Mediobanca volta pagina. A seguito del successo dell’OPA lanciata da Monte dei Paschi di Siena, che ha totalizzato un’adesione del 64,7% del capitale, l’intero consiglio di amministrazione ha rassegnato le dimissioni in blocco. A lasciare il timone dopo 22 anni sarà anche l’amministratore delegato Alberto Nagel, che ha annunciato la propria uscita con una lettera inviata ai 6.200 dipendenti del gruppo poco prima della riunione del cda.
L’ormai ex ad, intanto, sta monetizzando le sue azioni, visto che negli ultimi giorni ne ha vendute diverse: solo ieri ha venduto 1 milione di azioni Mediobanca a 21,30 euro ciascuna, per un totale di 21,3 milioni di euro.
Quanto hanno incassato l’ad e i top manager di Mediobanca
All’ex Ceo, che aveva già venduto azioni per un ammontare equivalente e ha quindi incassato in tutto oltre 40 milioni di euro, gli restano azioni per un valore di circa 20 milioni.
In concomitanza con l’OPA su Monte dei Paschi, i top manager di Mediobanca hanno approfittato della quotazione del titolo ai suoi livelli massimi – 21,2 euro in chiusura – per realizzare significative plusvalenze sulle performance share maturate nel corso degli anni. Oltre a Nagel, si aggiungono le operazioni degli altri membri del primo livello; il presidente Renato Pagliaro ha collocato sul mercato 100mila azioni per un controvalore di 2,1 milioni di euro, mentre il direttore generale Francesco Saverio Vinci ha incassato dalla propria vendita 8,5 milioni.
A questi nomi si aggiungono anche figure di secondo piano. Il consigliere Ryan Sinnott (Polus Capital Management) ha venduto 560 azioni a 21,30 euro, incassando meno di 12mila euro, mentre Raffaella Maria Robbiani, consigliere di MbCredit Solution, ha ceduto 280 azioni a 21,5 euro, per 6mila euro totali.
Gli operatori di mercato guardano con attenzione a queste vendite, che potrebbero essere lette come un segnale di ridefinizione degli equilibri interni ma anche come un atto di gestione patrimoniale personale da parte dei dirigenti. Nel frattempo, lo scenario bancario italiano continua a vivere settimane di forte trasformazione, con Mps che, dopo anni di difficoltà, torna protagonista grazie a una manovra capace di ridisegnare la geografia finanziaria nazionale.
Il dopo Nagel
Alberto Nagel, 60 anni, è uno dei banchieri più longevi d’Europa. Ha guidato Mediobanca per 17 anni, traghettandola nella gestione del credito al consumo, nel wealth management e nel rafforzamento della divisione corporate. L’uscita dal ruolo di Ceo segna la fine di un’era per l’istituto, ma anche l’inizio di una nuova fase sotto la regia di Luigi Lovaglio e del nuovo azionista di riferimento.
Intanto ieri il cda di Mediobanca si è dimesso in blocco e convocato l’assemblea che il 28 ottobre rinnoverà il vertice della banca d’affari secondo le indicazioni del Monte dei Paschi, nuovo socio di controllo. Ad anticipare l’addio di Nagel una lettera ai dipendenti, dove ha salutato citando Orazio, “Graecia capta ferum victorem cepit” (La Grecia vinta vinse il feroce vincitore)”. “Non potrò mai ringraziarvi abbastanza per avermi dato il privilegio di lavorare con voi”, la frase conclusiva dell’amministratore delegato.