Durante la settimana, la FIA ha segnalato nel portale dedicato alle Licenze dei vari piloti i nomi di quelli che, avviandoci verso la fine della stagione 2025, andranno in revisione di categoria; fra i vari, appare anche quello di Valentino Rossi.
Ma cosa significa tutto ciò? Dobbiamo ricordare che da qualche anno la Federazione Internazionale ha modificato i parametri di valutazione per assegnare le varie ‘patenti’ ai piloti, come sempre suddivisi in Platinum, Gold, Silver e Bronze.
Oltre alla carriera e all’immancabile carta d’identità, per classificare ciascun pilota viene tenuto conto anche di campionati e gare cui ha preso parte nelle ultime stagioni – quindi stilando un elenco di importanza – e i risultati conseguiti. Va da sè che più si sale di valore (quindi serie Mondiali o World Cup) e maggiore sarà considerata la caratura del conduttore, che ad ogni modo ha la possibilità di chiedere sempre una revisione per salire o scendere di livello.
Come dicevamo, in vista del 2026 anche a Rossi è stata notificata la revisione della sua attuale licenza Silver, ossia quella di cui dispone da quando nel 2022 ha scelto di intraprendere la carriera a 4 ruote con il Team WRT, prima al volante dell’Audi R8 LMS e poi passando alla BMW, Casa di cui è diventato nel 2023 ufficiale e con la quale sta attualmente trattando il rinnovo del contratto triennale che va a scandenza proprio il prossimo dicembre.
Gli scenari che possono manifestarsi sono quindi due: il mantenere la stessa licenza, oppure ricevere una promozione alla categoria Gold. In entrambi i casi, le valutazioni per il prosieguo degli impegni del ‘Dottore’ sono multipli.
#46 Team WRT BMW M4 LMGT3: Valentino Rossi
Foto di: FIAWEC – DPPI
SILVER: più libertà d’azione, forse troppa?
Il Valentino-Silver è quello che abbiamo potuto apprezzare in queste stagioni tra GT World Challenge e FIA World Endurance Championship, quindi una sorta di ‘jolly’ spendibile anche per eventi prestigiosi come la 12h di Bathurst o 24h di Spa-Francorchamps.
Sappiamo per certo che la stagione 2024, quella con maggiori gare, è stata la ‘chiave di volta’ per il pilota di Tavullia, che ai nostri microfoni aveva ammesso di aver ‘esagerato’ con le gare, ripiombando nel vortice di impegni da sostenere che aveva ai tempi di MotoGP. Cosa ora diventata abbastanza pesante, anche considerando che a casa c’è una famiglia con due bambine e una compagna cui dare le doverose attenzioni, così come – sempre in pista – essere a disposizione dei propri ragazzi della VR46 Academy che gareggiano nel Motomondiale.
In questo modo si è giunti alla decisione di affrontare nel 2025 tutte le 8 gare del FIA WEC e aggiungere alcuni eventi selezionati, come appunto Bathurst, Misano del GTWC Sprint, la 24h di Spa e adesso anche con una possibilità di prendere eventualmente parte alla 8h di Indianapolis il prossimo 18 ottobre, dato che il regolamento della manifestazione prevede l’inserimento di un pilota Silver negli equipaggi PRO, naturalmente sempre che il diretto interessato e BMW-WRT siano tutti d’accordo.
La Classe LMGT3 del FIA WEC è simile e prevede che il Silver sia affiancato da un Gold/Platinum e un Bronze, in un vero e proprio mix tra professionisti e amatori, il che dà non solo a Rossi la possibilità di piazzarsi nel mezzo, ma anche al Costruttore (BMW in questo caso) di affiancargli il migliore professionista a disposizione in quel momento, quest’anno figura ricoperta da Kelvin Van Der Linde, subentrato al partente Maxime Martin.
Per il GTWC la questione non si pone, poiché la possibilità di essere sempre in equipaggio con qualcuno dei più forti – cosa che al #46 è molto gradita per imparare maggiormente – è ampia e messa in pratica con soluzioni varie, come visto nelle gare intraprese assieme a nomi come Raffaele Marciello, Augusto Farfus, Van Der Linde, René Rast e Kevin Magnussen.
#46 Team WRT, BMW M4 GT3 EVO: Valentino Rossi, Raffaele Marciello
Foto di: BMW Motorsport
GOLD: maggior prestigio, ma a che prezzo?
Se la FIA dovesse decidere di promuovere Rossi a Gold, tutto quanto detto sopra andrebbe a cambiare notevolmente. Intanto nel FIA WEC diventerebbe il pilota di punta dell’equipaggio LMGT3, il che comporterebbe parecchie difficoltà in più, non solo a livello prestazionale, ma anche di composizione della formazione.
Mentre con Ahmad Al Harthy il Team WRT ha trovato un ragazzo d’oro e un Bronze molto veloce, andare alla ricerca di un Silver altrettanto valido e con le caratteristiche di fornire un salto di qualità notevole diventa più difficoltoso. Non è impossibile, chiaramente, ma questo metterebbe anche BMW nella condizione di non poter impiegare uno dei suoi piloti ufficiali Gold/Platinum, il che ha un certo peso negli equilibri interni di un gruppo di portacolori ufficiali di un marchio.
