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Gaia Piccard, inviata a Tokyo

Marcello Furlani, ex saltatore in alto: sempre dietro le quinte, ma fondamentale per il figlio: «Da me ha preso solo i piedi buoni».

Mattia è sul podio, con l’oro al collo. Parte l’inno, e a Marcello Furlani, fiero papà del campione del mondo, vengono gli occhi lucidi. «Questo ragazzo si merita tutto», mormora. Eccola, l’altra metà del mondo di Mattia. Mamma Khaty in prima fila ad allenarlo, ma dietro le quinte il ruolo di Marcello, come quello dei due fratelli Luca (ex calciatore, oggi cura i social di Mattia) ed Erika (saltatrice, in attesa di un bimbo che verrà chiamato Nicolò e nascerà a novembre), è prezioso: sono loro ad alimentare nella casa di Rieti, di cui l’azzurro occupa il piano terra, quell’atmosfera famigliare sana e serena che permette all’atleta di esprimersi al meglio in gara. 

Come Khaty Seck, velocista, anche Marcello proviene dall’atletica. «Il 12 ottobre 1985, in una gara al campo della Farnesina, ho fatto il mio personale nell’alto: 2,27. Con Khaty ci siamo conosciuti pochi anni dopo, nell’88, al campo sportivo di Frascati. Lei era venuta in Italia insieme ai suoi genitori: il padre era il segretario dell’ambasciata del Senegal a Roma. Nell’85 ho vinto il campionato di società con le Fiamme Gialle, poi di importante basta. Il d.t. della Nazionale preferiva un altro saltatore e non mi convocava in azzurro. Però ricordo come fosse oggi, in un incontro internazionale Italia-Usa all’Olimpico, di aver diviso la pedana con Javier Sotomayor».



















































 La scelta di restare defilato, lasciando tutto il palcoscenico e moglie e figlio, non è casuale. «Quando Mattia era piccolo e faceva sia lungo che alto, era ancora tutto un gioco e lo allenavamo insieme. Poi, dall’Europeo Under 18 di Gerusalemme, Mattia si è dedicato al lungo e allora si è preferito che lo seguisse la mamma. Si è pensato che con i salti in estensione avesse più chance di riuscire, come il Mondiale di Tokyo ha dimostrato. E poi io ancora facevo il finanziere a Anzio. Due galli nello stesso pollaio è bene che non ci stiano…».

Cosa ha preso da Marcello, l’oro iridato? «I piedi buoni, anche se i suoi sono molto migliori dei miei. Mattia ha vent’anni ma la testa di un trentenne, a volte stupisce anche me». La famiglia Furlani, con la nascita del primo nipote, sta per allargarsi. «Io e Khaty siamo pronti a fare i nonni e Mattia è emozionatissimo. L’idea di diventare zio gli piace da matti. Non vede l’ora di portare Nicolò al campo di atletica».

19 settembre 2025