Giornata importante per l’accordo tra Stati Uniti e Unione europea sui dazi. Il leader Usa Donald Trump e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si incontrano in Scozia, nel lussuoso Golf Club di Turnberry: la delegazione europea è attesa da Trump dopo pranzo, ma l’incontro vero e proprio è previsto per le 17.30. Von der Leyen è accompagnata dal commissario Ue Maros Sefcovic, mentre dalla parte americana ci sono anche il segretario al Commercio Howard Lutnick e l’altro caponegoziatore Jamieson Greer. Si attende un passo definitivo sull’intesa sui dazi al 15%. Ma non si parlerà solo di tariffe e commercio: sul tavolo alcuni dei dossier internazionali più delicati, da Gaza all’Ucraina.\n

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Donald Trump, mentre giocava a golf nel suo resort a Turnberry in Scozia, ha risposto alla domanda di un giornalista di Sky News affermando che le possibilità che gli Stati Uniti raggiungano un accordo commerciale con l’Ue sono \”50-50\”. Alle 17.30 ora italiana è atteso l’incontro tra il presidente Usa e la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen.

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I lavori degli sherpa proseguono. La bozza dell’accordo ruota attorno al 15%. Anzi per la precisione la percentuale della tariffa base dovrebbe essere il 14,8%. Attualmente Washington applica una tariffa del 10% – decisa da Trump nel periodo della sospensione – ai prodotti europei, al quale va aggiunto il 4,8% in vigore nell’era pre-Trump in ossequio alla cosiddetta clausola della Nazione più Favorita. Ma è nelle possibili esenzioni e nelle tariffe settoriali che l’impianto può cadere. Fonti vicine al dossier spiegano che il comparto dell’acciaio e dell’alluminio resta tra i punti più delicati dell’intesa. Lo schema dovrebbe seguire quello dell’accordo tra Usa e Giappone ma è improbabile, come è accaduto con Tokyo, che preveda una precisa quota di investimenti che l’Ue metterà in campo Oltreoceano. Né si prevede che da parte di Trump ci possa essere alcuna assicurazione a non mettere sul piatto, in futuro, nuove indagini commerciali che preludano a successive tariffe. Il Digital Service Act e il Digital Markert Act, ovvero il regolamento europeo per i servizi digitali, resteranno fuori dalla trattativa.

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Una manciata d’ore per capire se in Scozia sarà \”deal\” o \”no deal\”. Ursula von der Leyen e il commissario Ue Maros Sefcovic stanno limando i preparativi prima dell’incontro al Golf Club di Turnberry, nella Scozia Sud-Occidentale. La delegazione europea è attesa da Donald Trump dopo pranzo ma l’incontro vero e proprio – il formato sarà 4+4 – inizierà alle 17.30. A parteciparvi, dalla parte americana, saranno anche il segretario al Commercio Howard Lutnick e l’altro caponegoziatore, Jamieson Greer.

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Durante il viaggio in Scozia, Donald Trump si è dedicato anche al golf. Il 79enne presidente Usa si è goduto il green in uno dei due resort-golf club di lusso che la sua famiglia possiede nel verde della nazione settentrionale del Regno Unito, terra d’origine di sua madre: quello di Turnberry, nella pittoresca contea dell’Ayrshire. Da lunedì dovrebbe spostarsi invece nel secondo resort scozzese di sua proprietà, a Menie, nell’Aberdeenshire, dove inaugurerà un nuovo campo per golfisti vip, destinato a essere aperto alla clientela dal 13 agosto.

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Anche i vertici del team negoziale americano per il Commercio, il segretario Howard Lutnick e l’ambasciatore Jamieson Greer, saranno oggi a Turnberry, nel sud-ovest della Scozia, per affiancare Donald Trump nel faccia a faccia con Ursula von der Leyen, considerato l’ultimo sforzo per raggiungere l’intesa di principio sui dazi. La notizia è stata anticipata da fonti americane ai media d’Oltreoceano. Al fianco della presidente della Commissione Ue siederà il commissario Maros Sefcovic, che su X si è detto \”lieto\” di unirsi alla numero uno di Palazzo Berlaymont per l’importante confronto.