Di contro, la situazione non creerebbe nessuna difficoltà nell’ambito delle corse con solo GT3 in pista, mantenendo aperte praticamente tutte le porte per essere nelle formazioni di spicco e a livello PRO delle migliori gare in giro per il mondo, non solo del GTWC. Questo significherebbe, però, rinunciare al Mondiale e dedicarsi ad altro, cosa di cui bisognerebbe discutere anche con squadra e Costruttore per tutta una serie di motivi legati anche a visibilità e sponsor.
#20 BMW M Team WRT BMW M Hybrid V8: Valentino Rossi
Foto di: JEP / Motorsport Images
Il sogno LMDh si illumina col Sol Levante?
Per quanto riguarda l’argomento BMW LMDh, a Valentino è rimasto impresso fortemente il test svolto in Bahrain a fine 2024 con la M Hybrid V8 e non ha mai fatto mistero che vorrebbe tornarci sopra per capire quanto realmente può essere competitivo in situazioni di gara vera, dato che i risultati ottenuti a Sakhir in quell’uscita non erano stati affatto male per essere un esordiente assoluto su questa vettura.
In questo caso, il cambio di licenza non modificherebbe i piani, anche perché i Silver possono tranquillamente essere impiegati sulle Hypercar (come dimostrano gli esempi di Isotta Fraschini e Proton Competition), ma resta comunque la difficoltà di affrontare un percorso dedicato per entrambe le parti.
Nel FIA WEC la BMW ha già i suoi piloti ufficiali e l’intenzione è quella di proseguire con gli stessi nomi, mentre Rossi dovrebbe svolgere una serie di prove molto intense, non solo in pista, ma anche al simulatore, cosa che oltretutto va fatta costantemente tra una gara e l’altra per analizzare i dati, svilupparli e preparare l’evento seguente. Una richiesta quindi di disponibilità e tempo che dovrebbe incastrarsi con gli impegni già citati, sportivi e famigliari.
Diverso è invece lo scenario che potrebbe materializzarsi qualora si trovasse il modo di correre in Asian Le Mans Series per la stagione 2026/2027, quando le Hypercar sbarcheranno nel campionato invernale. Quella per Valentino è una ghiotta occasione di mettersi alla prova nel contesto che vorrebbe, cominciando da un livello non eccessivamente alto e avendo tutto il tempo per allenarsi e capire come affrontare la questione.
E infatti lo stesso pesarese ha svelato che il pensiero ci sarebbe, dunque ora la palla passa in mano a BMW e WRT per capire come organizzare il lavoro in vista di questa nuovissima e interessante avventura nel Sol Levante, che potrebbe illuminare e dare vita a quel sogno tanto agognato.
#46 Team WRT BMW M4 LMGT3: Ahmad Al Harthy, Valentino Rossi, Kelvin Van Der Linde
Foto di: Eric Le Galliot
Un futuro ancora da scrivere
Parlando infine di quanto succederà nell’immediato, o quasi, lo scenario più plausibile è che Rossi mantenga la sua licenza Silver, anche chiedendo eventualmente una contro-revisione. Posto che attualmente la FIA non ha indicato una possibile promozione a Gold, dovesse verificarsi questa ipotesi si ricorrerebbe a quello che in tanti (forse anche troppi) ogni inverno mettono sul tavolo come ‘contrattacco’.
Da quanto si è visto in passato, i Bronze che passano a Silver e i Silver che passano a Gold non gradiscono molto, essendo quelli che tendenzialmente pagano i programmi portando il loro sponsor (i primi), oppure privi di contratti con Costruttori che mettono la loro esperienza a disposizione per chi deve crescere (i secondi), per cui salire di categoria significherebbe perdere la possibilità di correre o lavorare.
Nel caso specifico del ‘Dottore’, si ripartirebbe come 12 mesi fa, discutendo con il Team WRT e BMW M Motorsport quali sono i programmi migliori per le parti. Ovvio che il FIA WEC offre il prestigio di un Campionato Mondiale, sottolineato dallo stesso pilota marchigiano, che però ha già ammesso di gradire maggiormente le gare con solo GT3 in pista.
A squadra e marchio continua a piacere molto l’idea di avere uno come lui in lizza per il titolo iridato, ma anche nel caso in cui si virasse altrove, resta la possibilità di richiedere almeno un posto in griglia alla 24h di Le Mans, altra gara che a Valentino è sempre piaciuta tanto, ma senza riuscire a concluderla nelle due partecipazioni.
Solo gare GT3 significa quindi fare un passo indietro al 2022, quando l’allora debuttante Rossi fece le 10 tappe del GTWC Europe (Sprint+Endurance), oppure battezzare solo una mezza serie e tenersi aperte tutte le porte extra, come appunto le varie Bathurst, Suzuka 1000km e via dicendo.
Non ci sarà quindi da meravigliarsi se, come accaduto per il 2025, l’elenco iscritti del FIA WEC mancherà della presenza della BMW #46. Una volta raggiunto il nuovo accordo con la Casa bavarese, l’inverno servirà per ricaricare le batterie e capire quali potranno essere le migliori scelte per tutti. Anche perché al Valentino Rossi che compirà 47 anni il prossimo febbraio la voglia di divertirsi in pista rimane parecchia, ma si sa che il tutto è legato anche ai risultati. E ognuno sa lo spirito di competizione e concentrazione che ha ‘Vale’, che tutt’altro ha bisogno che abbassarsi a ricoprire il semplice ruolo di personaggio di spicco, continuando quella che è e sarà sempre una carriera invidiabile.