Partito dalla Francia per frenare l’avanzata cinese, l’eco-score potrebbe ora sbarcare in Italia, aggiungendosi ai requisiti d’accesso agli incentivi auto elettriche 2025.
Detta così, sembra una buona notizia, soprattutto per gli automobilisti affezionati al made in Italy o, almeno, al made in Europe. Eppure, fra addetti ai lavori e non solo, serpeggiano dubbi e timori. Ma di cosa parliamo? Vediamo.
Troppo inquinamento? No incentivi
Per capire cos’è l’eco-score, ci affidiamo alla definizione contenuta nello stesso decreto del ministero dell’Ambiente (Mase) che introduce il nuovo bonus auto. Si tratta di un “punteggio ambientale” che “valuta l’impronta di carbonio di un veicolo per l’intero ciclo di vita”. Sulla base di quest’ipotetico risultato, verrebbe poi “definito un elenco dei veicoli oggetto di incentivazione”.
In parole povere, le auto elettriche che inquinano di più durante produzione, trasporto e smaltimento non sarebbero compatibili col bonus 2025. Usiamo il condizionale perché il dicastero non ha ancora deciso se abbracciare l’idea transalpina.
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, dovrebbe sciogliere le riserve sull’eco-score entro la prossima settimana
Foto di: Governo italiano
Più sì che no
Una posizione era attesa per questa settimana, con l’emanazione del decreto attuativo, ma è probabile che slitti alla prossima. Anche perché – fanno sapere fonti di InsideEVs – dipenderà dal confronto con altri Ministeri competenti in politiche automotive. La sensazione, però, è che si vada verso l’approvazione.
Eventualmente, “sarà cura del Mase provvedere alla pubblicazione, con apposita comunicazione sulla sezione ‘Bandi e avvisi’ del sito istituzionale www.mase.gov.it, del predetto elenco dei veicoli incentivabili”.
Come funziona l’eco-score
A quel punto, l’eco-score italiano si rifarebbe in toto al modello francese, introdotto il 1° gennaio 2024 per rallentare – come accennato – la corsa delle auto elettriche made in China (realizzate con un mix energetico piuttosto inquinante) e favorire le vetture sfornate da fabbriche europee.
Tenendo conto delle emissioni rilasciate durante produzione, assemblaggio, trasporto e riciclo, a ciascun veicolo viene assegnato un punteggio ambientale che va da 0 a 100. Gli incentivi sono erogabili solo per le auto con eco-score minimo di 60. Presente una lista delle vetture giudicate sostenibili.
In attesa di conoscerne l’eventuale eco-score, la Dacia Spring è l’auto elettrica più economica da comprare con gli incentivi 2025
Foto di: Dacia
Rischia almeno un’auto su due
Qui, però, scatta l’allarme. A lanciarlo sono le associazioni Unrae e Federauto, secondo le quali “la ventilata adozione del modello francese di eco-score – che considera esclusivamente la fase di produzione e trasporto dei veicoli, senza includere l’intero ciclo di vita – risulterebbe inopportuna, discriminatoria e controproducente” e metterebbe a rischio “la capacità di spesa delle risorse stanziate (quasi 600 milioni di euro)”, visto che si aggiungerebbe ai vari paletti già presenti (residenza, Isee, rottamazione e scadenza al 30 giugno 2026).
Stando a una lettera indirizzata al ministro Gilberto Pichetto Fratin, praticamente due auto elettriche su tre non si sposerebbero con gli incentivi legati al punteggio ambientale.
“Nella media del mercato BEV, i modelli potenzialmente esclusi rappresentano il 66,5% del totale immatricolato nei primi otto mesi del 2025, ma la situazione delle singole Case risulta fortemente eterogenea: si va da operatori che non subirebbero alcuna decurtazione ad altri che vedrebbero completamente azzerata la propria offerta di prodotto incentivata, generando così una chiara distorsione della libera concorrenza”.
Altre stime, basate sull’attuale offerta di mercato invece che sulle consegne, parlano di un’auto elettrica su due. In ogni caso, preoccupazioni sulle varie limitazioni erano state espresse anche da Motus-E, commentando i dati sulle vendite di agosto. “Le immatricolazioni elettriche italiane continuano a crescere nonostante la stagnazione del mercato e l’incertezza legata ai nuovi incentivi”, aveva dichiarato il presidente Fabio Pressi, che sottolineava poi l’urgenza di:
“Chiarire rapidamente le regole, limitando al massimo i paletti per l’ottenimento dei bonus e accelerando sulla messa a terra delle risorse”.
Incentivi auto elettriche 2025: cosa sapere
persone fisiche
microimprese
auto (M1)
veicoli commerciali (N1 e N2)
42.700 € (35.000 € + Iva)
auto
11.000 € (Isee ≤ 30.000 €)
9.000 € (Isee 30.000-40.000 €)
veicolo commerciale
30% (max 20.000 €)
residenza FUA
rottamazione veicolo Euro 0-5 di 6 mesi
mantenimento 24 mesi
597.320.000 €
sostituzione 39.000 veicoli Euro 0-5