L’informativa sulla privacy è stata modificata strategicamente il 7 settembre 2025, tre giorni dopo la risposta di BrainCo agli investigatori. La versione precedente, recuperabile attraverso archivi web, specificava che i dispositivi raccolgono dati personali quali livello di attenzione, posizione geografica, dati Eeg grezzi (le registrazioni complete dell’attività cerebrale), genere e orario per monitorare e migliorare i servizi. La nuova versione sostiene che solo punteggi calcolati vengano inviati ai server e che questi non possano ricostruire i segnali originali, affermazioni che contrastano con la documentazione tecnica dell’azienda.

Ma ciò che desta maggiore preoccupazione, secondo la testata americana, è che BrainCo ha stabilito partnership con l’apparato militare cinese. L’azienda collabora infatti con Unitree Robotics, produttore cinese di robot umanoidi e quadrupedi utilizzati per applicazioni militari, e con almeno tre università coinvolte nella ricerca per la difesa. Oltre alla China electronics corporation, tra i finanziatori figurano fondi d’investimento della provincia di Zhejiang e altri enti statali cinesi. L’inchiesta segnala inoltre che l’azienda continua a utilizzare il marchio Harvard nelle proprie comunicazioni, nonostante l’università avesse già individuato nel 2019 violazioni dei diritti sul marchio e ne avesse richiesto la cessazione.

L’ecosistema sportivo coinvolto e i rischi per la sicurezza

Che cosa rende questo dispositivo così speciale e perché ha conquistato il mondo dello sport? FocusCalm è approdato al settore sportivo tramite Formula medicine, centro di medicina sportiva di Viareggio diretto da Riccardo Ceccarelli, medico che da trent’anni lavora con piloti di Formula 1. Ceccarelli ha introdotto la fascia nel 2020 come parte del suo Mental economy training, metodo che promette di ottimizzare l’efficienza cerebrale riducendo lo spreco di energia mentale durante le competizioni. Attraverso Formula medicine, la tecnologia viene utilizzata da un impressionante roster di campioni: oltre a Sinner, la usano la sciatrice olimpica Mikaela Shiffrin, il pilota Ferrari Charles Leclerc, giocatori del Manchester City e membri di squadre olimpiche italiane. Secondo l’inchiesta, oltre venti squadre di basket universitario americano della Ncaa hanno adottato il dispositivo dal costo di circa 300 dollari.

Gli esperti di sicurezza consultati nell’inchiesta sottolineano che i dati neurali di atleti d’élite potrebbero essere utilizzati per sviluppare programmi di addestramento militare avanzati o sistemi di intelligenza artificiale per applicazioni di difesa. La raccolta sistematica di informazioni biometriche da parte di un’azienda controllata da un governo straniero rappresenta un rischio che va oltre la privacy individuale. L’assenza di regolamentazioni specifiche per dispositivi di neurofeedback nello sport crea un vuoto normativo sfruttabile per la raccolta di informazioni sensibili. Al momento né Sinner né Formula Medicine hanno commentato pubblicamente le rivelazioni sui legami di BrainCo con il governo cinese, lasciando senza risposta domande cruciali sul consenso informato degli atleti e sulla consapevolezza dei rischi.