L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha censurato un altro post pubblicitario di un integratore alimentare. Con l’ingiunzione n. 26/25 dell’11/09/2025, il Comitato di Controllo ha infatti censurato il video pubblicitario diffuso su Instagram in formato reel dell’integratore D-Mannosio a marchio Dimann, proposto a supporto delle vie urinarie e della prevenzione della cistite. Lo IAP lo ha ritenuto ingannevole (articolo 2 del Codice di autodisciplina pubblicitaria) e contrario alle regole della comunicazione degli integratori alimentari e prodotti dietetici (articolo 23bis).

Un integratore contro la cistite?

Nel reel contestato, rilevato sul profilo social di una farmacista, si affrontava il tema della cistite in estate: “#ADV Cistite in estate:
ostacola un nuovo episodio con il D-Mannosio, uno zucchero semplice e naturale che supporta il benessere delle vie urinarie.
Dimann Puro contiene D-Mannosio puro al 100%, estratto da betulla (la fonte di maggiore qualità), senza additivi! Portalo sempre con te @dimann_official #dimann #cistite”.

Integratore alimentare di D-Mannosio Puro Dimann

Pur essendo correttamente dichiarato come pubblicità (con #ADV e tag alla pagina dell’azienda inserzionista, come prescritto nella Digita Chart), nel reel in questione la farmacista descriveva l’integratore come “valido supporto per il benessere delle vie urinarie”. Gli integratori, tuttavia, possono vantare effetti legati a specifici componenti solo quando validati e autorizzati dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Non è questo il caso: EFSA, infatti ha bocciato il claim per il mannosio sul benessere delle vie urinarie (in combinazione con il cranberry).

Il giudizio dello IAP

Secondo il Comitato di Controllo, “Ciò basterebbe a considerare la comunicazione non in linea con il disposto degli artt. 2 e 23 bis del Codice di Autodisciplina, ma un ulteriore profilo richiede attenzione.” La farmacista, infatti, concentra la propria comunicazione sul concetto di ‘prevenzione’, per la quale occorrerebbe “avere gli strumenti giusti”, cioè l’integratore pubblicizzato. Tuttavia la pubblicità degli integratori alimentari può vantare solamente un’azione di mantenimento dei normali processi fisiologici, e non in termini di cura di condizioni patologiche o in ottica preventiva.

In precedenza, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria aveva censurato altri due video di farmacisti ‘social’ che pubblicizzavano integratori alimentari su Instagram e TikTok. In quei casi si era trattato di berberina, pubblicizzata per la perdita di peso, e di un integratore di omega-3 e vitamina E (leggi qui l’articolo sulle censure delle pubblicità sui social).

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, Dimann

Giallone 03.07.2025 dona ora

pulsante donazione libera 2025

Redazione