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Ma nella trattativa sui dazi le contropartite più importanti sono politiche, con l’impegno europeo ad aumentare gli acquisti di armamenti e forniture energetiche Usa. Una duplice promessa già riflessa nell’accordo del 5% sul fronte Nato, nell’intesa siglata da Eni con Venture Global per l’importazione di gnl dalla Louisiana e in quella futura per un reattore nucleare in Slovacchia con possibile regia industriale americana.

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I tecnici europei, riguardo ai dazi, hanno accettato la prospettiva di un’intesa di principio asimmetrica e settoriale. Una logica già collaudata nel 2020 con il cosiddetto lobster deal, quando Bruxelles azzerò i dazi sulle aragoste americane – prodotto iconico del Maine – ottenendo in cambio riduzioni su accendini, detergenti e cristalleria continentale. La digital tax, pur invocata da Parigi e Vienna, è scomparsa sia dal linguaggio delle minacce sia dalla proposta di bilancio Ue 2028-2034, trasformata in moneta di scambio per ottenere le riduzioni tariffarie. Una concessione gradita anche ai tradizionali paradisi fiscali europei delle Big Tech – Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi – da sempre contrari allo slancio riformatore promosso dall’Ocse. Sulla carta, resta l’opzione del bazooka anti-coercizione, ma il suo impiego contro i colossi del web inciampa su incertezze giuridiche e rischi operativi, con possibili effetti collaterali per gli inserzionisti continentali. Accanto alla flessibilità Ue sul tech – estesa anche all’intelligenza artificiale e all’universo delle criptovalute care al tycoon – Bruxelles ha poi snellito il suo secondo pacchetto di contro-dazi, sceso dai 95 miliardi iniziali a 72, risparmiando computer, motori e microscopi Usa.

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Il vertice tra Donald Trump e Ursula von der Leyen, che si terrà a Turnberry nel Sud-Ovest della Scozia, è previsto per le 17.30 (16:30 ora locale). Lo ha fatto sapere la Commissione Ue. Von der Leyen è arrivata in Scozia sabato sera e questa mattina è stata raggiunta dal commissario Ue al Commercio. L’incontro dovrebbe essere seguito da una conferenza stampa ma, al momento, non c’è una conferma ufficiale.

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Appena toccato il suolo scozzese, Donald Trump ha svicolato: \”I punti critici sono forse una ventina. Non è il caso di elencarli tutti\”. Eppure, ogni voce di quella lista è un fronte aperto tra le due sponde dell’Atlantico. E tra i più sensibili c’è la partita delle Big Tech. Nel braccio di ferro con Washington, i negoziatori europei guidati da Maros Sefcovic hanno affinato le armi tra contro-dazi, linee rosse da presidiare e concessioni per ammorbidire il tycoon. Una strategia che ha portato Bruxelles ad accantonare la tanto discussa digital tax, sacrificata sull’altare dell’auspicato compromesso con dazi al 15% ispirato all’accordo siglato da Tokyo. Che, per conquistare il favore del tycoon, ha lasciato sul tavolo ben 550 miliardi di investimenti da incanalare verso il mercato americano.

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Il faccia a faccia tra von der Leyen e Trump avrà luogo nel lussuoso Golf Club di Turnberry, in un luogo ameno ma assediato da misure di sicurezza. L’arrivo di The Donald in Scozia ha scatenato le proteste degli scozzesi. Il quotidiano progressista The National ha accolto Trump definendolo \”il pregiudicato statunitense\”. Diverse centinaia di manifestanti si sono radunate nelle principali città sotto le bandiere del collettivo ‘Stop Trump Coalition’. \”La Scozia odia Trump\”, c’era scritto su alcuni striscioni. Lui, protetto da misure di polizia del valore di 1,4 milioni di sterline, si è limitato a giocare a golf con il figlio e con l’ambasciatore degli Usa a Londra, Warren Stephens.

