Il missile caduto senza fare vittime su un’abitazione del villaggio di Wyryki nel sud est della Polonia era polacco. A confermarlo ieri in tarda serata il coordinatore dei Servizi segreti polacchi, Tomasz Siemoniak, in un intervista alla rete Tvn 24: «Ci sarà sicuramente un comunicato in merito. Tutto indica che si è trattato di un missile partito da un nostro aereo per difendere la Polonia, in difesa della patria, in difesa dei nostri cittadini. L’esercito ha anche dichiarato che pagherà i danni».

Confermato quindi lo scoop di questa settimana del quotidiano conservatore Rzeczpospolita che aveva attribuito l’incidente a un missile aria-aria Aim-120 Amraam montato su un caccia F-16 polacco. Fortuna nella sfortuna ha voluto, che nonostante un difetto nei sistemi di guida, l’ordigno non è esploso nell’impatto con la casa essendo entrato in funzione un meccanismo di auto disarmo.

Nella notizia ripresa dall’agenzia di stampa polacca Pap, Siemoniak ha anche parlato dei velivoli comandati a distanza (almeno una ventina di droni, ndr) che hanno violato i cieli polacchi la settimana scorsa. Si è trattato del primo caso in cui un paese della Nato ha abbattuto dei droni dall’invasione russa dell’Ucraina: «Le indagini sono in corso. Non è che tutto può essere chiarito nel giro di una oppure tre ore. Le parti dei droni devono essere esaminate in modo accurato e approfondito dai nostri specialisti, servizi ed esperti».