Con l’ultima tranche di sanzioni Bruxelles vuole dare il colpo di grazia, complice anche una certa facilità di diversificazione. I calcoli dell’esecutivo Ue prevedono che il Gnl russo possa essere facilmente rimpiazzato da quello proveniente da Norvegia, Usa, Nordafrica, Paesi del Golfo o Indonesia. Il ricambio, del resto, è già in atto. Se si guarda all’Italia, ad esempio, nel primo semestre 2025 gli Stati Uniti sono diventati il principale fornitore di Gnl, rappresentando il 45% del totale delle importazioni, seguiti dal Qatar (24%) e dall’Algeria (20%)