Dalle origini alla presa di responsabilità: Asllani si racconta
Kristjan Asllani ha rilasciato un’intervista per il canale YouTube del Torino. Il giocatore ha iniziato raccontando le prime emozioni con la maglia granata: “Sono al Toro da due-tre settimane e le sensazioni sono molto positive. Ho trovato un gruppo che mi ha accolto bene, la società e l’allenatore mi hanno voluto ed è proprio ciò che cercavo. Sono contento, nella prossima partita cercheremo di portare avanti ciò che abbiamo fatto nella scorsa”. Il centrocampista ha poi parlato nel dettaglio della trattativa che l’ha portato al Toro, definendola complessa: “Ho voluto fortemente il Toro, per me è stata una scelta facile. È anche vero che sono stati giorni stressanti, perché il calciomercato è difficile. Ho avuto tante offerte, inizialmente avevo paura a decidere, volevo un progetto che mi aiutasse e avevo bisogno di giocare. Ho valutato con molta calma tutte le offerte, ma è stato molto rischioso, gli ultimi giorni di mercato sono sempre difficili. Sono contento di essere dove volevo”. Asllani ha poi aggiunto: “Nella mia scelta sono stati importanti il pressing del Presidente e del direttore, credevano in me. Per me è tutto perfetto”.
La famiglia, le origini e la carriera—
Asllani ha ripercorso la propria infanzia e raccontato le sue origini: “Sono nato in Albania, arrivando qui in Italia a 2 anni. Mio papà era partito prima ed è arrivato con il gommone, poi siamo arrivati io e mia mamma. Per me l’Albania è importantissima e infatti gioco per la nazionale albanese, ho tutti i nonni lì. Mi sento albanese, ma la partita contro l’Italia è stata bellissima, ho giocato contro compagni di squadra e amici”. Il centrocampista ha poi ripercorso la sua carriera, partendo dall’esperienza all’Empoli: “Empoli per me è importantissima, è stata casa per me. Ho trascorso lì 13 anni e sono ancora in contatto con tutte le persone appartenenti al club. Ho vinto il campionato Primavera lì, è stato un anno stupendo, da lì poi sono andato in prima squadra”. Asllani ha parlato parallelamente anche del suo percorso di crescita e del cambio ruolo: “Sono cresciuto come trequartista perché avevo un grande tiro. Con il passare del tempo mi hanno messo a fare il play e da lì è iniziata la mia carriera. Ho fatto diversi ruoli, in nazionale ora sto facendo la mezzala, ma il ruolo che preferisco è quello del play. Oggi è necessario saper giocare tanti ruoli”. Il giocatore ha poi parlato del prosieguo della sua carriera e della chiamata dell’Inter: “Poi sono andato all’Inter, è arrivata questa chiamata. Io sono sempre stato tifoso interista e per me è stato facile dire di sì. Ringrazio tutta l’Inter. È stato un cambiamento difficile, trasferirsi in una città così grande è un grosso cambiamento, ma la mia famiglia mi è stata vicino. Il primo anno nerazzurro è stato molto emozionante. Ho giocato poco, ma sono cresciuto tanto, ho imparato da giocatori importanti. Sono stato la prima alternativa di Calhanoglu, crescere vicino a lui è stato bellissimo, mi ha aiutato tantissimo. Il primo gol è stato una gioia bellissima, è arrivato al secondo anno. Lo scudetto è stato bellissimo”.