Un passo in avanti sulle gomme: era questo ciò che serviva alla Ferrari nella seconda sessione di prove libere, dopo che nelle FP1 l’aderenza della SF-25 con le gomme Soft non era risultata ottimale. L’assetto di base si è mostrato buono, anche se ancora perfezionabile. Una pista, quella di Baku, dove centrare il compromesso tra meccanica e aerodinamica risulta cruciale per esprimere il massimo della prestazione.

Ferrari diversifica il lavoro sulle gomme

Ancora Pirelli cerchiate di rosso: queste le mescole che Leclerc ha scelto di usare per la prima sgambata in pista nelle Fp2. Parliamo di un set nuovo di pacca. Decisione differente per Lewis che monta le Medium. Il warm-up è curato in maniera particolare da entrambi i piloti, poi la mode push e si parte. Hamilton arriva lungo nel T1 e ancora una volta si salva grazie alla via di fuga, senza problemi.

Nel frattempo Charles chiude il suo primo tentativo mostrando un buon bilanciamento, in linea generale, sebbene si noti ancora qualche mancanza in diverse curve. Una di queste è la 1, dove l’interpretazione deve ancora migliorare. Per Lewis emerge una certa instabilità al centro delle pieghe più lente, dove l’aderenza meccanica non è quella richiesta. È infatti proprio questo il settore in cui paga il gap maggiore.

Leclerc chiede indicazioni su dove migliorare, unendole ai dati del compagno che, pur avendo le coperture a banda gialla, ha interpretato meglio – a livello di handling – alcune zone del tracciato. Una tornata di raffreddamento e si riparte. Il monegasco è più aggressivo e si avvicina maggiormente ai muretti iniziando a prendersi dei rischi che a livello cronometrico pagano. Si mette in prima posizione migliorando di quattro decimi.

Anche il britannico centra la prestazione e si mette dietro al compagno di un decimo e mezzo, nonostante il gap di una mescola più lenta. Bozzi suggerisce di migliorare la fase 3 della staccata, ossia il rilascio dei freni quando si torna sull’acceleratore. Nel passaggio successivo Charles è rallentato dal traffico nel T1 e alza il piede, mentre Lewis spinge parecchio, pur soffrendo un leggero sovrasterzo in uscita da alcune curve.

Alla fine Lewis centra il miglior tempo con le medie. Va detto che questo tipo di compound più duro, per il tipo di costruzione genere una carenza di rotazione minore. Le gomme posteriori sono leggermente più grandi e quindi, alzando l’aderenza, il bilanciamento si sposta maggiormente verso il retrotreno. Di fatti per l’inglese si nota una maggior tendenza all’eccesso di rotazione in uscita.

Ferrari trova aderenza: serve l’affinamento col setup

La seconda sgambata inizia con il contatto di Norris con il muretto, che però non interrompe la sessione. Charles era già in pista e si lancia dopo la bandiera gialla per il suo giro. Gomme? Ancora Soft. Tre minuti più tardi anche Lewis abbandona il garage con le stesse mescole. Nel suo passaggio alza il piede per una sbavatura; stesso discorso per l’inglese. Nel giro buono del monegasco i tempi si abbassano.

Peccato per il sovrasterzo in curva 16 che lo fa tardare sull’acceleratore, facendogli perdere lo spunto perfetto sul rettilineo principale. Anche il britannico segna la sua prestazione ma resta dietro al compagno, complice un certo traffico che gli fa perdere tempo. In linea generale le Rosse hanno guadagnato grip rispetto alle Fp1, sebbene il bilanciamento non sia ancora perfetto, soprattutto nelle curve più guidate.

Il 2° stint procede con Charles che effettua un ulteriore passaggio che stava andando bene sino a una netta correzione a centro curva nel secondo settore. La messa a punto di base della SF-25 è piuttosto corretta e il compromesso scelto pare essere la strada giusta. Serve però affinare il setting per sfruttare al massimo il potenziale dell’auto. Le due Rosse rientrano ai box e, dopo una prova di partenza al termine della pitlane, tornano in pista.

Finalmente l’inglese riesce a compiere un giro pulito. La sua guida appare piuttosto fluida e non mostra particolari sbavature. Riesce a centrare le temperature di esercizio e si piazza davanti al compagno. Adami si complimenta con lui. Il programma di lavoro prosegue con le prove high fuel: si passa pertanto ai test con alto quantitativo di carburante a bordo per studiare il comportamento delle mescole.

Buon passo gara della Rossa

Charles monta le Soft per la simulazione passo gara e scende in pista due minuti prima. La macchina dell’inglese è invece equipaggiata con le Medium per differenziare la raccolta dati. Si tratta di un esame non molto lungo che comprende quattro giri lanciati per Charles e solo tre per Hamilton. Le velocità di percorrenza si abbassano e la guidabilità della Rossa appare decisamente più neutra.