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Il presidente americano Donald Trump ha già fatto intendere che non parlerà solo di dazi. \”All’Europa dico due cose. Fermate i mulini a vento. State rovinando i vostri Paesi\”. E \”sull’immigrazione, è meglio che vi diate una regolata\”, ha sottolineato. Dal canto suo, Ursula von der Leyen rimarcherà i binari della sua strategia: il sostegno all’Ucraina e a una pace giusta e duratura, la necessità di perseguire la soluzione dei due Stati in Medio Oriente, l’opportunità di regolare secondo il principio del libero scambio i rapporti tra i due principali partner dell’Occidente. E poi c’è il fattore difesa: difficilmente von der Leyen mancherà di ricordare a Trump il sì dei membri europei della Nato al 5% da rispettare da qui al 2035.

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Il numero attorno al quale ruota l’accordo tra Usa e Ue è il 15%, ma è una percentuale che può essere declinata in modi diversi. Per il settore dell’automotive, ad esempio, rappresenta una buona notizia rispetto al 27,5% inaugurato dagli Usa con il Liberation Day. Per alcuni prodotti agroalimentari il numero 15, inoltre, non porterebbe a eccessivi stravolgimenti essendo di fatto già in vigore. Ma i punti interrogativi restano diversi. I farmaci godranno di esenzioni? L’accordo prevede una ingente somma di investimenti europei negli Usa, sulla scia dell’intesa tra Washington e Tokyo? E, soprattutto, il vertice di Turnberry segnerà un cambio di passo nei finora freddini rapporti tra l’Ue e l’America di Donald Trump?

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L’incontro tra Trump e von der Leyen ha preso forma in poche ore, ampliando i temi sul tavolo e incassando via via maggiore importanza per le relazioni tra le due sponde dell’Atlantico. La presidente della Commissione è partita alla volta della Scozia sabato sera. Poco o nulla filtra dalla sua missione. L’incontro ufficiale con Trump, stando agli ultimi aggiornamenti, è previsto per oggi dopo pranzo ma nulla vieta che i due si vedano nelle ore precedenti. La scarsità di notizie alimenta rumors dai contorni cinematografici, come quelli secondo cui il bilaterale sarà preceduto da un partita a golf sui terreni che affacciano sull’estuario del fiume Clyde. Di certo, von der Leyen sarà raggiunta dal commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic, che ha costruito la difficile rete negoziale negli ultimi mesi. La stretta di mano tra i due leader è attesa, la firma finale e formale all’intesa sui dazi potrebbe essere rinviata a un momento successivo. Ma, a quel punto, non ci sarà più bisogno che a porla siano Trump e von der Leyen.

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In Scozia, nel lussuoso Golf Club di Turnberry, si tiene oggi l’incontro tra Donald Trump e Ursula von der Leyen. Il leader Usa e la presidente della Commissione Ue faranno il punto su alcuni dei dossier internazionali più delicati, da Gaza all’Ucraina. Ma è sui dazi che il bilaterale in Scozia, il primo da quando Trump è alla Casa Bianca, è chiamato a registrare un passo definitivo per l’intesa. Le premesse accontentano i più ottimisti. L’esito finale resta un rebus ancora irrisolto.

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Giornata importante per l’accordo tra Stati Uniti e Unione europea sui dazi. Il leader Usa Donald Trump e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si incontrano in Scozia, nel lussuoso Golf Club di Turnberry: la delegazione europea è attesa da Trump dopo pranzo, ma l’incontro vero e proprio è previsto per le 17.30. Von der Leyen è accompagnata dal commissario Ue Maros Sefcovic, mentre dalla parte americana ci sono anche il segretario al Commercio Howard Lutnick e l’altro caponegoziatore Jamieson Greer. Si attende un passo definitivo sull’intesa sui dazi al 15%. Ma non si parlerà solo di tariffe e commercio: sul tavolo alcuni dei dossier internazionali più delicati, da Gaza all’Ucraina.

