Si sono scatenati sui social media diversi influencer no vax dopo la morte di un bambino a Liverpool affetto da una forma grave di morbillo e i successivi appelli alle vaccinazioni diffusi dal servizio sanitario pubblico britannico (Nhs).
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Il video social dell’influencer no vax
In particolare le critiche sono state alimentate dalla notizia diffusa da alcuni media, come il Sunday Times e l’Echo di Liverpool, secondo cui il piccolo fosse affetto già da un’altra patologia, con un quadro di salute quindi compromesso, quando è deceduto nell’ospedale Alder Hey della città inglese.
Nonostante l’impennata di casi nel Regno Unito, dovuta da un calo delle vaccinazioni, non sono tardate ad arrivare le risposte di influencer no vax. «Il morbillo non è una malattia mortale, non è pericoloso», ha dichiarato in un video sui social l’influencer Ellie Grey, che ha più di 200.000 follower su Instagram, per scoraggiare i genitori a vaccinare i propri figli. Nel video l’influencer continua portando l’esempio del Covid: «Ci avevano detto che i no vax durante il Covid sarebbero morti, coloro che non avrebbero portato le mascherine e non avrebbero rispettato le distanze di sicurezza sarebbero morti. Non è accaduto niente di tutto ciò».
Il filmato è stato poi ripreso da altri profili, incluso quello di Kate Shemirani, un’ex infermiera radiata dal servizio sanitario che pubblica teorie complottiste sulle malattie e i vaccini.
Matthew Ashton e l’attacco a i no vax
I funzionari dell’ospedale pediatrico Alder Hey di Liverpool, dove il bambino sarebbe stato curato, hanno affermato che i casi di morbillo sono in aumento nella zona a causa del calo dei tassi di vaccinazione.
A fronte dell’attività online dei gruppi no vax sul caso – di cui si sa al momento ben poco per la privacy assicurata alla morte di un minorenne in un ospedale – il responsabile della sanità pubblica di Liverpool, Matthew Ashton, ha attaccato quanti «diffondono disinformazione sulle vaccinazioni infantili», affermando che «devono fare un esame di coscienza molto profondo», in quanto questo tipo di profilassi salva ogni anno molti bambini dalla serie di complicanze, anche gravi, che può causare il morbillo.
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