Prendersi cura delle api, della natura, del miele, per prendersi cura di se stessi. Per raggiungere piccoli traguardi di autonomia. Quei 3000 metri quadri annessi alla Comunità terapeutica Solaro di Mondovì sono diventati il loro orgoglio e quei lamponi coltivati insieme a uva spina, timo, salvia, origano, menta, lavanda, fragole, cachi, rosmarino, e tanto altro, hanno il sapore dell’inclusione sociale. Come i tre chili e mezzo di miele ricavati da tre arnie.

Il progetto Bee-nomi

Protagonisti ragazzi e ragazze della «Solaro» coinvolti nel progetto pilota «“Bee-nomi”. Nato dall’inglese bee (ape) incorporato nel termine binomi, si ispira all’unione degli opposti associati appunto alle api: amore e guerra, dolcezza (miele) e amarezza (veleno), individuo e società, rigenerazione e morte» spiega Andrea Barbieri, medico psichiatra del Dipartimento interaziendale di Salute Mentale Asl Cn1. Aggiunge: «Il progetto di introdurre l’apicoltura in un contesto di residenzialità psichiatrica per esplorarne il potenziale riabilitativo è stato elaborato lo scorso inverno e successivamente messo in forma per il Bando +Api2025 della Fondazione Crc. La piantumazione è avvenuta con la consulenza del Comizio Agrario di Mondovì. Contestualmente abbiamo accolto tre nuclei di api che ad oggi hanno riempito tre arnie collocate all’interno dei filari di piante aromatiche».

La presentazione

Il progetto sarà presentato domani alle 17,30 nella sede dell’Istituto Alberghiero di Mondovì, e il 7 ottobre al WCP 25: il 25esimo World Congress of Psychiatry a Praga. A Mondovì, oltre agli interventi di esperti che hanno seguito il lavoro dei ragazzi, ci sarà un menù degustazione dove si potranno assaporare manicaretti con gli aromi delle erbe coltivate nello spazio verde della «Solaro». E naturalmente non mancherà il miele.

I sostenitori

Il progetto vede la collaborazione di Dipartimento di Salute Mentale Asl Cn1(Comunità Terapeutica Solaro), l’Ufficio progetti AsI, IIS Giolitti Bellisario di Mondovì-Istituto Alberghiero e Agrario, Istituto di Istruzione Superiore «Virginio-Donadio», Istituto Tecnico agrario, Agroalimentare e Agroindustria, il Comizio Agrario di Mondovì e produttori nel campo dell’apicoltura e dell’agricoltura la Fondazione Filiera Futura, la Fondazione Agrion e La Fondazione Crc che ha fornito anche il supporto economico.

I benefici

Il contatto con le api, la scoperta dei delicati equilibri della natura, la cura di un orto hanno così una funzione di inclusione sociale, di scoperta, di accrescimento delle competenze professionali per persone che, molto spesso, rischiano l’emarginazione. Il lavoro, la partecipazione, la condivisione di una fatica diventano quindi strumenti di opportunità di riscatto e di riappropriazione della propria identità.

«Sulla scorta dei risultati ottenuti nel corso di progetti precedenti, come ad esempio quello in vigna – conclude Barbieri -, è emerso che lo svolgimento di attività pratiche contengono caratteristiche preziose nel supportare ragazzi con difficoltà relazionali». Da tutto questo lavoro, si darà vita a un laboratorio di fumetto condotto da un artista con esperienza diretta di disagio psichico, già avviato al Centro Diurno di Cuneo, per guidare il gruppo in un racconto grafico dell’esperienza vissuta.