Maurizio Ceppi è direttore scientifico dell’azienda biotech Transgene,
dove guida lo sviluppo
di vaccini personalizzati contro il cancro grazie all’intelligenza artificiale. Ricercatore biomedico con esperienza internazionale, ha diretto team di ricerca in Svizzera, Francia, Belgio, Germania e Stati Uniti.
A TEDxBellinzona domani sostituirà, tra i relatori, Immanuel Casto.

Dottor Ceppi, visto che TEDx è un laboratorio di idee, ecco qual è l’idea che l’ha spinta a lavorare nel suo campo e, in particolare, nella lotta contro il cancro?
«Fin da ragazzo sono rimasto affascinato dal DNA e dal linguaggio nascosto della vita. Oggi quella curiosità si è trasformata in un impegno che considero anche una missione: capire come stimolare il sistema immunitario per combattere il cancro. L’idea che mi guida è semplice e potente: il corpo possiede già le armi per difendersi, e sono i vaccini a insegnargli a usarle in modo più mirato ed efficace».

Oggi si parla di medicina personalizzata, immunoterapia, IA: quali sono le innovazioni che stanno cambiando il modo in cui affrontiamo i tumori?
«Credo che la grande trasformazione stia nell’integrazione di queste tecnologie. La medicina personalizzata ci permette di adattare la cura al singolo paziente; l’immunoterapia potenzia e indirizza le difese naturali dell’organismo, rendendo il sistema immunitario un elemento centrale nella strategia contro il cancro; e l’intelligenza artificiale ci aiuta a decifrare enormi quantità di dati biologici. Nel contesto dei vaccini antitumorali personalizzati l’intelligenza artificiale permette di individuare le mutazioni più rilevanti di un tumore e di trasformarle nella base per un vaccino individualizzato. Insieme, questi strumenti stanno aprendo la strada a trattamenti più mirati ed efficaci».

La tecnologia mRNA ha avuto un’enorme visibilità durante la pandemia. Ma nel suo ambito, quello oncologico, quali sono le sue potenzialità reali oggi?
«L’mRNA è una piattaforma molto flessibile: può essere adattata per creare vaccini personalizzati che istruiscono il sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali. Alcuni studi clinici hanno già mostrato risultati promettenti, soprattutto nel ridurre il rischio di recidiva dopo un intervento chirurgico. È una tecnologia giovane, ma con un potenziale reale nel campo oncologico. Sono in corso a livello internazionale diversi studi clinici, in particolare su melanoma, tumore del polmone non a piccole cellule (una delle forme più diffuse e difficili da trattare), carcinoma del pancreas (notoriamente resistente alle terapie convenzionali), tumori del colon e dello stomaco, con approcci fortemente personalizzati. Accanto ai vaccini a mRNA, anche le piattaforme a vettore virale offrono vantaggi specifici, come una risposta immunitaria robusta e duratura. Inoltre, combinare i vaccini con altre immunoterapie, come gli inibitori dei checkpoint immunitari (ICI), apre scenari molto interessanti: significa unire diverse strategie per superare i meccanismi di evasione del tumore e rendere le terapie più efficaci».

Dal punto di vista scientifico, la ricerca sull’mRNA rimarrà strategica: è una tecnologia con un futuro importante

Negli Stati Uniti stanno tagliando i fondi alla ricerca sull’mRNA. Lei come legge questa scelta?
«Ogni Paese ha priorità diverse e prende decisioni in base al proprio contesto economico e politico. Dal punto di vista scientifico, credo che la ricerca sull’mRNA e sulle altre piattaforme rimarrà strategica: i risultati ottenuti durante la pandemia e i progressi in oncologia dimostrano che è una tecnologia con un futuro importante. Il mercato nordamericano rimane comunque di importanza strategica per qualsiasi sviluppatore di terapie innovative, in particolare nell’immuno-oncologia. È vero che l’mRNA ha ricevuto grande attenzione negli ultimi anni, ma sono convinto che una gamma diversificata di piattaforme, compresi i vettori virali, sarà fondamentale per la prossima generazione di terapie».

Che cosa pensa del rapporto tra scienza e politica? In particolare pensando all’ambito, delicato, della salute pubblica…
«Scienza e politica sono profondamente interconnesse, soprattutto in salute pubblica, dove le decisioni hanno un impatto diretto sulla vita delle persone. La scienza è guidata da prove ed evidenze sistematiche, mentre la politica ha il compito di interpretarle e tradurle alla luce dei valori della società, dell’opinione pubblica e della necessità di consenso. La pandemia di COVID-19 ha mostrato quanto sia cruciale che scienza e politica comunichino in modo efficace, anche se operano con logiche e tempistiche diverse. Come scienziati, il nostro ruolo è generare conoscenza affidabile e comunicarla in maniera trasparente, per mettere i decisori nelle condizioni migliori per agire. Credo sia importante che il dialogo tra questi due mondi rimanga aperto e basato sulla fiducia reciproca».

Partecipa come relatore al TEDxBellinzona: ci può anticipare il cuore del suo intervento? Quale idea porterà sul palco?
«Il cuore del mio intervento nasce da una domanda semplice: Cosa vuoi fare da grande? A 15 anni la mia risposta non fu un mestiere, ma una molecola: il DNA, il linguaggio universale della vita. Trentotto anni più tardi lavoro in un’azienda biotecnologica che sviluppa vaccini personalizzati contro il cancro, e proprio quel linguaggio oggi lo uso per creare nuove cure da offrire ai pazienti. Il cuore della mia ricerca è un’altra domanda: Se abbiamo imparato ad addestrare il sistema immunitario a riconoscere un virus, possiamo insegnargli a riconoscere anche il cancro? Voglio raccontare come le nuove tecnologie – dai vaccini personalizzati all’intelligenza artificiale – ci stiano portando verso una rivoluzione medica che non riguarda solo i laboratori, ma il futuro di tutti noi». 

Il tema della seconda edizione di TEDxBellinzona, che è andata subito sold-out, è «Cambia-Menti», un invito a riflettere dunque. L’appuntamento è per domani, sabato, dalle 17, al Teatro Sociale. I relatori: Maurizio Binaghi, Anna McLeod, Patrizia Pesenti, Denise Tonella, Maurizio Ceppi e i tre giovani volti del progetto «Light for Makalu Valley». La serata sarà moderata da Caroline Roth e vedrà anche l’intervento di Nicolò Casolini.