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Redazione Economia

Le categorie di prodotto acquistabili sono sette e devono essere di classe energetica superiore rispetto ai grandi elettrodomestici da rottamare

Sta per tornare il bonus elettrodomestici da 200 euro, utilizzabile presentando un codice in negozio. E potrebbe durare fino al 2027: il decreto attuativo che sblocca il contributo inserito nella scorsa legge di Bilancio dovrebbe pubblicato a giorni sulla Gazzetta Ufficiale;  e la misura dovrebbe essere confermata anche nella prossima manovra anche per il 2026. Le categorie di prodotto acquistabili sono sette ed è necessario che abbiano le seguenti caratteristiche: consumi ridotti e costruiti in Europa. 

Come ricevere lo sconto

Una volta avute le indicazioni su come saranno avviate le domande per il 2025 dal ministero delle Imprese e del made in Italy e da PagoPa e Invitalia che gestiscono la piattaforma online, è probabile che il via effettivo non arrivi prima di metà ottobre. Secondo quanto riporta il Messaggero, non è escluso che si possa utilizzare anche l’app Io per ottenere il codice e utilizzare il bonus. A disposizione dei cittadini ci sono 48 milioni di euro, meno i 2 che sono previsti per la gestione. 



















































Quanto vale lo sconto

Il bonus elettrodomestici consiste in uno sconto del 30% sul prezzo fino a un massimo di 100 euro, che aumentano fino a 200 per chi ha un Isee pari o inferiore ai 25 mila euro. Una volta presentata domanda e ricevuto il codice, andrà fornito al negozio per avere lo sconto in fattura. 

Elettrodomestici acquistabili

Il bonus si può applicare solo all’acquisto di grandi elettrodomestici, quindi sono esclusi ad esempio phon, frullatori o simili. Devono essere di produzione europea e devono andare a rimpiazzare lo stesso tipo di prodotto, che andrà rottamato, ma di classe energetica inferiore. In particolare lavatrici e lavasciuga non possono appartenere a una classe inferiore alla A, lo stesso vale per i forni da cucina; le cappe almeno una B, lavastoviglie e asciugabiancheria anche C; frigoriferi e congelatori di classe energetica non inferiore a D e piani cottura conformi ai limiti ambientali citati nel Regolamento Ue numero 66 del 2014.

Il rimborso ai negozianti

La piattaforma web che riceverà e gestirà le richieste avrà un filo diretto con la banca dati dell’Inps per verificare la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica)  di tutti i potenziali beneficiari così da conoscerne l’Isee. Una volta giunto al termine l’esercizio del diritto di recesso, il negoziante potrà poi ricevere indietro quanto anticipato per concedere lo sconto ai clienti. Accedendo alla piattaforma di PagoPa, potrà iscriversi, allegare i documenti di acquisti e di smaltimento del vecchio apparecchio più inquinante.

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20 settembre 2025