(Foto: Martegani)

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Una mostra che permette di conoscere la personalità del creatore della saga della Terra di Mezzo, e che riserva molte soddisfazioni anche ad appassionati e profondi conoscitori di John Ronald Reuel Tolkien.


Da sin. Oronzo Cilli, Claudio Giacomelli, Mario Anzil, Roberto Dipiazza, Alessandro Nicosia e Giorgio Rossi (Foto: Comune di Trieste)

Da sin. Oronzo Cilli, Claudio Giacomelli, Mario Anzil, Roberto Dipiazza, Alessandro Nicosia e Giorgio Rossi (Foto: Comune di Trieste)

Dopo le esposizioni di Roma, Napoli, Torino e Catania, la mostra dedicata a uno degli autori più letti del pianeta, diventato celebre anche fra i non appassionati grazie al successo planetario dei film firmati da Peter Jackson, concluderà il suo percorso a Trieste.
Gli oggetti e i pannelli esposti nelle sale (oltre mille pezzi) accompagnano i visitatori non tanto a conoscere le opere del professore di Oxford, quanto ad apprezzarne la vita e la personalità.

Una sezione è dedicata a documenti e oggetti che raccontano la vita da docente e familiare di Tolkien, come il suo ufficio, la sua toga accademica, foto di famiglia e interviste all’autore.


Foto: Martegani

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C’è spazio anche per raccontare il suo rapporto con l’Italia, il viaggio che fece a Venezia e Assisi, per poi passare alle arti visive ispirate al suo mondo: una galleria di cento opere realizzate da una quarantina di artisti, tutte precedenti all’uscita dei film, che hanno inevitabilmente condizionato tutte le arti grafiche successive.
D’impatto è soprattutto la raccolta dei libri pubblicati in tutto il mondo: ottocento volumi in 51 lingue, raccolti in un unico spazio espositivo, che evidenziano – come ha detto il curatore della mostra, Oronzo Cilli – “come questo autore sia riuscito a unire popoli diversi e a parlare a tutti”. “Il Signore degli Anelli è il libro più venduto al mondo dopo la Bibbia e il Corano – ha aggiunto – e dalle copertine si può notare come ogni popolo interpreti l’autore in modo differente”.


Foto: Martegani

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“Nelle sale i visitatori – ha aggiunto – troveranno un racconto di Tolkien non solo come autore del Signore degli Anelli, ma come uomo: la sua vita e i suoi familiari, i suoi rapporti, le sue amicizie, ma anche l’accademico e lo scrittore, visto attraverso le sue opere pubblicate. E poi un focus sull’Italia e un focus sull’arte”.
“È una mostra aperta a tutti: se si ha anche la voglia di leggere tutta la parte didattica e didascalica si scopriranno tante cose. È adatta a tutte le fasce di età, perché si raccontano storie che possono interessare bambini, ragazzi, adulti o studiosi interessati all’aspetto accademico”.


Foto: Martegani

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La mostra alla sua inaugurazione a Roma aveva mancato di suscitare polemiche: era stata fortemente voluta dall’allora ministro italiano della Cultura Gennaro Sangiuliano, e Tolkien in Italia è stato spesso considerato l’autore di riferimento della destra radicale (affascinata dal concetto della battaglia del bene contro il male narrata nella sua saga), nonostante nel corso della sua vita non avesse mai manifestato posizioni politiche nette, se non una sorta di anarchia, soprattutto culturale, una decisa contrarietà al regime di Hitler e ai nazisti, e un atteggiamento critico verso il cosmopolitismo e il capitalismo spinto. A riguardo il curatore ha preso le distanze da una lettura politica della mostra. “Tolkien in tutto questo dibattito non c’entra assolutamente nulla. Ci si può definire alla destra di Tolkien o alla sinistra di Tolkien, ma Tolkien era al di sopra, non era coinvolto in queste polemiche, era un autore che scriveva romanzi e non voleva assolutamente che la sua opera potesse essere usata per altri scopi, se non quello del piacere della lettura e di scoprire un mondo secondario».


Foto: Martegani

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Nel corso della presentazione della mostra, promossa dal Ministero della Cultura italiano e organizzata nel capoluogo giuliano dal Comune di Trieste in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, Alessandro Nicosia, organizzatore e co-curatore della mostra, ha sottolineato come “Tolkien, uomo, professore, autore”, allestita proprio a 50 anni dalla scomparsa dell’autore e dalla prima edizione italiana dell’Hobbit, sia la prima grande mostra di Tolkien in Italia e abbia ottenuto il via libera dalla Tolkien Society di Oxford. “Si tratta – ha aggiunto – di un evento che chiude a Trieste con entusiasmo, con l’obiettivo di superare i 300 mila visitatori, che – ha aggiunto – per una mostra dedicata a uno scrittore non è cosa da poco”.

Alessandro Martegani


Foto: Martegani

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