Gli approfondimenti:

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meno di un minuto fa

Trump a Sky News: possibilità accordo con l’Ue 50-50

Donald Trump, mentre giocava a golf nel suo resort a Turnberry in Scozia, ha risposto alla domanda di un giornalista di Sky News affermando che le possibilità che gli Stati Uniti raggiungano un accordo commerciale con l’Ue sono “50-50”. Alle 17.30 ora italiana è atteso l’incontro tra il presidente Usa e la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen.

45 minuti fa

Prosegue lavoro degli sherpa

I lavori degli sherpa proseguono. La bozza dell’accordo ruota attorno al 15%. Anzi per la precisione la percentuale della tariffa base dovrebbe essere il 14,8%. Attualmente Washington applica una tariffa del 10% – decisa da Trump nel periodo della sospensione – ai prodotti europei, al quale va aggiunto il 4,8% in vigore nell’era pre-Trump in ossequio alla cosiddetta clausola della Nazione più Favorita. Ma è nelle possibili esenzioni e nelle tariffe settoriali che l’impianto può cadere. Fonti vicine al dossier spiegano che il comparto dell’acciaio e dell’alluminio resta tra i punti più delicati dell’intesa. Lo schema dovrebbe seguire quello dell’accordo tra Usa e Giappone ma è improbabile, come è accaduto con Tokyo, che preveda una precisa quota di investimenti che l’Ue metterà in campo Oltreoceano. Né si prevede che da parte di Trump ci possa essere alcuna assicurazione a non mettere sul piatto, in futuro, nuove indagini commerciali che preludano a successive tariffe. Il Digital Service Act e il Digital Markert Act, ovvero il regolamento europeo per i servizi digitali, resteranno fuori dalla trattativa.

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13:11

Tra qualche ora il vertice Usa-Ue

Una manciata d’ore per capire se in Scozia sarà “deal” o “no deal”. Ursula von der Leyen e il commissario Ue Maros Sefcovic stanno limando i preparativi prima dell’incontro al Golf Club di Turnberry, nella Scozia Sud-Occidentale. La delegazione europea è attesa da Donald Trump dopo pranzo ma l’incontro vero e proprio – il formato sarà 4+4 – inizierà alle 17.30. A parteciparvi, dalla parte americana, saranno anche il segretario al Commercio Howard Lutnick e l’altro caponegoziatore, Jamieson Greer.

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12:40

Trump gioca a golf

Durante il viaggio in Scozia, Donald Trump si è dedicato anche al golf. Il 79enne presidente Usa si è goduto il green in uno dei due resort-golf club di lusso che la sua famiglia possiede nel verde della nazione settentrionale del Regno Unito, terra d’origine di sua madre: quello di Turnberry, nella pittoresca contea dell’Ayrshire. Da lunedì dovrebbe spostarsi invece nel secondo resort scozzese di sua proprietà, a Menie, nell’Aberdeenshire, dove inaugurerà un nuovo campo per golfisti vip, destinato a essere aperto alla clientela dal 13 agosto.

Trump in Scozia

©Ansa

12:06

Anche Lutnick e Greer in Scozia

Anche i vertici del team negoziale americano per il Commercio, il segretario Howard Lutnick e l’ambasciatore Jamieson Greer, saranno oggi a Turnberry, nel sud-ovest della Scozia, per affiancare Donald Trump nel faccia a faccia con Ursula von der Leyen, considerato l’ultimo sforzo per raggiungere l’intesa di principio sui dazi. La notizia è stata anticipata da fonti americane ai media d’Oltreoceano. Al fianco della presidente della Commissione Ue siederà il commissario Maros Sefcovic, che su X si è detto “lieto” di unirsi alla numero uno di Palazzo Berlaymont per l’importante confronto.

