assistenza medica nell’enclave.

La Spagna: «Aperta indagine per violazione diritto internazionale»

Il procuratore generale spagnolo, Álvaro García Ortiz, ha autorizzato l’apertura di un’indagine preliminare sulle presunte «gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario» commesse dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. La decisione è arrivata su richiesta di Dolores Delgado, procuratrice per i Diritti umani e la Memoria Democratica, che ha confermato l’inchiesta in un’intervista a Cadena Ser. L’indagine si fonda sul principio di giurisdizione universale, che consente ai tribunali spagnoli di perseguire crimini di guerra, genocidio e crimini contro l’umanità anche se commessi fuori dal Paese, purché vi siano cittadini spagnoli coinvolti o assenza di indagini nel Paese in cui i fatti si sono verificati. Secondo Delgado, la decisione si basa su un rapporto della Polizia nazionale che contiene «abbondante materiale probatorio» e testimonianze protette. La Procura ha già informato la Corte Internazionale di Giustizia e la Corte Penale Internazionale, a loro volta già impegnate in indagini parallele sui fatti di Gaza.

Qatar: «Intraprenderemo azione legale contro Israele»

Anche il Qatar intende chiamare in causa la Corte penale internazionale dopo che le Forze di difesa israeliane hanno bersagliato alti funzionari di Hamas a Doha. Il ministro qatariota Mohammed bin Abdulaziz Al-Khulaifi ha fatto sapere sul suo account X di aver avuto due incontri a tal proposito con il viceprocuratore della Cpi, Nazhat Khan. «Ho ribadito l’impegno del Qatar a sostenere il percorso della giustizia internazionale e a garantire che coloro che hanno commesso crimini siano ritenuti responsabili e non sfuggano alla punizione nell’ambito del diritto penale internazionale», ha scritto Khulaifi parlando di «aggressione contro lo Stato del Qatar» da parte di Israele.