L’ex amministratore delegato di Google oggi guida Swift Beat, che ha appena firmato un memorandum con Kiev per la fornitura di «centinaia di migliaia» di droni intercettori. I primi test sono molto incoraggianti: abbattuti quasi 9 Shahed (i velivoli kakimaze automatici usati da Mosca) su dieci
I droni kamikaze sono sempre più centrali nella strategia di Mosca, come ha raccontato Marta Serafini poche settimane fa, e come testimoniano le cronache quotidiane, spesso drammatiche, dall’Ucraina, con giornate in cui si registrano anche centinaia di lanci da parte dell’Armata Rossa. Ma in soccorso dell’Ucraina ora potrebbe arrivare uno dei titani della mondo tech e imprenditoriale statunitense:; Eric Schmidt. L’ex amministratore delegato di Google, che ha guidato per 10 anni e di cui è stato in seguito anche presidente esecutivo, è al centro di un nuovo progetto strategico che coinvolge direttamente l’Ucraina nella produzione di droni militari avanzati, utilizzati principalmente per intercettare e neutralizzare i velivoli kamikaze di fabbricazione iraniana, i famigerati Shahed, impiegati dalla Russia.
Chi è Eric Schimdt
Schmidt, che secondo Forbes è anche tra i 100 uomini più ricchi del mondo con oltre 24 miliardi di dollari di patrimonio personale, dopo la carriera ai vertici di Google ha ricoperto importanti ruoli come consulente per il Pentagono e in varie commissioni statunitensi dedicate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Ora è impegnato attraverso la società Swift Beat, che ha sede negli Stati Uniti ma che ha forti legami operativi in Estonia. A inizio luglio Schmidt ha firmato un memorandum per una partnership strategica a lungo termine. Alla firma, avvenuta in Danimarca, era presente anche il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, oltre al ministro della Difesa Rustem Umerov. L’accordo prevede un’espansione delle capacità produttive dell’azienda americana (citata anche come White Stork in alcuni documenti) e la fornitura all’Ucraina di droni intercettori «su base prioritaria, a condizioni speciali e a prezzo di costo». L’Ufficio presidenziale afferma che «centinaia di migliaia di droni» saranno consegnati già quest’anno, con un ulteriore aumento della produzione nel 2026.
Come funzionano i droni di Swift Beat
Il progetto di Swift si basa su droni intercettori e fonti vicine al progetto hanno rivelato che l’efficacia dimostrata nei primi test sarebbe su livelli di eccellenza: circa nove Shahed russi su dieci sono stati abbattuti dalle forze ucraine utilizzando i droni di Swift Beat. Se dispiegati in numeri massicci potrebbero quindi costruire una sorta di vero e proprio scudo anti-drone per le città ucraine.
Schmidt è stato uno dei primi grandi investitori internazionali a puntare seriamente sul settore tecnologico-militare ucraino, avendo in precedenza finanziato con 10 milioni di dollari il fondo D3, un acceleratore di startup ucraine specializzate nel settore della difesa tecnologica. Anche se le voci più malevole sostengono che l’operazione Swift Beat sia per l’ex ceo Google una sorta di test sul campo delle tecnologie militari più avanzate. Una messa a punto per poi commercializzare questi dispositivi sul mercato globale a prezzi superiori.
La strategia del drone
Che il contributo di Schmidt alla difesa dell’Ucraina sia più o meno disinteressato, è indubbio che per Kiev la sua collaborazione rappresenta una risorsa preziosa per difendersi dagli attacchi russi con efficacia e contenendo i costi, senza sacrificare strumenti come i missili Patriot. L’uso dei droni nella guerra russo-ucraina è diventato negli ultimi anni un elemento cruciale dello scenario bellico. Mentre la Russia ha investito fortemente nei droni Shahed, impiegati massivamente per attacchi contro infrastrutture civili e strategiche, l’Ucraina ha saputo rispondere utilizzando velivoli senza pilota di varia natura, dai più sofisticati droni turchi Bayraktar TB2 a piccoli droni civili riadattati per l’uso militare e spesso assemblati artigianalmente, impiegati da unità specialiazzate per missioni di ricognizione o attacco diretto contro obiettivi militari. E persino per catturare soldati russi, con l’aiuto di «robot», come un recente caso ha dimostrato. Oppure per mettere a punto operazioni clamorose come l’attacco alle basi aeronautiche russe partendo da camion dello scorso giugno.
Dal suo punto di vista, Schmidt è interessato a creare un’alternativa americana ai droni cinesi e a sviluppare le capacità militari statunitensi nel campo dell’intelligenza artificiale e dei sistemi a volo autonomo senza pilota. Il miliardario è fiducioso che un successo in Ucraina potrà fargli ottenere contratti e commesse negli Stati Uniti. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, l’ex ceo di Google ha scritto diversi articoli sulle strategie di combattimento dell’Ucraina e sull’emergere di un tipo di guerra nuova. Qualche anno fa aveva previsto che i droni kamikaze con intelligenza artificiale avrebbero rivoluzionato le operazioni militari. E ha investito di conseguenza.
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26 luglio 2025
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