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11:51

Le contropartite politiche

Ma nella trattativa sui dazi le contropartite più importanti sono politiche, con l’impegno europeo ad aumentare gli acquisti di armamenti e forniture energetiche Usa. Una duplice promessa già riflessa nell’accordo del 5% sul fronte Nato, nell’intesa siglata da Eni con Venture Global per l’importazione di gnl dalla Louisiana e in quella futura per un reattore nucleare in Slovacchia con possibile regia industriale americana.

11:25

No alla web tax

I tecnici europei, riguardo ai dazi, hanno accettato la prospettiva di un’intesa di principio asimmetrica e settoriale. Una logica già collaudata nel 2020 con il cosiddetto lobster deal, quando Bruxelles azzerò i dazi sulle aragoste americane – prodotto iconico del Maine – ottenendo in cambio riduzioni su accendini, detergenti e cristalleria continentale. La digital tax, pur invocata da Parigi e Vienna, è scomparsa sia dal linguaggio delle minacce sia dalla proposta di bilancio Ue 2028-2034, trasformata in moneta di scambio per ottenere le riduzioni tariffarie. Una concessione gradita anche ai tradizionali paradisi fiscali europei delle Big Tech – Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi – da sempre contrari allo slancio riformatore promosso dall’Ocse. Sulla carta, resta l’opzione del bazooka anti-coercizione, ma il suo impiego contro i colossi del web inciampa su incertezze giuridiche e rischi operativi, con possibili effetti collaterali per gli inserzionisti continentali. Accanto alla flessibilità Ue sul tech – estesa anche all’intelligenza artificiale e all’universo delle criptovalute care al tycoon – Bruxelles ha poi snellito il suo secondo pacchetto di contro-dazi, sceso dai 95 miliardi iniziali a 72, risparmiando computer, motori e microscopi Usa.

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11:11

Il vertice alle 17.30

Il vertice tra Donald Trump e Ursula von der Leyen, che si terrà a Turnberry nel Sud-Ovest della Scozia, è previsto per le 17.30 (16:30 ora locale). Lo ha fatto sapere la Commissione Ue. Von der Leyen è arrivata in Scozia sabato sera e questa mattina è stata raggiunta dal commissario Ue al Commercio. L’incontro dovrebbe essere seguito da una conferenza stampa ma, al momento, non c’è una conferma ufficiale.

10:55

Le trattative sui dazi

Appena toccato il suolo scozzese, Donald Trump ha svicolato: “I punti critici sono forse una ventina. Non è il caso di elencarli tutti”. Eppure, ogni voce di quella lista è un fronte aperto tra le due sponde dell’Atlantico. E tra i più sensibili c’è la partita delle Big Tech. Nel braccio di ferro con Washington, i negoziatori europei guidati da Maros Sefcovic hanno affinato le armi tra contro-dazi, linee rosse da presidiare e concessioni per ammorbidire il tycoon. Una strategia che ha portato Bruxelles ad accantonare la tanto discussa digital tax, sacrificata sull’altare dell’auspicato compromesso con dazi al 15% ispirato all’accordo siglato da Tokyo. Che, per conquistare il favore del tycoon, ha lasciato sul tavolo ben 550 miliardi di investimenti da incanalare verso il mercato americano.

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10:24

Trump in Scozia

Il faccia a faccia tra von der Leyen e Trump avrà luogo nel lussuoso Golf Club di Turnberry, in un luogo ameno ma assediato da misure di sicurezza. L’arrivo di The Donald in Scozia ha scatenato le proteste degli scozzesi. Il quotidiano progressista The National ha accolto Trump definendolo “il pregiudicato statunitense”. Diverse centinaia di manifestanti si sono radunate nelle principali città sotto le bandiere del collettivo ‘Stop Trump Coalition’. “La Scozia odia Trump”, c’era scritto su alcuni striscioni. Lui, protetto da misure di polizia del valore di 1,4 milioni di sterline, si è limitato a giocare a golf con il figlio e con l’ambasciatore degli Usa a Londra, Warren Stephens.