Per quello che vale, il passo sembra buono, sebbene al terzo passaggio Charles arrivi lungo in curva 16: sfrutta la via di fuga ma interrompe la simulazione. Anche Lewis mantiene un ritmo in linea con quello di Verstappen, che però monta le Soft. Ferrari può dirsi soddisfatta, perché nella seconda sessione di prove libere arriva lo step atteso sulle coperture. Domani, nelle FP3, avremo indicazioni più chiare sui reali valori degli avversari.

GP Baku, classifica Fp2:

  • Lewis Hamilton (Ferrari)
  • Charles Leclerc (Ferrari)
  • George Russell (Mercedes)
  • Kimi Antonelli (Mercedes)
  • Oliver Bearman (Hass)
  • Max Verstappen (Red Bull)
  • Liam Lawson (Racing Bulls)
  • Esteban Ocon (Alpine)
  • Alexander Albon (Williams)
  • Lando Norris (McLaren)

GP Baku, resoconto Fp1

Ferrari si presenta a Baku con la voglia di fare bene. Interessante notare che, per il Gran Premio dell’Azerbaijan, sia Hamilton che Leclerc hanno abbassato le aspettative. Il team di Maranello darà tutto, ma ci sono almeno due avversari più forti: McLaren e Red Bull. Questo è il riassunto del fine settimana azero, che potrà comunque offrire diverse chance considerando la particolarità del tracciato.

Primo assaggio positivo in attesa di spingere

Le auto italiane scendono in pista con le gomme Soft. Per questo primo giro, gli ingegneri di pista chiedono di tenere chiuso il DRS. La ragione è semplice: raccogliere dati relativi alla resistenza all’avanzamento. Nel T3 Hamilton arriva lungo, ma per fortuna sfrutta la via di fuga. La prima cosa che possiamo notare è la carenza di rotazione massiccia nel T2. Va detto che la pista non è gommata, aspetto che aumenta il sottosterzo della SF-25.

E in effetti nel secondo tentativo le cose migliorano, con un livello di aderenza superiore. Bozzi chiede di migliorare il rendimento in curva 11, dopo un giro per raffreddare le coperture. Anche curve 5 e 6 vanno migliorate rispetto al rendimento della McLaren. Per ora il bilanciamento sembra abbastanza corretto, sebbene dobbiamo aspettare per capire quando le Rosse andranno più forte.

All’uscita di curva 16 c’è una parte di cordolo rotto che spinge la direzione gara, che decide di esporre la bandiera rossa per dare modo agli steward di ripulire il tracciato. Le SF-25 tornano ai box e, benché venga offerta la possibilità di ritoccare il carico all’anteriore, nessuno dei ferraristi giudica necessario realizzare un ritocco, per ora. Le vetture restano nel garage in attesa che torni l’azione in pista.

Ferrari imperfetta sulle gomme

Una pausa che diventa molto lunga, in quanto i commissari non riescono a riparare la zona. Nel mentre resta da capire se i due ferraristi avevano due ali diverse. A prima vista, per lo meno durante il primo run, le ali sembrano identiche. Quando mancano 20 minuti al termine, il tracciato è nuovamente agibile. Ancora Pirelli cerchiate di rosso, le stesse del run precedente. Si attivano le coperture e si riparte.

Si nota subito una certa instabilità nelle curve a 90 gradi per la Rossa, specie osservando l’onboard di Charles Leclerc. L’inglese mostra un equilibrio migliore, sebbene sia più lento. Dopo una tornata per raffreddare le coperture le SF-25 tornano a spingere. Purtroppo nel suo giro Lewis tocca il muro. Per questo Adami chiede al talento di Stevenage di tornare ai box: anteriore sinistra danneggiata.

Non ci voleva questo stop che rallenta il lavoro dell’inglese. Dopo una breve pausa, con un set di Soft nuove Lewis torna in azione. Nel mentre Charles ha inanellato diversi passaggi e si mette in seconda piazza. Nel confronto con Norris, però, si nota il gap che la SF-25 paga sulla MCL39 tra il primo e il secondo settore. Curve incriminate: 2, 4, 8 e 12, zone dove il muretto italiano ritiene che la Rossa possa migliorare il suo rendimento.

In linea generale, possiamo dire che la McLaren ha molto più grip, ma un bilanciamento non ancora perfetto. La Ferrari perde troppo tempo tra T1 e T2, per poi fare bene nell’ultima parte del circuito. Questo ci fa pensare che le performance non ottimali delle auto italiane siano legate alle temperature della gomma. Ne sapremo di più nella prossima sessione di prove libere, dopo la pausa.

GP Baku, classifica Fp1:

  • Lando Norris (McLaren)
  • Oscar Piastri (McLaren)
  • Charles Leclerc (Ferrari)
  • George Russell (Mercedes)
  • Alexander Albon (Williams)
  • Yuki Tsunoda (Red Bull)
  • Max Verstappen (Red Bull)
  • Carlos Sainz (Williams)
  • Liam Lawson (Racing Bulls)
  • Isak Hadjar (Racing Bulls)