“Scrivo urgentemente a tutti i genitori: mi hanno aggiunta in un gruppo Telegram dove ho visto tanti, tantissimi giovanissimi cadere in una trappola online. Ero appena sveglia, ho cercato di avvisarli ma appena l’ho fatto mi hanno buttata fuori. Occhio!”. L’appello, carico di preoccupazione, arriva da una donna che ha assistito in diretta alla diffusione di una truffa tra i più giovani, e ha deciso di lanciare un messaggio pubblico nella speranza di mettere in guardia altri genitori. Il meccanismo è tanto semplice quanto subdolo: si viene contattati da presunti “reclutatori” su WhatsApp, Telegram o altri canali, con la promessa di guadagni immediati in cambio di semplici “Mi piace” a video o contenuti. All’inizio inviano anche uno o due euro, poi iniziano a chiedere dati personali: numero di telefono, età, nome completo, professione e, soprattutto, informazioni bancarie.

A quel punto, i rischi si moltiplicano. A descrivere in dettaglio lo schema è anche un comunicato dei Carabinieri, che spiegano come la truffa, in alcuni casi, si trasformi in una catena di piccoli bonifici “rimborsati” per creare fiducia, fino a quando la vittima cede e invia cifre più consistenti, come accaduto a una donna truffata per 500 euro. I militari sono riusciti a risalire alla titolare della carta su cui erano finiti i soldi, una quarantenne ora denunciata. Ma al di là delle indagini, resta la preoccupazione per la facilità con cui i più giovani possono cadere nella trappola. “Avvisate i vostri figli, fatelo subito” è il monito della donna.