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09:55

Gli altri temi

Il presidente americano Donald Trump ha già fatto intendere che non parlerà solo di dazi. “All’Europa dico due cose. Fermate i mulini a vento. State rovinando i vostri Paesi”. E “sull’immigrazione, è meglio che vi diate una regolata”, ha sottolineato. Dal canto suo, Ursula von der Leyen rimarcherà i binari della sua strategia: il sostegno all’Ucraina e a una pace giusta e duratura, la necessità di perseguire la soluzione dei due Stati in Medio Oriente, l’opportunità di regolare secondo il principio del libero scambio i rapporti tra i due principali partner dell’Occidente. E poi c’è il fattore difesa: difficilmente von der Leyen mancherà di ricordare a Trump il sì dei membri europei della Nato al 5% da rispettare da qui al 2035.

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09:41

I dubbi

Il numero attorno al quale ruota l’accordo tra Usa e Ue è il 15%, ma è una percentuale che può essere declinata in modi diversi. Per il settore dell’automotive, ad esempio, rappresenta una buona notizia rispetto al 27,5% inaugurato dagli Usa con il Liberation Day. Per alcuni prodotti agroalimentari il numero 15, inoltre, non porterebbe a eccessivi stravolgimenti essendo di fatto già in vigore. Ma i punti interrogativi restano diversi. I farmaci godranno di esenzioni? L’accordo prevede una ingente somma di investimenti europei negli Usa, sulla scia dell’intesa tra Washington e Tokyo? E, soprattutto, il vertice di Turnberry segnerà un cambio di passo nei finora freddini rapporti tra l’Ue e l’America di Donald Trump?

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09:09

L’incontro Trump-von der Leyen

L’incontro tra Trump e von der Leyen ha preso forma in poche ore, ampliando i temi sul tavolo e incassando via via maggiore importanza per le relazioni tra le due sponde dell’Atlantico. La presidente della Commissione è partita alla volta della Scozia sabato sera. Poco o nulla filtra dalla sua missione. L’incontro ufficiale con Trump, stando agli ultimi aggiornamenti, è previsto per oggi dopo pranzo ma nulla vieta che i due si vedano nelle ore precedenti. La scarsità di notizie alimenta rumors dai contorni cinematografici, come quelli secondo cui il bilaterale sarà preceduto da un partita a golf sui terreni che affacciano sull’estuario del fiume Clyde. Di certo, von der Leyen sarà raggiunta dal commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic, che ha costruito la difficile rete negoziale negli ultimi mesi. La stretta di mano tra i due leader è attesa, la firma finale e formale all’intesa sui dazi potrebbe essere rinviata a un momento successivo. Ma, a quel punto, non ci sarà più bisogno che a porla siano Trump e von der Leyen.

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08:52

I punti della possibile intesaDazi, incontro Trump-von der Leyen in Scozia. I punti dell'intesaDazi, incontro Trump-von der Leyen in Scozia. I punti dell’intesaVai al contenuto

08:52

Il bilaterale

In Scozia, nel lussuoso Golf Club di Turnberry, si tiene oggi l’incontro tra Donald Trump e Ursula von der Leyen. Il leader Usa e la presidente della Commissione Ue faranno il punto su alcuni dei dossier internazionali più delicati, da Gaza all’Ucraina. Ma è sui dazi che il bilaterale in Scozia, il primo da quando Trump è alla Casa Bianca, è chiamato a registrare un passo definitivo per l’intesa. Le premesse accontentano i più ottimisti. L’esito finale resta un rebus ancora irrisolto.