La Cofidis è una delle squadre storiche, almeno per quel che riguarda il XXI secolo, del panorama ciclistico internazionale. La formazione francese è in gruppo, con lo stesso marchio, fin dal 1997 ed ha sempre mostrato i suoi colori al massimo livello, per quel che riguarda le categorie di squadra. In questi giorni, però, la Cofidis sta vivendo momenti complicati: la sopravvivenza della realtà non è a rischio, come è invece il caso dell’Arkéa-B&B Hotels, ma la formazione biancogiallorossa potrebbe perdere, a inizio 2026 e fino almeno al 2028, il suo status di squadra WorldTour. Questo perché nella classifica UCI triennale 2023-2025, quella che definisce le 18 squadre che saranno nella massima categoria nel prossimo triennio, la Cofidis occupa attualmente il posto numero 19.
Va però considerato che davanti alla squadra francese ce ne sono due, Lotto e Intermarché-Wanty, che dovrebbero confluire in un’unica realtà, cosa che sarebbe una benedizione per la Cofidis, che entrerebbe quindi di “rimbalzo” fra le destinatarie delle prossime licenze WorldTour. Ma c’è anche una prospettiva negativa, quella di essere superati dall’arrembante Uno-X Mobility, attualmente ventesima, ma protagonista finora di un 2025 eccezionale.
Insomma, ai corridori della Cofidis tocca fare punti, e parecchi, nell’ultimo mese di calendario. “Dobbiamo allargare il margine che abbiamo sulla Uno-X il più in fretta possibile – le parole del belga Milan Fretin raccolte da WielerFlits – Sarà dura, perché loro stanno andando fortissimo. Ma io stesso ho ambizioni per le gare da velocisti che ci saranno in Belgio nelle prossime settimane e c’è Alex Aranburu che ultimamente ha raccolto parecchi punti in gare importanti. Penso che saremo noi due a dover fare il grosso del lavoro“.
La situazione non è di quelle serene, in squadra: “La pressione che arriva dallo sponsor è enorme – commenta Piet Allegaert, altro corridore belga in organico – Tante cose cambieranno, sul piano dei fondi, se non saremo più WorldTour. Ed è per questo che la dirigenza sta aspettando a contattare nuovi corridori per il 2026. Noi sappiamo di dover dare il massimo fino a fine stagione e poi vedremo dove saremo. Nella chat di squadra, ci ricordano regolarmente quanto sia importante mantenere la licenza WorldTour. E se in un fine settimana non arrivano punti, si nota molto più disappunto rispetto a quello che ci sarebbe in una situazione normale”.
Va considerato che la Cofidis ha sì raccolto poco nel 2025, ma anche che diversi corridori hanno avuto problemi in questi mesi: “Siamo stati molto sfortunati – il pensiero di Allegaert – Io stesso sono stato fuori causa per sei mesi e lo stesso vale per Simon Carr. Eddy Finé e Hugo Toumire hanno avuto problemi con le arterie femorali, tanto che Finé ha addirittura dovuto chiudere la carriera, mentre Toumire sta aspettando l’operazione chirurgica. E recentemente è stato male anche Ludovic Robeet. Sono tutti problemi seri, non clavicole fratturate, ed è un aspetto che ha un peso anche sul resto della squadra, perché è difficile completare un programma di corse magari su tre fronti in contemporanea quando hai 23 corridori che possono gareggiare“.
Allegaert aggiunge: “Inoltre, non abbiamo una squadra giovanile da cui pescare corridori. Quindi, alla fine, tutti arrivano al loro limite e finisci in un circolo vizioso, perché a quel punto i risultati non arrivano. Ma se non arrivano, devi gareggiare il più possibile per fare punti. Siamo umani e stiamo facendo il nostro meglio. Le cose possono svoltare in fretta nella nostra direzione, ma possono anche non farlo. Di sicuro la corsa-salvezza non è finita, ma altrettanto sicuramente non è una corsa divertente“.