Dopo la dura presa di posizione della CGIL Area Vasta di Crotone, Cosenza e Vibo Valentia contro la delibera n. 443 dell’11 settembre 2025 dell’ASP di Crotone, arriva la replica della Life Srl, attraverso le parole di Stefano Pugliese, che intende chiarire la posizione delle strutture private accreditate impegnate nell’erogazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).

«Ritengo necessario – afferma Pugliese – fare alcune puntualizzazioni in merito alla nota CGIL, per tutelare i lavoratori della nostra azienda e per rassicurare i firmatari rispetto a preoccupazioni che non hanno fondamento».

Il rappresentante della Life Srl respinge con decisione i dubbi di natura elettorale sollevati dal sindacato: «Se mai avessimo dovuto sacrificare le nostre preferenze sull’altare di una delibera, questa ci avrebbe portato a votare chiunque fuorché il suo ispiratore politico. È una misura che penalizza fortemente noi erogatori privati, tanto che alcuni stanno valutando di uscire dal servizio, consapevoli però che senza il loro intervento, soprattutto nelle aree interne, molti pazienti resterebbero privi di assistenza».

Sulle accuse di marginalizzazione e disuguaglianze, Pugliese puntualizza: «I pazienti non li scegliamo noi, ma vengono assegnati dall’Asp, attraverso un percorso definito dal medico curante e dall’Uvm territoriale. Parlare di esclusione è fuorviante: al contrario, la nostra presenza sul territorio previene il rischio di marginalità, garantendo cure anche nelle zone più difficili da raggiungere».

Quanto alla questione economica, il chiarimento è netto: «Le prestazioni che eroghiamo sono interamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Non esiste alcuna logica di mercato, né costi aggiuntivi per i pazienti. I nostri servizi sono rivolti soprattutto a chi non potrebbe permettersi un collaboratore domestico o un accompagnatore privato».

Il dirigente di Life Srl cita anche il quadro normativo: «I nostri servizi sono equiparati in tutto e per tutto a quelli della sanità pubblica. Lo stabilisce il D.Lgs. 502/1992, che riconosce agli erogatori privati accreditati un ruolo di collaborazione con il SSN per il raggiungimento dei LEA. Parlare di contrapposizione pubblico-privato è una fake news che ciclicamente ritorna, spesso in periodo elettorale».

Infine, un’ulteriore precisazione: «Non marginalizziamo nessuno, non scegliamo i nostri pazienti e non chiediamo pagamenti ai cittadini. Se non fossimo noi a garantire il servizio, dovrebbe farlo direttamente l’Asp, con costi probabilmente anche maggiori per le casse regionali».

La replica di Life Srl vuole dunque rassicurare lavoratori, pazienti e opinione pubblica: «Siamo parte integrante del sistema sanitario, non un’alternativa. Il nostro unico obiettivo resta quello di garantire assistenza a chi ne ha più bisogno».

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